Vita



Accorgersi di essere vivi
Sentire la vita, qui, ora. 

È questa l'esperienza a cui tende gran parte del nostro impegno ad essere felici. 
La vita non è ovvia, mai scontata. Assaporarla è un dono del Dio Vivente. 
Una luce, una canzone, un profumo, e la vita fa la sua epifania, si svela al nostro essere più profondo. 
Vivere è meraviglioso. 
L'attimo in cui ci accorgiamo di questo facciamo esperienza di pienezza e di eternità. 

Ho scelto tre parole, che come  campanelli, squillino al nostro cuore e alla nostra mente, aprendoci al fascino gustoso di vivere. 

La vita non ci appartiene, siamo noi che le apparteniamo
La vita è prima di me. 
La vita è dopo di me. 
Eppure la vita, ora, è in me. 
Mi è stato fatto il dono di appartenere a lei, alla vita. 
Se la vita appartenesse a me, rischierei grosso, non mi accorgerei neanche di viverla. Tante cose mi appartengono, e non me rendo neanche conto, in questo momento non sono presenti in me. 
Per grazia, appartengo alla vita, e mi coinvolge nella sua sorprendente presenza. 
L'Autore della Vita, mi ha affidato alla vita, perché ne viva. 
La vita, come un bambino vivace, attira continuamente la mia attenzione, 
mi stupisce con un colore, 
mi fa sognare con un suono, 
mi rapisce con una visione, 
mi richiama al presente con un bisogno. 


La vita è precaria e preziosa
Tenendo un neonato tra le mani si sente tutto la preziosità e la precarietà di ciò che si regge.
Così è la vita, 
fragile e preziosa, 
precaria e unica. 
La sua fragilità e precarietà ci tiene col fiato sospeso, la sua preziosità e unicità   ci fanno diventare silenziosi, per timore che ci sfugga la bellezza. 
Fragilità preziosa, 
povertà attraente, 
piccolezza meravigliosa, 
la vita adesso, ci cattura e ci rende attenti, 
come quando si tiene una farfalla su una mano. 

La vita genera la vita, senza fine.
È sorprendente cogliere quanto è tenace la vita. 
L'ammiriamo sorpresi quando la vediamo vincere in un albero sul bordo di un dirupo, 
in un uccellino fuori dal nido che non si arrende, 
in un fiore che resiste alla siccità,    nel mio cuore che sfida ogni cosa pur di incontrare chi attende. 
La vita porta vita, 
vita nuova, 
fresca, 
crescente e luminosa. 
La morte non ha l'ultima parola, 
come ci testimonia il sepolcro vuoto di Gerusalemme. 
Un chicco di grano muore per far nascere altro grano, 
una pigna cade da un albero per far nascere un nuovo bosco. 
La vita porta vita. 
Dalla vita si attinge vita. 


Lascio al canto profondo e lieve di Tagore il compito di introdurci nel silenzio della meditazione:

Non mi accorsi del momento in cui varcai
per la prima volta la soglia
di questa vita
Quale fu la potenza che mi schiuse
in questo vasto mistero
come sboccia un fiore
in una foresta a mezzanotte?
Quando al mattino guardai la luce,
subito sentii che non ero
uno straniero in questo mondo,
che l’inscrutabile, senza nome e forma
mi aveva preso tra le sue braccia
sotto l’aspetto di mia madre.
Così, nella morte, lo stesso sconosciuto
m’apparirà come sempre a me noto, 
e poiché amo questa vita
so che amerò anche in morte.


Commenti


  1. La vita porta vita...
    Basterebbe semplicemente guardarsi intorno e vedere nella natura il meraviglioso rigenerarsi della vita.... e poi, è tutto gratuito... Il creato è a nostra disposizione per ammirarlo, curarlo, godercelo nella sua maestosità e questa è vita! Grazie Dio, tutto è dono tuo.

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  2. Io ho vita
    Ma non me ne accorgo sempre
    La vita è tale sempre pullula ante, viva, piena di v....
    Io?
    No
    Non sempre
    Il problema sono io....

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    Risposte
    1. Non sei tu il problema. È solo necessario coltivare la consapevolezza di essere vivi! Avere o fare una cosa non vuol dire viverla fino in fondo. Quante cose viviamo "automaticamente", come se dormissimo. Esercitarsi nella consapevolezza ci sveglia e ci fa vivere le cose che accadono nella nostra vita.

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  3. "QUI E ORA"

    Qui e ora!

    Me lo ripeteva spesso Italia !
    Ma cosa vuol dire ?
    Ora lo so e questo aiuta molto,
    ma non basta saperlo,
    bisogna VOLERLO.
    Poi....è tutta una questione di allenamento!

    Eravamo in un posto stupendo,
    insieme,
    ma ripiegata su se stessa da problemi e preoccupazioni,
    la mia compagna di viaggio,
    si perdeva il momento;
    tutto ciò che ci circondava
    passava inosservato e
    mi venne in mente....
    "Qui e ora" ,
    le ricordai.
    Ancora oggi mi parla di quel giorno in cui glielo gridai e la svegliai da un torpore che le impediva di vivere il DONO del presente.

    Spesso tutto il BELLO che ci circonda e che ci accade, nemmeno lo vediamo;
    non ce ne accorgiamo, perché troppo presi da pensieri che ci distraggono.
    Quando cominciamo a pensare troppo, ci mettiamo la vita sotto i piedi.
    Me lo disse proprio don Giorgio.

    "Vivi come se dovessi morire domani
    e pensa come se non dovessi morire mai"

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  4. "La vita porta vita, dalla vita si attinge vita", la vita è continuo scambio di sostanze che a loro volta la realizzano. Il creato è il risultato dinamico di continue relazioni interdipendenti, e la
    bellissima poesia di Tagore esprime la luce che si sprigiona nei punti di contatto di questi cerchi seppur invisibili.
    [ parlando di vita parliamo di creato, mi permetto, dunque, di aggiungere di seguito il mio commento che ho dimenticato di aggiungere alle riflessioni di domenica scorsa ]
    Gesù dice in Gv 12, 47 che non c'è una condanna ma una salvezza del mondo, o meglio che questa salvezza si avvicina, giorno dopo giorno, attraverso questo mondo.
    L'affermazione
    dell'introduzione che tutto è compiuto può essere condivisa quando rimaniamo nell'ambito della meditazione contemplativa. Questa affermazione non sostituisce l'opera continua dello Spirito Santo, in particolare nel Suo Corpo visibile che è la Chiesa. C'è stato un periodo, a cavallo dell'anno 1000, in cui la Chiesa ha operato nella "bellezza del Creato" trasformando il territorio, con la creazione di paesi, città e le prime forme di coltivazione intensiva della terra, grazie al fenomeno diffuso in tutta Europa del monachesimo.
    La Chiesa è poi approdata, nell'era contemporanea, ad una visione del Creato come spazio di cui auspicare la fine nel più breve tempo storico. Questa visione è stata valutata al proprio interno come non affatto retrograda.
    L'aumento, nel corso degli ultimi due secoli della forza attrattice del benessere prodotto dalle diverse rivoluzioni industriali - si dice di essere giunti alla quarta con la sigla 4.0 -, e le conseguenti guerre che le hanno contraddistinte, e che vengono tuttora realizzate, hanno favorito una visione del Creato nella Chiesa come terreno occupato da un numero sempre crescente di uomini dediti alla ricerca del proprio interesse egoistico di appropriazione dei beni. Atteggiamento dei più forti, così dei più deboli nella difesa dei beni necessari alla sopravvivenza, ovvero di un migliore grado di benessere, che hanno permesso la diffusione nei paesi sviluppati di una cultura laica, fondata come affermazione continua ed esclusiva delle umane capacità e volontà realizzatrici. Questa aggiornata visione è sfociata in un Creato sempre più in balia del peccato, di cui desiderare la fine. Tutte le trasformazioni peggiorative subite dal Creato, in particolare nell'ultimo secolo, non sono state fatte oggetto di attenzioni nei pontificati che si sono succeduti prima di quello attuale di Papa Francesco.
    In Luca, 12, 51-53 è delineato lo scenario nel quale faticosamente avviene l'opera di salvezza del mondo.
    Come non desiderare la difesa del Creato se essa coincide negli anni futuri con la salvezza fisica e spirituale di milioni di esseri umani?
    Così come ho anche rimarcato nel mio commento sulla riflessione su Dio, sul blog proposta il 18 agosto scorso.

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  5. Come posso io
    Non celebrarti vita
    Oh vita, oh vita
    Non sono qui per il gusto, per la ricompensa
    Ma per tuffarmi da uno scoglio dentro l'esistenza.
    ( Jovanotti)

    Quante poesie, canzoni, film e opere parlano della vita. Io ci credo in essa.

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  6. Vivere non è solo gioire della bellezza del Creato, perché allora un cieco non vivrebbe, non è solo perdersi in un abbraccio fraterno, perché un paraplegico non vivrebbe, non è solo uscire, viaggiare, perché una Clarissa o un malato di cancro non vivrebbero. La Vita chiama alla vita, nel momento in cui si nasce siamo destinati all'eternità e anche la morte diventa Vita quando sono strettamente legata a Cristo. Le guerre, le calamità naturali, le violenze non possono sopprimere la vita. Affido a Te o Signore la mia vita, la Tua parola mi leghi a te come il tralcio alla vite, e con te vivrò nell'eternità

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  7. "Accorgersi di essere vivi". È tutto in queste poche parole il senso di ogni singolo momento. Se non fossi viva non potrei provare nulla. Non sentirei nulla. È così automatico respirare che non mi accorgo che è il segno del mio essere viva, che continuo ad esistere, respiro dopo respiro. La mia vita non mi appartiene, ma viene dalla vita e alla vita tornerà.

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  8. L' Autore della vita,mi ha affidato alla vita perché ne viva.
    Cosa mi manca per vivere questa tua parola profondamente?.....la consapevolezza ........Ti chiedo Padre di farmi vivere il dono prezioso della vita in modo pieno e consapevole

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  9. LA VITA
    di Madre Teresa di Calcutta

    La vita è un’opportunità, coglila.
    La vita è bellezza, ammirala.
    La vita è beatitudine, assaporala.
    La vita è un sogno, fanne una realtà.
    La vita è una sfida, affrontala.
    La vita è un dovere, compilo.
    La vita è un gioco, giocalo.
    La vita è preziosa, abbine cura.
    La vita è ricchezza, conservala.
    La vita è amore, godine.
    La vita è un mistero, scoprilo.
    La vita è promessa, adempila.
    La vita è tristezza, superala.
    La vita è un inno, cantalo.
    La vita è una lotta, accettala.
    La vita è un’avventura, rischiala.
    La vita è felicità, meritala.
    La vita è la vita, difendila.

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    Risposte
    1. La vita nasce da un bisogno di amare, di state insieme : è una relazone d'amore che non va spezzata;
      è un continuo fluire dall'uno all'altro.
      Quando ancora io non c'ero,TU SIGNORE già hai pensato a me, io sono il TUO progetto d'amore;
      tu mi hai donato questa vita, aiutami ancora a viverla in ogni parola, in ogni gesto in ogni momento

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  10. Vivere è meraviglioso, quando mi fermo e mi accorgo di esserci immersa dentro e ogni cellula mi esulta di felicità.
    Voglio fermarmi, più spesso, e vivere!

    "Questa volta lasciate che sia felice,
    non è successo nulla a nessuno,
    non sono da nessuna parte,
    succede solo che sono felice
    fino all'ultimo profondo angolino del cuore.
    Camminando, dormendo o scrivendo,
    che posso farci, sono felice.
    Sono più sterminato dell'erba nelle praterie,
    sento la pelle come un albero raggrinzito,
    e l'acqua sotto,
    gli uccelli in cima,
    il mare come un anello intorno alla mia vita,
    fatta di pane e pietra la terra
    l'aria canta come una chitarra".

    (Ode al giorno felice - Pablo Neruda)

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    1. "Questa volta lasciate che sia felice".

      Questa meravigliosa poesia di Neruda sembra nascere dalla fatica che facciamo a concederci di essere felici.
      A volte abbiamo la senzazione che non abbiamo diritto alla felicità, o che la nostra felicità danneggi qualcuno o gli tolga qualcosa. Siamo costretti a viverla quasi furtivamente...

      "Questa volta lasciate che sia felice" è un meraviglioso sussurro che mi fa osare, mi alleggerisce il cuore, e come il poeta, mi permetta uno sguardo diverso sulla mia piccola parte di felicità...

      "Questa volta lasciate che sia felice!"

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  11. La vita spesso la si perde nell'essere in un continuo affanno colmo di distrazioni
    spesso cercate nel tentativo di ricevere un millessimo di quello che semplicemente
    darebbe l'imparare a vivere... l'imparare ad essere davvero parti della Vita... che è quello che molti hanno cercato di imparare nel corso dei secoli. Che affresco splendido di questa immensa fragilità ed immenso splendore che è la Vita..

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