Nomadi



È dedicato a chi vive la passione per la Parola e lo Spirito.

È dedicato a chi è preso dal desiderio di Dio.

Esiste un monachesimo interiore che coinvolge dal di dentro, dal profondo, senza insegne esteriori.
Uomini e donne che hanno Dio come centro di gravità permanente.

Silenzio, ascolto, desiderio, preghiera, sono gli elementi di questa umanità felice di sperare, aperta all'amore per Dio e il prossimo.

Le parole di Enzo Bianchi ci aiuteranno a ritrovare il senso di questa esperienza.

"Benjamin seppe che Jochanan stava per partire; andò a trovarlo e, informatosi delle sue intenzioni, gli disse: «Vai dunque laggiù? Come sarai lontano!». Rispose Jochanan: «Lontano da chi? Lontano da dove?».
Questa storiella chassidica contiene una verità apparentemente disumana: per l’ebreo dell’esilio (galùt), l’ebreo che non ha più né la terra santa né il santuario, l’ebreo destinato dal duro regime della diaspora a passare di esilio in esilio, non c’è più un luogo né ci sono più persone da cui sentirsi lontano.
Come quest’ebreo, esistono ancora uomini che si sentono di proferire le stesse parole a chi chiede loro ragione del loro andare o essere andati via, non sapendo fissare un punto da cui misurare la loro lontananza su questa terra. 
Costoro, senza luogo su cui posare il capo, possono essere dei poveri disgraziati cui la vita non ha sorriso, ma possono anche essere delle persone che a questa situazione sono state trascinate da una passione che le ha sedotte e domate: l’amore di Dio. Questi ultimi sono dei nomadi, dei pellegrini infaticabili, senza dimora permanente, senza città e senza casa proprie, stranieri in ogni terra. 
Non necessariamente sono anacoreti estenuati dai digiuni, vestiti di sacco e armati di una sola bisaccia da viaggio. Magari indossano camicie e maglioni, s’incontrano con la gente, lavorano mescolati agli altri, entrano ed escono da una casa, eppure vivono col respiro dei viandanti; si credono ancora gli «exsules filii Hevae, gementes et flentes in hac lacrimarum valle» e misurano in modo definitivo la loro lontananza soltanto dal regno, del quale credono di essere cittadini per vocazione.
Non si pensi subito che costoro tradiscano l’umanità, che non siano fedeli alla terra, non siano «impegnati» e siano eventualmente preda della malattia della misantropia.
No! No! Hanno grandi occhi, scrutano con attenzione, e come civette vedono anche nella notte tenebrosa quando ogni profilo e ogni profondità appare perduta; hanno orecchie che sanno percepire i mormorii di coloro che passano loro accanto, orecchie che sanno discernere anche tra i rumori assordanti delle città i singhiozzi degli infelici; hanno mani che conoscono l’arte di fare carezze o lenire i dolori; con la bocca sanno gustare e distinguere ciò che contiene la coppa, il calice che ogni giorno viene loro offerto, e il fascino dei profumi coi loro significati infiniti li raggiunge fino a ferirli. Insomma, questi pellegrini non hanno cuori di pietra ma di carne, cuori che balzano fino alla gola per la gioia o l’angoscia, che versano lacrime abbondanti e sanno trasalire, eppure non hanno luoghi né persone sulla terra da cui sentirsi lontani. Come il nostro Jochanan, come quel pellegrino russo, canticchiano sempre la preghiera del cuore: «Io voglio essere sempre vicino a te, tienimi per mano… Chi ho io, fuori di te? Te soltanto desidero sulla terra» (cf. Sal 73,23s)".

Commenti

  1. Chi ho io, fuori di te?
    Recita Jochanan
    In effetti TU o mio papà SEI quello che mi conosce,mi sopporta,mi supporta.......
    SEI veramente per me!
    SEI
    E verso di TE,con TE sto sempre più
    Perchè questo mi fa sentire "cittadino" TUO,ovunque vada!
    Appartengo a TE!
    Grazie mio tutore

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  2. Abitiamo nel cuore di Dio perché Dio abita nei nostri cuori, allora ogni luogo è casa, ogni persona è fratello, Dio è tutto in tutto. Mi basta che mi tieni la mano, Signore per cammina insieme a Te

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  3. Benjamin seppe che Jochanan stava per partire; andò a trovarlo e, informatosi delle sue intenzioni, gli disse: «Vai dunque laggiù? Come sarai lontano!». Rispose Jochanan: «Lontano da chi? Lontano da dove?».

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  4. Anche Gesù era un pellegrino, girava di continuo per evangelizzare,ascoltare,abbracciare,guarire, ammonire,gioire e soffrire con gli altri e per gli altri,ma soprattutto guariva! Tu Signore la mia salvezza,lontano da chi? Lontano da dove? Mi basta che mi tieni la mano per camminare insieme a te.

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