Dove mi cerchi?



Dietro il nome di Kabir si nasconde un personaggio di una ricchezza spirituale straordinaria. Mistico e poeta indiano, vissuto tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500, ci ha lasciato dei brevi componimenti, raccolti dai suoi discepoli in un libretto che ne contiene 100.

La sua fede, difficilmente classificabile, risulta a volte vicina al credo hindū, a volte a quello islamico, e in certe sue parole né all'uno né all'altro.

Ecco una parola di Kabir:

O Servo, dove Mi cerchi?
Guarda!
Io sono vicino a te.
Non sono nel tempio,
nè nella moschea;
non sono nel Kaaba, (è il nome di un tempietto che si trova nel cortile della grande Moschea della Mecca)
nè nel Kailash ; (montagna della catena dell’Himalaya e nel mito la sede del Dio Shiva).
Non sono nei riti nè nelle cerimonie;
non sono nello Yoga,
nella rinuncia.
Se tu sei un buon cercatore
Mi vedrai immediatamente:
Mi incontrerai in un attimo.
Kabir dice:
“O Santo!
Iddio è il respiro di ogni respiro”.

È l'invito all'intimità profonda in cui Dio dimora.
È una esperienza radicale che accomuna ogni uomo al di là di ogni credo e ogni religione.

"Dove mi cerchi?" Cercare Dio in un posto è già rendersi conto che non è il punto di partenza ideale. Dio non sta in un dove.

"Guarda". È l'invito a fermarsi e prendere coscienza dove è indirizzato il nostro sguardo.
È scoprire che siamo alla ricerca di un Dio lontano, irraggiungibile.

"Io sono vicino a te".
Ecco la rivelazione.
Dio è vicino. È l'Emmanuele della tradizione biblica, il Dio con noi.
Nel Corano, con un espressione incisiva, così si indica la vicinanza di Dio all'uomo:
"...e noi siamo più vicini a lui della sua vena giugulare" (50,16).

Andando per esclusioni paradossali, il Signore sottolinea con insistenza di non trovarsi nei luoghi dove più ovviamente ogni religione lo cerca.
Luoghi certamente sacri, ma fuori di noi.

"Se tu sei un buon cercatore
Mi vedrai immediatamente".
Guardando nella direzione giusta l'intuizione della presenza è immediata.
È l'esperienza di Agostino d'Ippona, che nelle sue Confessioni così scrive:
"Tu eri dentro di me, e io fuori.
E là ti cercavo".

Ed ecco l'insegnamento di Kabir:
"O Santo!
Iddio è il respiro di ogni respiro”.
Un immagine che dice la straordinaria intimità di Dio nella nostra vita.
Il respiro è la vita, è la cosa che sta alla radice della nostra possibilità di essere vivi.
La tradizione orientale si è chiesta quale fosse l'attività più vitale nell'uomo, e la risposta arriva per esclusione:
sì può vivere senza vedere? si;
sì può vivere senza sentire? si;
sì può vivere senza parlare? si;
e così via, fino alla domanda decisiva:
sì può vivere senza respirare? no.
Ecco l'attenzione al respiro dell'oriente, che centra la consapevolezza e la meditazione ancorandola a questa attività di base e vitale.
Dio è il respiro di ogni respiro è un superlativo che dice la straordinaria vicinanza ed intimità del Signore alla nostra vita.

Con le parole di Agostino continuiamo a gustare questa bellissima esperienza di vicinanza e intimità:

Tardi ti ho amato,
bellezza così antica e così nuova,
tardi ti ho amato.
Tu eri dentro di me, e io fuori.
E là ti cercavo.
Deforme, mi gettavo
sulle belle forme delle tue creature.
Tu eri con me, ma io non ero con te.
Mi tenevano lontano da te
quelle creature che non esisterebbero
se non esistessero in te.
Mi hai chiamato,
e il tuo grido ha squarciato la mia sordità.
Hai brillato,
e la tua luce ha vinto la mia cecità.
Hai effuso il tuo profumo;
l'ho aspirato e ora anelo a te.
Ti ho gustato,
e ora ho fame e sete di te.
Mi hai toccato,
e ora ardo dal desiderio della tua pace.

Commenti

  1. Migrare alla ricerca di chissà cosa di esilarante...
    Ma TU sei qui, in me!

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  2. "O Santo! Iddio è il respiro di ogni respiro"! che bello meditate queste parole! Dio è vita, è il respiro di ogni uomo. Non si può vivere senza Dio, ti viene a mancare il respiro.

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  3. Dio è nella mia vita, nella mia storia, nei miei giorni. È con me, bel mio peccato, per farsi peccato e distruggere la morte. Sei in me ,mio Signore, che io possa essere in te

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  4. Mi hanno tanto colpito le frasi: Dove mi cerchi? e :Dio non sta in un dove. Quante volte ho creduto e sentito di stare lontana da Dio o addirittura sentire che proprio Dio fosse lontano da me.
    Bellissime le parole di Agostino d'Ippona: "Tu eri dentro di me, e io fuori. Descrivono esattamente la mia sensazione, quella di profonda solitudine, abbandono e smarrimento. Mi rendo conto che la verità è tutt'altra, è l'opposto, appunto come dice Kabir: Iddio è il respiro di ogni respiro, Dio è dentro me, è intorno, è con me....che bello, Dio è l'essere per l'altro!

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  5. È bello Signore trovarTi dentro di me così non devo cercarTi in nessun posto.........

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  6. Tu non sei ne qua né la... Ma se ti cerco da bravo cercatore ti trovo immediatamente ...Si, mio Dio sei il respiro del mio respiro...sei più intimo a me di me stesso ... E allora mi lascio andare mi abbandono dentro il cantico dei cantici nella storia d amore che è mia profondamente:io Dio sei in me!

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