Desiderio e ricordo






Pregare sempre è l'indicazione che la tradizione cristiana, a partire dal Vangelo (Lc 18,1) e dalle lettere di Paolo (1Ts 5,17), ripete come insegnamento fondamentale 
per lode e la meditazione.

Non si intende certo per preghiera il tenere impegnata la voce nel ripetere formule.
Sarebbe materialmente impossibile.

La feconda indicazione va vista nel senso della preghiera interiore, del cuore, che scorre sotterranea in qualunque occupazione ci troviamo.

Dai padri del deserto ci viene 
l'indicazione di impegnare il nostro spirito nel desiderio e nel ricordo. 
Desiderio di Dio e ricordo della sua Parola e dei suoi segni.

Attingere da questa riserva del cuore per mantenerlo proteso e orientato verso il bene, la luce, la vita, Dio.

Le parole di Giovanni Crisostomo, Padre della Chiesa vissuto tra il 345 e il 407, ci aiutano a meditare sulla preziosità di queste dimensioni del nostro pregare. 

«La preghiera, 
o dialogo con Dio, 
è un bene sommo. 
È, infatti, una comunione intima 
con Dio. 
Come gli occhi del corpo 
vedendo la luce ne sono rischiarati, così anche l'anima 
che è tesa verso Dio 
viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. 
Deve essere, però, una preghiera 
non fatta per abitudine 
ma che proceda dal cuore. 
Non deve essere circoscritta 
a ore o tempi determinati, 
ma fiorire continuamente, 
notte e giorno. 
Non bisogna infatti innalzare 
il nostro animo a Dio 
solo quando attendiamo 
con tutto lo spirito alla preghiera. 
Occorre che, anche quando 
siamo occupati in altre faccende, 
sia nella cura verso i poveri, 
sia nelle altre attività, 
impreziosite magari dalla 
generosità verso il prossimo, 
abbiamo il desiderio 
e il ricordo di Dio, 
perché, insaporito dall'amore divino, come da sale, 
tutto diventi cibo gustosissimo al Signore dell'universo. 
Possiamo godere continuamente 
di questo vantaggio, 
anzi per tutta la vita, 
se a questo tipo di preghiera dedichiamo il più possibile 
del nostro tempo. 
La preghiera è luce dell'anima, 
vera conoscenza di Dio, 
mediatrice tra Dio e l'uomо».
 

Commenti

  1. La preghiera è stare in intimità con Dio, è permettere che la sua Grazia riempi i nostri vuoti, perché Dio ha bisogno dei nostri vuoti. Solo svuotandoci di ogni idea su Lui, solo se abbandonando ogni attesa o pretesa, possiamo fare esperienza di Dio, fino al punto da essere un tutt'uno con Dio stesso, ed essere portatori della sua Luce ai fratelli

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  2. Non deve essere circoscritta
    a ore o tempi determinati!
    Io invece ho le mie "ritualità"
    I miei tempi.....A quest'ora parlo,vivo,mi abbevero,mangio col mio papà..
    Dopo ,tranne oggi,sono assalito..da tante pecore....desiderose di conoscerti...
    Vengono a me,per cose effimere,che passano....(la tosse ed il RAFFREDDORE...),vissute come un macigno....
    Allora,...allora io devo ingegnarmi,devo spogliarmi della "mia"logica di spade e bastoni....ed accoglierli come fa il mio papà con me(questa è preghiera?)...

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