Io e il mondo


Possiamo rimanere preda del nostro umore, in balia della luna del momento?

Cos'è che inquina anche le nostre situazioni più belle?

Manca sempre qualcosa ai nostri incontri, alle nostre parole, alle nostre scelte.

Ognuno cerca nella sua vita una via per l'amore.

"Ti troverai a vivere in un mondo d’amore che hai tu stesso creato", 
è la provocatoria promessa di un maestro di meditazione,
Anthony de Mello, (1931 – 1987), gesuita, scrittore e psicoterapeuta indiano.

Leggiamo insieme:

«Ti innamori? Ecco che ti ritrovi a guardare tutte le persone con un occhio diverso. Ti scopri generoso, pronto al perdono, o, in una parola, ”buono”, mentre forse prima eri inflessibile e meschino.

Inevitabilmente la gente che avvicini comincia anch’essa a reagire nella stessa maniera nei tuoi riguardi, e presto ti accorgerai di vivere in un mondo d’amore che tu stesso hai costruito.

Al contrario, pensa a quei periodi in cui ti sei trovato di cattivo umore, irritabile, meschino, sospettoso, fors’anche addirittura nevrotico. E in quei periodi hai constatato come la gente reagiva nei tuoi riguardi in maniera negativa e ti sei ritrovato a vivere in un mondo ostile, che però era stato creato dal tuo cervello e dai tuoi stati d’animo.

Quale comportamento adottare per creare un mondo felice, buono, pacifico? È necessario imparare questa semplice, bella ma faticosa arte: l’arte del “guardare”.

Ecco il metodo. Ogni qual volta ti senti stizzito, o invelenito contro qualcuno, non devi guardare quella persona, ma te stesso; la domanda da farti non è: ”Che cos’è che non va in questa persona?“, bensì: ”Questa mia irritazione che cosa mi dice di me stesso?”

Questa domanda comincia a fartela subito. Pensa a qualche persona che ti rende di malumore e ripeti a te stesso questa difficile, ma liberatrice frase: ”La causa della mia irritazione non sta in questa persona, ma in me“.

Dopo esserti detto questa frase, mettiti d’impegno a scoprire come tu stesso produci nel tuo animo questa irritazione. Innanzi tutto pensa a questo: che è effettivamente possibile che i difetti – o cosiddetti difetti – di quella persona ti infastidiscano proprio perché li hai anche tu, nascosti nel fondo di te stesso. Tu inconsciamente proietti negli altri questi tuoi difetti. Le cose stanno quasi sempre così, ma quasi nessuno arriva ad ammetterlo.

Cerca perciò nel tuo cuore e nel tuo inconscio i difetti che trovi in quella persona, e la tua irritazione verso di lei si trasformerà in gratitudine, perché il suo comportamento ti ha portato a scoprire un lato oscuro di te stesso.

Un’altra cosa è chiara: tu ti senti urtato da quella persona, uomo o donna, perché non vive secondo le aspettative che ti sei formato dentro di te a suo riguardo.

Se tu hai qualche diritto a esigere che quell’uomo, o quella donna agiscano secondo i tuoi programmi (per esempio, quando si comportano in maniera ingiusta o crudele), non pensarci più. Se infatti vuoi cambiare quella persona nel suo comportamento, non saresti più efficace se non fossi irritato? L’irritazione infatti non fa altro che intorbidare la tua percezione e rende inefficace il tuo intervento. Tutti sanno che quando uno sportivo (per esempio un pugile) perde la calma, la sua azione scade di qualità, perché la passione e la rabbia gli fanno perdere la concentrazione.

In molti casi, tu non hai alcun diritto di esigere che quella persona si comporti secondo le tue aspettative. Altri nella tua stessa situazione, di fronte a quello stesso comportamento, non ne sarebbero affatto irritati.
Ripensa a questa verità, e la tua irritazione svanirà. 
Non è forse illogico da parte tua esigere che anche altre persone vivano secondo gli standard e le norme che i tuoi genitori hanno posto in te?

La prima cosa che sperimenterai sarà che tratterai quella persona, uomo o donna, con amore, ed essa risponderà con altrettanto amore, e tu ti troverai a vivere in un mondo d’amore che hai tu stesso creato». 

Commenti

  1. non hai alcun diritto di esigere che quella persona si comporti secondo le tue aspettative
    si
    Su questo sto lavorando
    E' lungo il percorso...ma non demordo
    Io devo interrogarmi sul perchè di quel mio comportamento,non deve appunto ammansirsi l'altro
    A questo miro,ad una logica di perdono,di comprensione,di pace
    Amen

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    Risposte
    1. È possibile non riuscire a perdonare qualcuno , uomo o donna che sia , perché non riusciamo a perdonare noi stessi per i difetti che vediamo negli altri e che assomigliano tanto ai nostri stessi difetti. Meritare profondamente è la giusta medicina che fa bene prima a noi e poi agli altri

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  2. La condotta dell’altro mi irrita ,forse proprio perché io il suo stesso difetto lo gestisco e cerco di non danneggiare il prossimo ,per non rendere l’altro triste ,o almeno ci provo

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  3. La tua irritazione...si trasformerà in gratitudine perché il suo comportamento ti ha portato a scoprire un lato oscuro di te stesso. Padre misericordioso, aiutami ad essere grato per ogni irritazione che proverò nel *guardare* l'altro

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  4. Quale comportamento adottare per creare un mondo felice, buono, pacifico? È necessario imparare questa semplice, bella ma faticosa arte: l’arte del “guardare”.

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