Compassione per tutti

La discriminazione tra “buono” e “cattivo”, risponde Shabkar (1781-1851) monaco buddista e poeta tibetano.

Nel nostro cuore c'è un giudizio continuo e gli altri finiscono facilmente sotto una delle due etichette: chi merita e chi non merita.

Senza compassione non ci può essere vera dimensione spirituale, vero incontro con i fratelli, vero risveglio alla Vita e all'Amore. 

L'atteggiamento comprensivo e soccorrevole definisce la compassione nella nostra esperienza quotidiana.

Coltivare la compassione, cioè sperimentare il desiderio del bene nei confronti di ogni essere senziente, è il cuore dell'esperienza buddista e il suo insegnamento più prezioso.

Leggiamo insieme una pagina di Shabkar.

"Ecco un consiglio che proviene direttamente dal mio cuore.
Proprio come il sole è necessario per illuminare il cielo, un bambino per colmare di gioia il cuore di una madre, o due ali perché un uccello possa volare, da sola la conoscenza della verità non è sufficiente e dev’essere accompagnata da una grande compassione per tutti gli esseri che non ne hanno fatto esperienza, poco importa si tratti di nemici, di amici o di estranei che ci sono indifferenti. Àncora bene in te tale compassione, che elimina ogni discriminazione tra “buono” e “cattivo”.
Comprendi inoltre che questa compassione è frutto di un addestramento mentale: non puoi aspettarti che un bel giorno scaturisca spontaneamente dalla vacuità.
Esercitati quindi, fin da questo momento, a praticare la compassione giorno e notte, per tanti anni quanti ce ne sono voluti affinché tu comprendessi la vacuità. Fa’ in modo che la tua compassione sia cento volte più forte di quella che una madre proverebbe vedendo bruciare vivo suo figlio, di un’intensità quasi insostenibile al pensiero della sofferenza di qualsiasi essere.
Quando ci sarai giunto, pratica pensando intensamente: “Fino al Risveglio, farò tutto ciò di cui sono capace per aiutare tutti gli esseri, senza la benché minima eccezione, in qualsiasi modo si comportino e malgrado qualsiasi difficoltà io possa incontrare!”.
Chi è veramente compassionevole è un risvegliato;
chi è privo di compassione è il demone della morte.
In virtù della compassione, la sapienza si radica solidamente;
senza compassione, le sue stesse radici marciscono.
Chi possiede la compassione resta benevolo, anche se in collera;
chi non lo è può uccidere con il sorriso sulle labbra.
Per un essere compassionevole, anche un nemico diviene amico;
per chi non lo è, persino un amico si trasforma in nemico.
Chi prova compassione detiene tutti gli insegnamenti;
chi non la prova non ne possiede nemmeno uno.
Chi custodisce nel cuore la compassione è un vero buddhista;
chi non ne ha è peggio degli empi.
Colui che contempla la vacuità non può fare a meno della compassione,
poiché la compassione è il cuore stesso della vacuità:
chi procede lungo il sentiero dev’essere magnanimo.
La compassione è l’impronta di un discepolo autentico;
è l’essenza di tutti gli insegnamenti.
La grande compassione è la gemma dei desideri:
soddisfa tutte le speranze, le proprie come quelle altrui.
E quindi tutti voi, religiosi e laici,
coltivate la compassione e giungerete al Risveglio!
Possano gli uomini e le donne che ascolteranno questo canto
essere animati da un grande amore per tutti gli esseri
e condurli alla loro realizzazione!"

Commenti

  1. Nel nostro cuore
    c'è un giudizio continuo e
    altri finiscono facilmente
    sotto una delle due etichette:
    chi merita e chi non merita.

    Senza compassione
    non ci può essere vera dimensione spirituale,
    vero incontro con i fratelli,
    vero risveglio
    alla Vita e
    all'Amore.

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  2. Chi è veramente compassionevole
    è un risvegliato;
    chi è privo di compassione
    è il demone della morte.
    In virtù della compassione,
    la sapienza si radica solidamente;
    senza compassione,
    le sue stesse radici marciscono.
    Chi possiede la compassione resta benevolo,
    anche se in collera;
    chi non lo è può uccidere
    con il sorriso sulle labbra.

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  3. La compassione trae forza dalla misericordia divina, allarga il cuore, pulisce l'occhio dalla trave per vedere sempre il bello di chi ci circonda, pur sapendo che il male esiste. Guardo la tua Croce, Signore, fonte della Compassione, fa che sentendomi amata e perdonata possa esercitare compassione

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  4. Anche se la collera rimane la compassione deve far parte del mio vivere

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  5. Nel nostro cuore c'è un giudizio continuo.........
    Si
    Giudizio :capacità di definire le qualità di qualcuno o qualcosa (sostantivo).
    (diritto) parere emesso in applicazione di leggi, emesso in genere da un giudice · ----
    Il mio lavoro non è applicare leggi.
    La mia quotidianità non è VALUTARE il fratello.........
    Signore donami memoria di ciò che scrivo stamane
    Non sono giudice di nulla!
    Amen

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  6. Alla fine il giudizio che sappiamo mortale per noi, non riusciamo a non emetterlo sugli altri.
    Il Signore ci dia empatia, compassione, misericordia; in una parola: Amore.

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  7. La compassione è l’impronta di un discepolo autentico;
    è l’essenza di tutti gli insegnamenti.
    La grande compassione è la gemma dei desideri:
    soddisfa tutte le speranze, le proprie come quelle altrui.
    È bello pensare a un mondo pieno di compassione cioè che tutti fossero compassionevoli gli uni con gli altri, sarebbe come vivere il paradiso in terra ❤️🙏🏼🤗
    Elisa

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