Signore insegnaci

Le nostre preghiere spesso finiscono con "ascoltaci Signore".
Pensavo ad una variante:
"Insegnaci Signore".

Diciamo sempre che non ci sono veri maestri.
Vero maestro è il Signore.
Lui è sempre attento alla nostra vita e disponibile a farci da maestro interiore.

Abbiamo tanto da imparare.
Diciamo che c'è sempre da imparare 
ma poi...

José Tolentino Mendonça, vescovo e insegnante di spiritualità, ci offre un esempio di preghiera in cui si esprime la certezza che il Signore è il nostro insegnante ed è necessario coltivare il desiderio di imparare veramente da lui. 

"Insegnaci, Signore, cosa significa la gentilezza, questa maniera affettuosa di condurre la realtà e le relazioni. 
Insegnaci a non fare del risentimento, della diffidenza o dell’indifferenza il movente della vita, ma invece ad attivare una concreta capacità di empatia con i nostri simili, tanto nelle cose grandi come in quelle che ci sembrano meri dettagli. 
Insegnaci a metterci al posto dell’altro, a chiedergli più volte come si sente, di cosa ha bisogno, qual è la sua ferita e il suo sogno, quale speranza sepolta o disfatta gli faccia ancora male, quale desiderio gli farebbe risollevare l’animo o accendere il sorriso. 
Insegnaci, Signore, a sentirci ogni giorno responsabili di quel sorriso. Insegnaci che amare non è sufficiente: occorre farlo con eleganza. 
Che dare tanto per dare non basta: bisogna farlo con delicatezza. 
Che rivendicare tutto come un diritto non è saggio: dobbiamo anzi imparare la pratica dell’arte della gratitudine. 
Insegnaci, Signore, quella purezza di cuore che ci permette di guardare all’altro senza pregiudizi, con autentica disponibilità ad ascoltare e capire. Insegnaci, Dio gentile, a costruire presenze che non soffocano, conversazioni che non tengono occupati inutilmente, doni che non imprigionano, ma a mettere l’altro al centro, perché la vera gioia è servire". 

Commenti

  1. Insegnaci a metterci al posto dell’altro, a chiedergli più volte come si sente, di cosa ha bisogno, qual è la sua ferita e il suo sogno, quale speranza sepolta o disfatta gli faccia ancora male, quale desiderio gli farebbe risollevare l’animo o accendere il sorriso.
    Insegnaci, Signore, a sentirci ogni giorno responsabili di quel sorriso. Insegnaci che amare non è sufficiente: occorre farlo con eleganza.

    RispondiElimina
  2. Insegnami Signore a vivere il servizio come un dono da scartare ogni giorno con gioia ed entusiasmo

    RispondiElimina
  3. Insegnaci, Signore, quella purezza di cuore che ci permette di guardare all’altro senza pregiudizi, con autentica disponibilità ad ascoltare e capire.
    Insegnaci, Dio gentile,
    a costruire presenze che non soffocano, conversazioni che non tengono occupati inutilmente,
    doni che non imprigionano,
    ma a mettere l’altro al centro, perché la vera gioia
    è servire".

    RispondiElimina
  4. Accendere il sorriso
    A questo miro
    A tutti voglio creare un'atmosfera tale che ci debba sempre scappare un sorriso,una cosa bella,uno sguardo di ammirazione,benevolenza,comunione......
    TU ci sei! Con TE perseguirò questo fine.
    Amen

    RispondiElimina
  5. Conversazione che non mi tengo occupata inutilmente. Così pure l’efficientismo inutile ,la cosiddetta pigrizia motoria

    RispondiElimina
  6. Insegnaci a metterci al posto dell’altro, a chiedergli più volte come si sente, di cosa ha bisogno, qual è la sua ferita e il suo sogno, quale speranza sepolta o disfatta gli faccia ancora male, quale desiderio gli farebbe risollevare l’animo o accendere il sorriso.
    Insegnaci, Signore, a sentirci ogni giorno responsabili di quel sorriso.

    RispondiElimina
  7. Insegnami, Dio gentile, a costruire presenze che non soffocano... doni che non imprigionano

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il fiume e il mare

Un altro passo

L'amore scaccia la paura