Conoscenza di sé



Una parola di Agostino d'Ippona ci introduce nella nostra meditazione:  "Non andare fuori, rientra in te stesso: è nel profondo dell'uomo che risiede la verità".

Il "conosci te stesso" è un invito antico per iniziare un cammino nell'interiorità. Chi conosce se stesso ha una mappa per orientarsi nel mondo. Chi conosce se stesso conosce illusioni e disillusioni che la realtà spesso presenta. Chi conosce se stesso conosce il ritmo vita morte, luce tenebre, esaltazione depressione, felicità infelicità, ritmo tipico dell'intero cosmo. Chi conosce se stesso parte col piede giusto per conoscere veramente e non solo in modo teorico.

"Impara a metterti in contatto con il silenzio dentro di te e scoprirai che tutto in questa vita ha uno scopo" (Elisabeth Kubler-Ross).
Il senso delle cose e della vita è quello più difficile da scoprire. E anche il più necessario.

"Siedi solitario e silenzioso..." è un richiamo alla ricerca di unità interiore e di pace.

«All'esortazione del Dio in Delfi, "Conosci te stesso", primo dovere-diritto dell'uomo, risponde la mistica, da Meister Eckhart: “Chi vuole penetrare nel fondo di Dio, in ciò che ha di più intimo, deve prima penetrare nel suo fondo proprio, in ciò che esso ha di più intimo. In effetti nessuno può conoscere Dio, se prima non conosce se stesso”, a san Giovanni della Croce: “La conoscenza di se stessi, dal cui fondamento nasce la conoscenza di Dio”, ad Henri Le Saux: “Il primo compito dell'uomo è rientrare all'interno e incontrare se stesso. Chi non ha incontrato se stesso, come potrà incontrare Dio? Non si incontra il Sé indipendentemente da Dio. 
Non si incontra Dio indipendentemente dal sé"».
(Marco Vannini).

Il percorso della conoscenza di sé stessi ha delle caratteristiche che non possono essere trascurate:
*attenzione,
*vigilanza interiore,
*capacità di concentrazione, 
*ascolto del silenzio,
che aiutano l’uomo a ritrovare l’essenziale grazie anche alla solitudine.

Si tratta di imparare ad abitare con consapevolezza il proprio mondo interiore. Tante forze mi vivono dentro. Non tutte le conosco, e non sempre ne sono consapevole. Gioia, rabbia, risentimento, esaltazione, impazienza, delusione, dubbio, incertezza, serenità, stupore... Fermarsi, qui ed ora, e ascoltare tutto questo mondo interiore effervescente, che richiama la mia attenzione, che è vissuto veramente se me ne rendo conto, altrimenti mi travolge e mi trascina in un confuso roteare di sensazioni.

Bisogna imparare a guardarsi dentro senza giudicare, come se stessi vedendo la vita di un altro o come davanti a un film. Semplicemente guardo, ascolto, rimanendo sereno qualunque cosa accada dentro di me. Solo così potrò imparare ad essermi familiare e amico. Familiarità e amicizia aprono all'accoglienza e alla comprensione. La conoscenza di sé è una strada affascinante che mi porta a vivere più intensamente la mia stessa vita, e mi permettere di dirigere i miei passi verso quell'orizzonte che il mio cuore intravede e sogna.

Dal tramonto
all'alba
è il mio pellegrinaggio
nel piccolo universo
che io sono.
Un cammino
verso l'alba
verso la chiarezza
verso la visione
del mio volto
del volto di Dio
del volto del mondo.

Commenti

  1. " La montagna del punto
    sali senza opere,
    intelligenza!
    La via ti conduce
    in un mirabile deserto,
    che ampio e spazioso,
    sconfinato si estende.
    Il deserto non ha
    né tempo né luogo,
    ma un modo che è suo soltanto.

    Questo Bene deserto
    mai piede ha calcato;
    intelletto creato
    mai lo ha raggiunto.
    È, ma nessuno sa cosa è.
    È qui, è là
    è lontano, è vicino
    è profondo, è alto,
    e dunque così
    che non è né questo né quello.

    È luminoso e chiaro,
    è completa tenebra,
    è senza nome,
    è sconosciuto,
    senza inizio né fine,
    se ne sta in pace,
    nudo, senza veste.
    Chi conosce la sua dimora?
    Venga da là
    e ci dica qual è la sua forma.

    Diventa come un bimbo,
    diventa sordo, diventa cieco!
    Tutto il tuo essere
    deve annullarsi,
    allontana ogni qualcosa e ogni nulla!
    Lascia il luogo, lascia il tempo,
    e anche le immagini!
    Procedi senza strada
    sullo stretto sentiero
    e troverai la traccia del deserto.

    O anima mia,
    esci, che Dio entri!
    Affonda tutto il mio qualcosa
    nel nulla divino,
    affonda nel flutto senza fondo!
    Se fuggo da te,
    tu vieni a me.
    Se perdo me,
    io trovo te,
    o Bene al di sopra dell'essere!"

    Maestro Eckhart

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  2. Atteggiamento fondamentale da vivere e punto di partenza:" siedi solitario e silenzioso " a volte ho paura di vivere questa dimensione, ma sono molto consapevole che è fondamentale. Si tratta di quel viaggio che non vorrei fare da sola ma che devo fare da sola.

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  3. Leggersi dentro è grandioso
    Ti fermi, ascolti l tuo battito
    Si dolce. Ti rilassa

    Ma raschiare a fondo può anche far male...
    Grazie Signore per il dono dell'ascolto

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  4. Una casa di legno e mattoni può costruirla chiunque, ma quella non é la nostra vera casa, é nostra per modo di dire. É una casa del mondo, e obbedisce alle leggi del mondo. La nostra vera casa é la pace interiore.
    Ajahn Chah

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  5. Imparare a guardarsi
    dentro
    senza giudicare ☆

    Guardo semplicemente quello che dentro di me si muove, accogliendo con amore,
    con pazienza;
    accettando con umiltà
    anche le resistenze,
    poiché se non ci riesco a tirar fuori quello che è celato, probabilmente non è ancora tempo, non è ancora il momento.
    Dunque è necessario rispettare il mio tempo,
    senza forzarmi,
    appunto,
    con pazienza.
    È un prendermi per mano e incamminarmi in un viaggio interiore che non so dove mi porterà, sicuramente più avanti di dove sono ora, nella conoscenza e nella crescita di me stessa.
    Che io possa sentire sofferenza o delusione o gioia e forza, qualunque cosa sarà la guarderò con coraggio, perché .....
    "IL coraggio è quando non hai coraggio, ma lo fai lo stesso"
    e tutto quello che sono, a volte, è al di là della paura.



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  6. Il coach e conferenziere Steve Chandler ci propone l’alternativa tra essere «una vittima delle circostanze» o «un padrone dello spirito» e ci stimola a liberarci delle nostre inutili zavorre, usando efficaci paradossi e acute riflessioni. Per esempio:

    * smettere di essere noi stessi a tutti i costi

    * capire che l’amore non viene dal cuore

    * riconoscere che le parole possono essere più potenti dei farmaci

    * ricordare che ogni soluzione ha un problema

    * andare oltre le proprie sensazioni

    * cavalcare la tempesta.

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  7. Attraversare e vivere la vita senza lasciarsi travolgere.
    Fare un cammino a ritroso "Dal tramonto all'alba"
    Andare alle origini:
    "La' costui è nato"
    per conoscere chi sei e nel silenzio scoprire di chi sei

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    1. Chi sei e di chi sei.
      Due coordinate essenziali per sentirsi nella realtà. Bella sottolineatura.

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  8. Zavorre:
    Non sta bene.
    Così fan tutti.
    Si è sempre fatto così.
    Che penserà la gente.
    Non ce la faccio.
    E se poi....
    "26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?"
    (Mt 6,26)

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  9. Bellissima pagina che mi tocca tanto nel profondo e mi commuove di quanto incredibilmente sia vera. Personalmente conoscere me stessa è stato e ancora lo è un cammino lento e tutto in salita che talvolta mi lascia senza fiato, ma che ogni giorno è un passo in più in avanti che mi aiuta a scoprirmi. Imparare ad ascoltarsi e a conoscersi è un bene, una priorità, una terapia non si puo farne a meno. Oggi dico con certezza che desidero il silenzio per catturare l'essenziale e viverlo tutto con serenità e gioia, ora mi guardo dentro e sorrido. Si è scappati per una vita intera da sé stessi pensando che il grande nemico invincibile e immortale vivesse proprio lì, poi scopri grazie al silenzio, alla meditazione alla preghiera e al tuo personale viaggio, che proprio tu invece sei la fonte di luce che irradia, vince e addirittura guarisce.

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  10. O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso.
    (Gialal al-Din Rumi)

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    1. Anche nella tradizione ebraica c'è la stessa idea che esprime Rumi:

      La storia di Abramo inizia con un comando: “Va verso te stesso” (Genesi 12,1) e termina con lo stesso comando: “Va verso te stesso” (Genesi 22,2). Il primo quando ad Abramo viene ingiunto di lasciare la sua terra, la sua patria e la casa di suo padre, cioè di staccarsi dal suo ambiente di origine, di rompere con il suo passato. Il secondo quando ad Abramo è chiesto di sacrificare suo figlio Isacco, di rinunciare alla promessa divina, al suo futuro … In entrambi i casi, all’inizio come alla fine della sua vita, Abramo “partì senza sapere dove andava” (Ebrei 11,8): verso una terra, verso un monte che gli sarebbero stati rivelati soltanto dopo … “Da un capo all’altro della storia di Abramo è questione di spaesamento” (Midrash Rabbà). 
      (Enzo Bianchi)

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  11. Forse volevi dire che ogni problema ha una soluzione ?

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    1. Nessuna soluzione è mai definitiva in questo nostro mondo🤔. Ogni soluzione prima o poi apre la strada ad un nuovo problema 😉.
      Perciò ogni soluzione ha un problema! Niente è perfetto😃

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  12. “Se ti conoscessi anche solo per un momento, se potessi solo intravedere il tuo volto più bello, forse non sonnecchieresti così profondamente in quella casa di argilla. Perché non entri nella tua casa di gioia e non brilli attraverso ogni fessura! Per te sono i segreti del cercatore del tesoro , e lo sono sempre stati. Non lo sapevi?”
    RUMI

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  13. In questo cammino di ascolto della Parola una cosa è stata chiara ad un certo punto: più conoscevo Dio, più conoscevo me stessa. Perché il metodo di Dio "esci dalla casa di tuo padre e vai nella terra che io ti indicherò" è vera educazione alla vita, alla vita che sono e che sarò. Educazione nel senso che "tiri fuori te stesso dal profondo, togli la maschera e ti vedi come sei". E non è facile farlo. Specialmente quando ti sei costruito un bel castello di " io sono così " e "io devo" e "io penso". A volte la conoscenza di me è stata una grande sofferenza. Sono stata la mia più grande delusione.

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  14. "Smettere di essere noi stessi a tutti i costi" è l affermazione che stasera mi prende. Un attimo di attenzione e l affermazione si fa chiara dentro di me. A Nulla di rigido nulla di definito nulla di certo posso aggrapparmi perché mi rende immobile.portami o Dio, portami nel vento,portami dove tu vuoi portami fuori di me perché io mi lasci portare in Te. Nessun viaggio è possibile se sono fissa ad ogni costo in me. Con Te portami nel viaggio dentro di me nel profondo di me dove tu mi attendi. Non vale la pena voler essere me stessa a tutti i costi, ma perdermi in Te e scoprire me in Te

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