Contemplazione


 

Aiutati da Enzo Bianchi, monaco fondatore della comunità di Bose, familiarizziamo con una parola e un'esperienza che ci intimoriscono: 
contemplazione.

Usiamo raramente questa parola ritenendola al di sopra delle nostre reali capacità di pregare.

Coglierne il significato nella sua radice, così come la usa il Vangelo, ci aiuterà ad essere più semplici nell'accoglierla nel nostro linguaggio e nella nostra esperienza.

Scrive fratel Enzo:

"Contemplazione (theoría) è significativamente presente nel vangelo secondo Luca per indicare la visione della crocifissione da parte delle folle accorse all’esecuzione di Gesù e dei condannati insieme a lui: “Tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo (theoría), avendo viste le cose accadute, se ne tornava battendosi il petto” (Lc 23,48).
L’unica vera contemplazione cristiana è quella della croce, ma tuttavia nel Nuovo Testamento si parla di conoscenza, di sovraconoscenza (epígnosis) per indicare un faccia a faccia con Dio nella fede, non nella visione (cf. 2Cor 5,7). Conoscenza non intellettuale ma penetrativa, esperienza di tutti i sensi spirituali. Conoscenza che abbisogna soprattutto dell’amore e non si nutre di idee, visioni, intuizioni spirituali.
In questa conoscenza di Dio è assolutamente necessaria la conoscenza della sua volontà espressa dal comandamento. Conosce Dio chi conosce la sua volontà nel praticarla, nel realizzarla. Non può pretendere di conoscere Dio chi non conosce il fratello; non può pretendere di parlare a Dio chi non sa e non vuole parlare al fratello; non può credere in Dio chi non sa porre fiducia nel fratello (cf. 1Gv 4,20-21).
Contemplazione e conoscenza di Dio significano dunque cercare il volto di Dio e cercarlo nel fratello, in chi incontriamo, in chi ci chiama in aiuto, in chi grida con il suo essere bisognoso. 
Contemplazione è assumere lo sguardo di Dio, vedere come Dio vede, perché allora si hanno gli stessi suoi sentimenti, conoscendoli e individuandoli. Dio non ci chiede di cercare in visioni, di essere in ricerca di abbagli divini, ma ripete: “O essere umano, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la misericordia, camminare umilmente con il tuo Dio” (Mi 6,8).

Commenti

  1. "Contemplazione è assumere lo sguardo di Dio, vedere come Dio vede, perché allora si hanno gli stessi suoi sentimenti, conoscendoli e individuandoli."
    È vivere la fede da figli amati, perdonati. Dio è Padre ed è tutto per me, fa tutto per me.

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  2. "L’unica vera
    contemplazione cristiana
    è quella
    della croce"
    Affermazione
    Che mi rinsalda
    Mi conferma
    nel mio cammino
    con il mio Dio

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  3. Contemplazione
    Donami lo stupore del bimbo
    La meraviglia per un accadimento,visione,meditazione
    Fammi battere il cuore,non i neuroni,per ciò che vivo
    Amen

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  4. Contemplazione e
    conoscenza
    di Dio
    significano
    cercare il volto di Dio e
    cercarlo nel fratello,
    in chi incontriamo,
    in chi ci chiama in aiuto,
    in chi grida con
    il suo essere bisognoso.
    li incontriamo DIO

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  5. Contemplazione
    è
    assumere lo sguardo di Dio,
    vedere come Dio vede,
    perché allora
    si hanno gli stessi suoi sentimenti,
    conoscendoli e
    individuandoli.
    Paolo dice. abbiate in voi
    gli stessi sentimenti
    che furono in Cristo Gesù......

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  6. “O essere umano, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la misericordia, camminare umilmente con il tuo Dio” (Mi 6,8).
    Praticare la tua giustizia, non la mia che mi vede generalmente innocente a discapito dell'altro; amare la misericordia, ricordare quanta ne ricevo io e imparare a donarla; camminare umilmente senza pretese di dire a a Dio come essere Dio... un compito nobile e arduo...

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