Cammino
«Ogni passo che fai ti restituisce a te stesso. Non importa la meta, ma la presenza con cui attraversi il sentiero.
Perché camminare non è spostarsi: è ritrovare la direzione del cuore».
Con queste parole Amadeo Furlan, psicoterapeuta e formatore, ci introduce nella sua riflessione sul cammino, come esperienza umana e di fede.
Camminare è una delle principali attività degli esseri umani. Farlo mantiene in buona salute e aiuta lo spirito a raccogliersi lontano dalla confusione e dal frastuono. 
Leggiamo insieme:
«Camminare è il verbo più umano che esista.
Ogni passo è una dichiarazione di fiducia nel mondo.
Il cammino non è mai solo un movimento nello spazio: è una forma di pensiero incarnato, una preghiera in azione, una pedagogia del tempo.
Camminando impariamo la costanza, la lentezza, l’ascolto.
Ogni salita educa la volontà, ogni discesa insegna la resa, ogni curva invita a cambiare prospettiva.
Il cammino diventa così una scuola di presenza: ti obbliga a stare, a sentire il corpo, a guardare con attenzione, a smettere di fuggire da te stesso.
Quando intrapresi il Cammino di Santiago, portai con me 24 sassi dentro il mio zaino, uno per ogni giorno del percorso.
Ogni sera, quando arrivavo a destinazione, ne toglievo uno dallo zaino e scrivevo sopra ciò che volevo lasciare andare: un pensiero rigido, un dolore, un rimpianto, un giudizio.
Lo depositavo per terra, come un seme di libertà.
Giorno dopo giorno, il mio zaino diventava più leggero, e con esso la mia mente.
L’ultimo sasso l’ho deposto piangendo di gioia: non perché avevo raggiunto la meta, ma perché avevo compreso che ogni passo era già arrivo.
Avevo smesso di camminare per cercare, e avevo iniziato a camminare per sentire.
Il corpo diventa preghiera, 
il silenzio diventa musica.
È qui che il cammino si fa rito terapeutico: scioglie tensioni, regola il sistema nervoso, riallinea spirito e materia.
Ogni passo riorganizza il sistema limbico, ogni orizzonte aperto espande la percezione del Sé.
Ci sono cammini che si fanno da soli — per ascoltare —
e cammini che si fanno in due — per condividere.
Camminare insieme è costruire una cadenza comune, imparare il linguaggio del passo dell’altro, accettare la differenza come armonia.
Ma anche nel silenzio del cammino solitario, nulla è mai assenza: tutto parla.
Ogni albero, ogni sasso, ogni animale diventa un interlocutore, una rivelazione discreta del Tutto.
Come diceva Diogene: “Solvitur ambulando” — camminando, il problema si risolve.
Nel Vangelo, Gesù “camminava per la strada”: non predicava da un trono, ma lungo un sentiero di polvere.
Il cristiano primitivo era definito “colui che appartiene alla Via”.
La vita, dunque, non è una meta da conquistare, ma una via da percorrere con consapevolezza.
Chi si mette in cammino accetta di essere discepolo del tempo, pellegrino del significato, 
cercatore del vero».

"Camminare
RispondiEliminanon è spostarsi:
è ritrovare
la direzione
cuore».
e' un'esperienza che faccio proprio quotidianamente e in certi giorni ne sento il profondo bisogno di camminare proprio perchè il camminare mi ridona la lucidità della direzione del mio essere
"Avevo smesso di camminare per cercare, e avevo iniziato a camminare per sentire."
RispondiEliminaCamminare nella fede è fermarsi per scoprire se stessi, le ricchezze donate. Non si cammina per guadagnare la vita, l'abbiamo già, si cammina per custodirla
Si, la vita l abbiamo già . Ma camminiamo sempre cospargendo tutti i nostri passi di fede senza fine🙏
EliminaLiberarmi del superfluo
RispondiEliminaQuesto è!
La consistenza è nella capacità di rendere qualitativo un incontro, non la quantità.
Donami sempre qualità nel frequentarti.
Liberami dai pesi ingombranti...i miei idoli.
Amen
...La vita
RispondiEliminaè una via
da percorrere
con consapevolezza
Cammino e la strada scompare
RispondiEliminaNon vedo più in là di due passi
il sentiero finisce.
Improvvisa la strada
si apre e da un tunnel
s’allarga un nuovo sentiero.
Un sentiero più ampio:
prati, baciati dal sole;
alberi, svettanti nel cielo;
e il sentiero porta ad una
nuova strada.
Pare una strada maestra…Si!
Così è anche la strada della vita:
sentieri stretti, irti che impediscono
di vedere il passo successivo.
Ma improvviso
s’apre l’orizzonte
una strada nuova appare
e tutto
riprendere colore e calore.
Si riparte tirando
un sospiro di sollievo.
No il sentiero non era
a fondo chiuso
bastava solo ……
percorrerlo
………..fino in fondo.
Signore io credo di camminare ma sono fermo, aiutami Signore a non smarrirmi mantienimi sulla Tua via.
RispondiEliminaCamminare insieme è costruire una cadenza comune, imparare il linguaggio del passo dell’altro, accettare la differenza come armonia.
RispondiEliminaGrazie per tutti coloro che hai messo sulla mia strada e con i quali ho percorso o tuttora percorro un pezzo di strada. Grazie perché da ciascuno ho appreso ad accettare le differenze...