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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

Natale: Dio continua ad amare

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In questo giorno di festa,  il cuore ha bisogno  di cantare gratitudine  ad un Amore che ha superato  ogni distanza.  La "strada" tra noi e Dio  l'ha percorsa interamente lui  diventando per sempre l'Emmanuele,  il Dio con noi.  Le parole di papa Francesco  ci aiutino a coltivare  la gioia del Natale di Gesù. "Dove nasce Dio, nasce la speranza: Lui porta la speranza.  Dove nasce Dio, nasce la pace.  E dove nasce la pace,  non c’è più posto  per l’odio e per la guerra. A questo ci chiama il Natale:  a dare gloria a Dio, perché è buono, è fedele, è misericordioso. In questo giorno auguro a tutti di riconoscere il vero volto di Dio, il Padre che ci ha donato Gesù. Auguro a tutti di sentire che Dio è vicino, di stare alla sua presenza, di amarlo, di adorarlo. Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore. A me, a te, a ciascuno di noi oggi dice: “Ti amo e ti amerò sempre, sei prezioso ai miei occhi”. Ecco il dono che troviamo a Natale: scop

Sperare insieme

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La speranza è un rischio da correre. È addirittura il rischio dei rischi. (Georges Bernanos) Di sperare c'è sempre bisogno: per non affossare il piede nelle difficoltà dell'oggi; per non perdere lo slancio del cammino; per non chiudere gli occhi all'orizzonte. Una preghiera-meditazione di Davide Maria Turoldo ci sosterrà nel coltivare la fragile ma vitale pianticella della speranza, contagiandoci la voglia di continuare a tenere accesa la nostra lampada. "Oh, se sperassimo tutti insieme tutti la stessa speranza e intensamente ferocemente sperassimo sperassimo con le pietre e gli alberi e il grano sotto la neve e gridassimo con la carne  e il sangue con gli occhi e le mani e il sangue; sperassimo con tutte le viscere con tutta la mente e il cuore Lui solo sperassimo; oh se sperassimo tutti insieme con tutte le cose sperassimo Lui solamente desiderio dell'intera creazione; e sperassimo con tutti i disperati con tutti i carcerati come i minatori quando escono dalle vi

Amare Dio senza perché

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C'è una pagina di Meister Eckhart, mistico tedesco medievale, che mi affascina per la sua profonda misteriosità. È una vera sfida alla mia visione di fede. Ogni volta mi costringe ad un nuovo punto di vista su Dio.  Dal Dio altro da me al Dio in me, è un passaggio necessario che il Vangelo insistentemente mi chiede. Sapersi abitato da Dio, sapere che la mia anima è il suo cielo, toglie il fiato. Ma Eckhart chiede ancora un altro passo, ancora più sorprendente e profondo.  Leggiamo insieme: "Il Padre genera  incessantemente il Figlio.  Quando il Figlio è generato, non prende niente dal Padre, perché ha tutto, ma quando il Padre lo ge­nera, egli prende dal Padre.  Di conseguenza, noi non dobbiamo desiderare nulla da Dio, come se fossimo estranei. Nostro Signore dice ai suoi disce­poli: Io non vi ho chiamato servi, ma amici. Chi desidera qualcosa dall'altro  è un servo, e chi ricom­pensa  è un signore. Mi chiedevo di recente se vo­lessi ricevere o desiderare qualcosa da Dio.

Vieni di notte

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L'oscurità può ospitare la speranza? Nella notte si può rimanere fiduciosi? Nel buio può trovare spazio la serenità? La notte è tempo sospeso. La notte è tempo di attesa. La notte è tempo di invocazione. La notte è spesso simbolo di solitudine e silenzio.  La notte oscura di tanti mistici ci mostra la bellezza e la fatica di ogni notte. Guidati dalle parole di Davide Maria Turoldo lasciamoci coinvolgere dalle invocazioni che illuminano la nostra notte interiore. "Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: e dunque vieni sempre Signore. Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e dunque vieni sempre Signore. Vieni a cercarci,