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Visualizzazione dei post da novembre, 2024

Compassione per tutti

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Cosa frena il nostro cuore dall'avere compassione? La discriminazione tra “buono” e “cattivo”, risponde Shabkar (1781-1851) monaco buddista e poeta tibetano. Nel nostro cuore c'è un giudizio continuo e gli altri finiscono facilmente sotto una delle due etichette: chi merita e chi non merita. Senza compassione non ci può essere vera dimensione spirituale, vero incontro con i fratelli, vero risveglio alla Vita e all'Amore.  L'atteggiamento comprensivo e soccorrevole definisce la compassione nella nostra esperienza quotidiana. Coltivare la compassione, cioè sperimentare il desiderio del bene nei confronti di ogni essere senziente, è il cuore dell'esperienza buddista e il suo insegnamento più prezioso. Leggiamo insieme una pagina di Shabkar. "Ecco un consiglio che proviene direttamente dal mio cuore. Proprio come il sole è necessario per illuminare il cielo, un bambino per colmare di gioia il cuore di una madre, o due ali perché un uccello possa volare,

Adesso speranza

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«Dov’è, cristiani, la vostra speranza?» si domanda Ilario di Poitiers, vescovo e teologo, vissuto nel 300 d. C. La fame di speranza ha sempre caratterizzato la storia umana in ogni epoca storica. Di speranza si vive.  Senza speranza si è già morti. È necessario offrire ancora speranza, quella che i cristiani attingono dal Cristo risorto.  Agostino ha scritto: «La nostra vita, adesso, è speranza, poi sarà eternità». Enzo Bianchi, monaco e teologo, ha riflettuto a lungo su questo tema e una sua pagina è particolarmente illuminante. La leggiamo insieme. "Il cristiano sa che per lui la speranza è una responsabilità! Di essa egli è chiamato a rispondere a chiunque gliene chieda conto (1 Pietro 3,15: «siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi chieda della speranza che è in voi»).  Questa responsabilità oggi è drammatica ed è una delle sfide decisive della chiesa: è in grado di aprire orizzonti di senso? Sa vivere della speranza del Regno dischiusale dal Cristo? E sa