Gratitudine


Siamo nel mese sacro per i nostri fratelli musulmani, il mese di Ramadan, in cui la benedizione e la misericordia del Signore, Dio di Abramo, sono invocate e condivise.

Una pagina del mistico islamico Rumi ci aiuterà a risvegliare nel nostro cuore sentimenti di gratitudine per i tanti doni che il Signore ci fa. 

Scrive Rumi:

«Contemplate la tenerezza di Dio; e chi, se non Dio, si accontenterebbe di un semplice "grazie" in cambio di tutti questi doni? 

Vi ha dato una testa, e non vi chiede altro che una prosternazione. Vi ha dato le gambe, e non pretende che una genuflessione». 

La gente rispose: «In verità, siamo stanchi di ringraziare e siamo anche sazi di doni. Tutta questa generosità ci ha reso indifferenti sia verso la devozione sia verso il peccato».

Dissero i profeti: «Siete malati nel cuore, ed è per questo che siete ingrati. E com'è possibile che il bene di cui siete colmi si sia mutato in malattia, e il cibo che vi sfama si sia trasformato in veleno? Come ha potuto svanire in voi la dolcezza, e come ha potuto intorbidarsi la purezza? Avete preso la dolcezza come nemica, e dovunque abbiate poggiato le vostre mani, l'avete fatta fuggire. Avete disprezzato gli affetti e le amicizie, e vi siete servilmente inchinati al fascino di chi invece vi è ostile. Ed è così che, adesso, lo zucchero vi sembra amaro».

Le parole di Rumi fanno riflettere.

La mistica sufi indica 16 passi per giungere ad un cuore che vive nella pace, tre di questi hanno a che fare con la gratitudine:

"4. Tawakkul o essere contento di qualsiasi cosa Dio doni

5. Sabr o pazienza per qualsiasi cosa Dio faccia

6. Shukr o gratitudine per qualsiasi cosa Dio doni".

La gratitudine è acqua preziosa per irrigare il giardino interiore. Ogni grazie al Signore e ai fratelli è rugiada per il nostro stesso cuore. 

La gratitudine è divina. 
Uno dei 99 bei nomi di Dio è:
"Ash-Shakûr
Il Riconoscente".

Dio stesso è riconoscente e grato nei confronti degli uomini, come dice espressamente il sacro Corano:

"Egli è perdonatore, riconoscente".
(sura XXXV. Fàtir, 30)

"Allah è grato, sapiente".
(sura II. al-Baqara, 158)

La gratitudine è divina, perciò profondamente umana e feconda. 

Per il giorno laborioso, per gli affetti, per le amicizie, per le notti silenziose e di combattimento, per ogni desiderio che spinge verso la vita, per ogni passo in avanti nel cammino, per ogni sosta di riposo o di riflessione, per ogni fallimento che ci rivela nuova verità, per queste cose e per tante altre bisogna prima di tutto dire: grazie al Signore e alla vita. 

Commenti

  1. Egli è perdonatore, riconoscente... Bellissimo! Ti benedico e ti ringrazio sempre Padre Santo per la tua immensa bontà, misericordia e grazia che doni ai miei giorni.

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  2. La gratitudine é apertura verso l'altro, é segno di maturità. É il contrario dell'invidia che é chiusura in sé stesso. Indubbiamente la prima porta gioia di vivere, la seconda tristezza.
    La riconoscenza é indubbiamente un sentimento nobile e nobilitante.

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  3. La gratitudine è acqua preziosa per irrigare il giardino interiore. Ogni grazie al Signore e ai fratelli è rugiada per il nostro stesso cuore. È veramente un modo per star bene oltre che aprire strade di accoglienza verso gli altri dona un senso di profonda serenità nel nostro cuore. Ringraziare è un piccolissimo gesto, che esprime un grande sentimento "la riconoscenza". Ci dà la dimensione giusta di noi in rapporto al Signore, e in rapporto agli altri

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  4. Grazie al Signore e alla vita, grazie di averci dato Cristo, grazie per quello che siamo e per quello che saremo.

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  5. Dire "grazie" è riconoscere i doni ricevuti, ma soprattutto riconoscere di averne bisogno. È bello poter ogni giorno dire "grazie Dio per i tuoi doni" è arricchente dire "grazie" ai fratelli per la loro presenza nella nostra vita.
    Ti rendo grazie Signore per la tua presenza nella mia vita, ringrazio tutti coloro che mi hanno portato ad amare la vita.

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  6. Grazie per tutto quello che mi fai vivere!Per gli ostacoli pure?!
    Ci sto lavorando......Fa che accetti sempre la TUA volontà-Amen

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  7. Grazie ě riconoscere che nulla di quello che ho mi appartiene e quindi vivere il dono

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  8. Tutto quello che viene da Te Signore è per- dono:
    che io l'accolga con cuore grato

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