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Visualizzazione dei post da maggio, 2025

Osare

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Nel cammino interiore occorre imparare ad osare. Osare sperare. Osare puntare sulla felicità. Osare parole e gesti di pace.  Corrado Pensa e Neva Papachristou, insegnanti di meditazione buddista, ci mostrano in che direzione guardare per permettere al nostro cuore di osare. "Con il cammino interiore impariamo a sintonizzarci sempre più spesso con il bene e, con il passare del tempo, sentiamo crescere in noi il desiderio  e il gusto per la pace. È come quando accendiamo la radio: cerchiamo la frequenza giusta e, una volta che l’abbiamo trovata, possiamo ascoltare la nostra stazione preferita. Così è se siamo sintonizzati con la nostra aspirazione al bene, perché, se siamo profondamente in contatto col nostro desiderio di bene, siamo più pronti a cercarlo, a trovarlo, a nutrirlo, in noi e fuori di noi.  Siamo tanto preoccupati di imparare a lasciare andare, vogliamo non avere attaccamenti e desideri, vogliamo essere compassionevoli, eppure, se cresciamo anche solo un po’ in...

Il pendolo

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Amadeo Furlan, psicoterapeuta e formatore, in una meditazione dai toni poetici ci introduce alla scoperta di un punto di vista particolare sui nostri sentimenti. Quello che sentiamo nel cuore e nella mente non è roccia ma sabbia, dune che cambiano il paesaggio secondo il vento che tira. Distinguere la sabbia dalla roccia è discernimento fondamentale per costruire la propria esistenza in modo solido. Le oscillazioni del cuore sono vitali, ma non si può scegliere, decidere, vivere o morire solo in base ad esse. Lasciamoci accompagnare da queste parole sapienti nella nostra meditazione. "Oscilla il cuore. Va e viene, come un pendolo silenzioso, tra il vuoto e il pieno, tra il pianto che chiude e la gioia che apre. Viviamo tutto. Viviamo troppo. Viviamo emozioni che ci attraversano come tempeste improvvise. Rabbia che divora, paura che paralizza, invidia che ci ruba lo sguardo, rancore che inchioda l’anima a un passato che non respira più. Eppure servono. Tutte. Anche il dolore ha un ...

Desiderio e ricordo

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Pregare sempre è l'indicazione che la tradizione cristiana, a partire dal Vangelo (Lc 18,1) e dalle lettere di Paolo (1Ts 5,17), ripete come insegnamento fondamentale  per lode e la meditazione. Non si intende certo per preghiera il tenere impegnata la voce nel ripetere formule. Sarebbe materialmente impossibile. La feconda indicazione va vista nel senso della preghiera interiore, del cuore, che scorre sotterranea in qualunque occupazione ci troviamo. Dai padri del deserto ci viene  l'indicazione di impegnare il nostro spirito nel desiderio e nel ricordo.  Desiderio di Dio e ricordo della sua Parola e dei suoi segni. Attingere da questa riserva del cuore per mantenerlo proteso e orientato verso il bene, la luce, la vita, Dio. Le parole di Giovanni Crisostomo, Padre della Chiesa vissuto tra il 345 e il 407, ci aiutano a meditare sulla preziosità di queste dimensioni del nostro pregare.  «La preghiera,  o dialogo con Dio,  è un bene sommo.  È, infatti, ...

Eccomi

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La parola fede suscita in noi risonanze diverse secondo l'esperienza del momento. Parlare di fede significa affrontare uno dei pochi temi veramente essenziali del nostro vissuto. Interrogarsi sul valore della fede nelle nostre scelte significa andare oltre il nostro semplice vissuto e avventurarsi in un mondo che è quello di Dio, che si intreccia con il nostro, proprio nell'esperienza della fede.  Anche chi non ce l'ha sa cosa è la fede e quanto sia significativa per la vita. Carlo Maria Martini ci guida in una mediazione sulla fede che definisce  la stazione di partenza del nostro vissuto. Parole preziose che ci permettono di meditare: "La fede è un bene così grande che è più facile spiegarla con esempi che con parole. Essa è l’atteggiamento di Abramo che risponde “Eccomi” al Signore che lo chiama per metterlo alla prova (Gen 22,1). È l’atteggiamento di Mosè che risponde “Eccomi” a Colui che lo chiama dal roveto ardente (Es 3,4). È l’atteggiamento di Samuele che dice ...