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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

Padre liberatore

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Dio e il male: due realtà che accostate insieme fanno scintille nella nostra mente. Che c'entra Dio con il male, con il nostro male, quello che sperimentiamo nella nostra esistenza? Che fa Dio davanti al male? Nel "Padre nostro" l'ultima invocazione ci rivela il volto liberatore del Padre.  Scrive Bruno Forte nella sua meditazione sulla preghiera di Gesù: "Ma liberaci dal male.": Sì, Padre: liberaci! Liberaci anzitutto dall’assalto di chi è la potenza del male, l’Avversario sempre pronto a separaci da te, l’Angelo della perdizione, il Diavolo di tutte le nostre sventure, il Maligno che raccoglie in sé il male oscuro del mondo, la forza cattiva pronta a scatenarsi se solo ci separiamo da te. E liberaci dai suoi frutti velenosi, dai peccati che portano alla morte dell’anima, ma anche da quelli che indeboliscono la fedeltà e tolgono la gioia del cuore che riposa in te. E aiutaci a liberare gli altri dal male, a essere testimoni coraggiosi di fedeltà, opera

Padre che mai abbandona

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Che c'entra Dio con le nostre tentazioni, con le nostre lotte per tenerci lontano dal male?  È una domanda radicale: mette in gioco la nostra immagine di Dio e la consapevolezza che abbiamo del suo essere dalla nostra parte e fino a che punto lo sia.  Nel "Padre nostro" Gesù ci ha consegnato la certezza che Dio Padre sempre veglia su di noi e non ci lascia prigionieri delle tentazioni. Scrive Bruno Forte, meditando il Padre nostro: "E non abbandonarci alla tentazione": Non vogliamo illuderci, Padre, che tutto questo sia facile, che il cuore sia cambiato per sempre e il male del mondo non sia più in agguato. Ti chiediamo perciò di non esporci alla tentazione, che sia più forte della nostra capacità di superarla: sappiamo, peraltro, che è quello che tu stesso ci hai promesso. “Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla” (1 Corinzi 10,13).  Aiutaci a non cedere

Padre che perdona

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Il perdono accolto dal Padre e condiviso con i fratelli è una delle richieste della preghiera che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli e che i primi credenti recitavano almeno tre volte al giorno.  Il perdono è la fioritura di ogni spiritualità. Il perdono confina con la riconciliazione, con la pace. Lo richiediamo come dono al Signore mentre ci apriamo a donarlo a nostra volta ai fratelli. È un circuito virtuoso che ci porta dentro l'esperienza di Dio.  Scrive Bruno Forte meditando il "Padre nostro": "Rimetti a noi i nostri debiti": Certo, sappiamo di non meritare in alcun modo i tuoi doni. Con te, siamo sempre e solo debitori, creditori mai. Dacci però la gioia del tuo perdono, quello che ci fa sentire liberi e felici, come mai nulla al mondo potrebbe darci di esserlo. Nessuna colpa è troppo grande ai tuoi occhi, perché il sacrificio del Figlio, che hai consegnato alla morte per noi, lava il peccato di tutti.  Tu ci chiedi solo di chiederti il perdono, di aprir

Padre che nutre

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  Nella preghiera del "Padre nostro", come il popolo in cammino nel deserto, anche noi in cammino in questo mondo, chiediamo al Padre un nutrimento che il mondo non può dare.  Mi ritorna in mente un frammento del dialogo tra Gesù e chi lo ascolta mentre annuncia il pane di Vita: "Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo". Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane»".  (Gv 6, 33-34) Un pane di Dio, non fatto da mani d'uomo e che solo il Signore può dare. È un pane necessario, ogni giorno, frutto dello Spirito. Scrive Bruno Forte meditando il Padre nostro: "Dacci oggi": Il tuo dono non ci è stato dato una volta soltanto: anche se quello che è avvenuto nella vita, passione, morte e resurrezione del Tuo Figlio è unico e definitivo, ogni giorno abbiamo bisogno di nutrircene.  Ogni giorno dobbiamo affrontare la sfida più grande: sostenere la lotta e conservare la fede! Dacci allora proprio oggi, in questo nostro co