Io non giudico





Leggiamo un testo, che apre una prospettiva feconda 
 al tema del giudicare.

"A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode" (1Corinzi 4, 3-5).

Dal coraggio di Paolo, il missionario di Gesù tra i pagani, ascoltiamo la sconfessione di una delle attività più imbarazzanti della nostra mente: il giudizio continuo.

Giudicare tutto e tutti. Non è sbagliato. È irreale. Il nostro punto di vista è sempre parziale e condizionato dai sentimenti che proviamo in quella data situazione o davanti ad una persona.

"Importa assai poco". È certamente segno di maturità non interessarsi al giudizio, mio o degli altri. L'esperienza ci mostra quanto è relativo e fuorviante.

"Io non giudico neppure me stesso". Che grande senso di liberazione e leggerezza si sperimenta davanti a queste parole.
Ho smesso di giudicarmi, accetto quello che viene, e mi impegno a vivere così come la vita mi offre di vivere.
È libertà dal tormento continuo del valutarsi all'altezza, di misurare la mia bravura, di giustificare un mio eventuale fallimento. Stop a tutto questo.

"Il mio giudice è il Signore!". Ecco a chi lascio il giudizio. Ecco un giudizio di cui mi fido.

"Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà". Quante volte ho giudicato un film o un libro prima di finirlo, e poi continuando mi sono dovuto ricredere!
Solo alla fine si può veramente giudicare qualcosa. La partita è ancora in corso. Il racconto è ancora lontano dalla fine.
Anticipare il giudizio è sempre inutile e dannoso.

"Egli metterà in luce i segreti delle tenebre".
La parte maggiore della nostra vita è nell'ombra. Viviamo come sulla punta di iceberg.
La maggior parte non la vediamo.
Ci è promesso un tempo in cui tutto sarà svelato.

"Manifesterà le intenzioni dei cuori".
Le intenzioni, parte ancora più misteriosa e nascosta della nostra vita.
Quante volte siamo rimasti feriti perché hanno giudicato un nostro gesto non cogliendo assolutamente la nostra vera intenzione!
Quanti equivoci e errori di interpretazione.
Ci è promesso un tempo in cui le intenzioni nascoste saranno trasparenti e comprensibili, apprezzabili nel modo giusto.

Ha senso allora osservare ogni cosa, dentro e fuori di noi, con attenzione non giudicante.

È attenzione per cogliere il senso. È attenzione per imparare, per accogliere. L'attenzione non giudicante diventi allora il nostro modo saggio di guardare a noi stessi, agli altri, al mondo.

Il mio sguardo
è miope
il mio cuore
è piccolo
la mia mente
confusa.
Mi fermo.
Aspetto.
Accolgo.
Non giudico
guardo
con occhio amico.
Vivo.


Commenti

  1. L'umanità e impregnata di pregiudizi, perciò l'uomo è portato al giudizio, solo la Grazia di Dio può salvarmi dalle mie meschinità.

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  2. Si potrebbe dire che il giudizio guida la nostra vita. Magari ci giudicassimo con lo stesso metro di Dio!
    Sono convinta che il Signore sarebbe più benevolo. Purtroppo tendiamo al giudizio critico verso gli altri e soprattutto verso noi stessi. È una lotta senza vincitori. Trascorriamo la vita costantemente sotto esame, vogliamo essere i primi della classe, peccato che finiamo con il vivere scimmiottando quello che, a nostro avviso , è una persona migliore. Con gli anni si riesce a vivere meglio perché le aspettative si sono scontrate con la realtà. Noi siamo esseri imperfetti, con vite imperfette. Se prendessimo le distanze dal giudizio saremmo persone libere.

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  3. Mi fermo, aspetto, accolgo...
    Questo mi costa molto

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  4. Meraviglioso... parole di vita, di salvezza, di pace... di attesa... di piacevole attesa di imparare da te... attendo, percepisco, gusto.... sono libera....
    Ti benedico Padre perchè hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai poveri...

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  5. L'attenzione non giudicante diventi il nostro modo saggio di guardare a noi stessi, agli altri, al mondo. Bellissimo tutto quanto ci hai offerto caro don Giorgio nella tua riflessione bellissimo e verissimo. Ce lo troviamo nel DNA il dato del giudizio. Un buon e opportuno impegno: coltivare il non esprimere giudizi guardando con occhi buoni realtà e persone. Mi ha fatto molto riflettere questo blog e mi sono ritrovata a pensare a situazione di chiusura e rifiuto sicuramente provocato da giudizi impropri.. e mi hanno fatto male e mi fanno male

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  6. Tutti abbiamo bisogno di una parola buona:come ci esalta un giudizio positivo,così ci deprime uno negativo.
    Se ad un bambino gli dici che è bravo e buono,lui si sentirà bravo e buono e lo recupererai, diversamente lo perderai impoverendoti anche tu .
    Scavare,guardare,osservare,tirar fuori,mettere in luce il meglio è vivere:impariamo a guardarci dentro con amore per modificare il nostro comportamento verso gli altri e verso noi stessi:impariamo a guardarci con gli occhi del Padre "...che vede nel profondo..."

    Prestare attenzione....
    È aprire mente e cuore all'altro;
    È accoglierlo interamente così com'è senza avere la pretesa di sezionarlo ritenendoci migliori.
    Signore tu me lo insegni ogni volta con la Tua Parola,niente butti di me,perché ti appartengo tutta,perché sono figlia,perché Tu sei Padre

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  7. Che queste provocazioni i aiutino ad aggiustare il tiro nel vivere i nostri rapporti con gli altri...che ci aiutino a superare pregiudizi che nel tempo segnano chiusure e irrigidimenti

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  8. Leggo queste parole e mi si stringe il cuore. Mi accorgo di vivere pienamente nel giudizio, sono nel suo mirino e mi sento povera, debole, spaventata e indifesa.....
    Signore pietà
    Signore aiutami
    Signore illuminami
    Signore guariscimi.
    Io attendo te.

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  9. Il pregiudizio si insinua e crea un distacco, una divisione, i pensieri corrono all' impazzata senza sosta provocando idee malsane.


    I preconcetti sono le serrature alla porta della saggezza.
    MERRY BROWNE

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  10. Pa'
    insegnami
    a guardarmi
    come TU
    mi guardi ❤

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  11. San Paolo è una miniera che spesso pochi sanno scavare...e fra i molti che hanno tanto da percorrere per capirlo mi ci metto anche io... Tu sei tra coloro che per anni invece lo hanno studiato, ci sono entrati dentro, lo hanno fatto vibrare in sé...e adesso possono parlarne e aprirne la porta ad altri.. Il brano di San Paolo citato all'inizio più volte lo avrò letto e sentito, ma solo adesso mi pare di capirlo.. di capirne la prima profondità, collegata al tema del giudizio...e ti ringrazio..

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