Sete
Antonella Lumini, eremita di città a Firenze, ci accompagna con semplicità a riscoprire la forza e la bellezza del fermarsi, del riposo nel senso con cui lo insegna la Bibbia.
Parole come silenzio, meditazione, calma, preghiera profonda, vanno rinverdite nel nostro cuore e nella nostra considerazione quotidiana.
C'è la sete di infinito e di felicità piena che in noi non è mai sazia ed è la spina nel fianco che ci impedisce di rassegnarci a felicità illusorie e a breve scadenza.
Non potremo mai rassegnarci alla superficialità e stare in pace.
Nessuna felicità ci basterà senza che la attingiamo nel profondo di noi stessi e nel cuore della nostra esperienza spirituale.
La nostra sete ha la sua acqua promessa.
Leggiamo insieme:
«La parola vera sgorga dall’ascolto e l’ascolto chiede silenzio. "Parola e silenzio, infatti, non si contraddicono, ma nascono l’una dall’altro e si nutrono reciprocamente". Parola e silenzio sono fra loro complementari come lo sono l’espiro e l’inspiro, corrispondono al ritmo autentico della vita perché l’atto creativo richiede la sosta contemplativa: "Il settimo giorno, Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò" (Gen 2,2-3).
La fretta che caratterizza il nostro mondo impone un’accelerazione che forza il ritmo, toglie lo spazio vitale necessario a un andamento psicofisico equilibrato: "La fretta non aiuta a cogliere la bellezza. C’è una voce dentro di noi che ci dice: lo farai un’altra volta, adesso hai fretta devi correre, devi arrivare, devi riuscire. Non c’è tempo!". La mancanza di tempo è il sintomo di una malattia che deturpa l’anima imponendo un tempo-lavoro mercificato che richiede sempre risultati. Ma il tempo assolutamente necessario è la sosta contemplativa che fa gustare e amare la vita: "Non è possibile alcun percorso spirituale scavalcando se stessi e la propria umanità". Il centro di ogni autentica ricerca spirituale parte dall’umanità, dall’entrare in contatto con la parte profonda di se stessi. La meditazione non consiste solo nella pratica di una tecnica, ma diviene la risposta alla domanda che scaturisce dal disagio interiore, dalla sete dell’anima.
Il senso profondo della meditazione, della ricerca interiore, della contemplazione consiste nell’aderire intensamente alla vita nell’attimo che ci attraversa, nel diventare consapevoli, capaci di stare lì dove si è, nello smettere di fuggire:
Uno dei benefici più importanti della meditazione è proprio la consapevolezza. Vivere l’eternità in un’ora, prendere rifugio nel presente, nel qui e ora che ci è chiesto di vivere. La cosa più semplice di tutte; eppure la più faticosa. Siamo sempre altrove, da tutte le parti, meno che “qui”, meno che “ora”».
"La parte migliore" è quella che si vive stando ad ascoltare se stessi e la Vita
RispondiEliminaLa parola vera sgorga dall’ascolto e l’ascolto chiede silenzio.
RispondiElimina"Parola e silenzio, infatti, non si contraddicono,
ma nascono l’una dall’altro e
si nutrono reciprocamente".
Parola e silenzio sono fra loro complementari
come lo sono l’espiro e l’inspiro, corrispondono al ritmo autentico della vita perché l’atto creativo richiede la sosta contemplativa: "Il settimo giorno,
Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta.
E Dio benedisse
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RispondiEliminaDopo,dopo ,dopo...mi oriento ancora,troppo al dopo...
RispondiEliminaGiulio oggi stai vivendo...
gusta,lotta,piangi,ridi....
OGGI
Adesso
Inchiodati.
"capaci di stare lì dove si è" in un'epoca in cui il cellulare ci ha viziato ad essere costantemente "altrove", c'è bisogno di recuperare il qui ed ora, c'è bisogno di essere salvati dalla superficialità, dalla inconsapevolezza, dalla fretta, dalla fuga dalla realtà...
RispondiEliminaSignore
RispondiEliminadonami il dono
di saper stare
dentro il silenzio
per vivere il
qui e ora
amen
Bisogna ascoltarsi nel profondo
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