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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Fiamma che accende ogni vita.

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Parlare dell'amore è sempre bello e necessario. Solo così si va al cuore di ogni esistenza. Non è un qualsiasi argomento, è il tema per eccellenza di ogni poesia, di ogni canzone, anche quando l'amore è negato o ferito. Corrado Pensa, insegnante di meditazione buddista, scrive: "Pensiamo all’amore  come fiamma  senza cui la vita  si spegnerebbe.  Al desiderio di essere amati  e a quello di amare,  in tutte le sue forme,  dal desiderio di diventare la realtà più preziosa per un’altra persona alla gioia di amare;  pensiamo alla felicità di essere salutati con un sorriso affettuoso e di ricambiare quel sorriso,  al bisogno di amore,  al desiderio di innamorarsi, all’intenzione di avere un bambino e alla felicità di prendersene cura.  Le varie forme di amore  sono essenziali alla vita  e la dimensione dell’amore è enorme;  a volte non ce ne accorgiamo,  ma è spesso presente dietro  ogni atto spontaneo di gentilezza,  o di autentico apprezzamento". Bella l'immagine del

Allontana, Signore, la notte oscura.

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Dalla Turchia antica, una voce poetica e credente apre spesso il mio meditare.  È la voce di Efrem il Siro, morto nel 373, teologo cristiano e cantore della vita nello Spirito. I suoi poemi mi permettono spesso di accendere la meditazione e la sostengono con la grazia di una poesia che attinge dalla fede le sue immagini più belle.  Insieme leggiamo e meditiamo una sua omelia poetica: "Con il giorno luminoso della tua conoscenza, allontana, Signore, la notte oscura, perché la nostra intelligenza illuminata ti serva con una purezza tutta nuova. Il principio della corsa del sole segna per i mortali l’inizio del lavoro: prepara nelle nostre anime, Signore, una dimora per quel giorno che non conosce tramonto. Concedi di vedere in noi la vita della risurrezione e riempi i nostri cuori delle tue delizie eterne. Imprimi in noi, Signore, con la nostra fedeltà nel servirti, il segno di quel giorno che non dipende né dal sorgere, né dalla corsa del sole. Ogni giorno, ti abbracciamo nei

L'arte di essere semplici

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Carl Gustav Jung, celebre psicoanalista e filosofo del secolo scorso, così scrive nella sua "Lettera ad una donna cristiana": "Vi ammiro, voi cristiani, perché identificate Cristo con il povero e il povero con Cristo, e quando date del pane ad un povero sapete di darlo a Gesù. Ciò che mi è più difficile comprendere è la difficoltà che avete di riconoscere Gesù nel povero che è in voi. Quando avete fame di guarigione o di affetto, perché non lo volete riconoscere? Quando vi scoprite nudi, quando vi scoprite stranieri a voi stessi, quando vi ritrovate in prigione e malati, perché non sapete vedere questa fragilità come la persona di Gesù in voi? Accettare se stessi sembra molto semplice, ma le cose semplici sono sempre più difficili... L'arte di essere semplici è la più elevata, così come accettare se stessi è l'essenza del problema morale e il nocciolo di un'intera visione del mondo...  Ospitando un mendicante, perdonando chi mi ha offeso, arrivando perfino ad

Tu sei indulgente

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Parole come misericordia, compassione, tenerezza, perdono, sono riferite a Dio e al suo rapporto con l'umanità. Sono parole preziose e piene di vita che hanno il potere di riaccendere in noi la speranza.  Ognuna di queste parole merita il nostro tempo di meditazione. Ognuna di queste parole porta frutti sempre nuovi nella vita e nel cuore. In questi giorni di pellegrinaggio interiore verso la luce crescente della Pasqua, un testo ritorna a far crescere la mia consapevolezza della benevolenza di Dio per noi. Il capitolo 11 del libro della Sapienza è una pagina alla quale ritorno spesso per attingere olio per la mia lampada.  "Tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qual