Desiderio




In un momento intenso della sua storia,
Gesù descrive un desiderio che lo ha accompagnato per tanto tempo.
A tavola con i discepoli, in quella che noi chiamiamo l'ultima cena, dice:
"Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione" (Lc 22,15).

Gesù ha vissuto tutta la vita spinto da questo desiderio.
È stato una delle molle della sua vita.
Cena dopo cena ha coltivato questo desiderio
evitando di perderlo o di lasciarlo sfumare lungo il difficile cammino verso Gerusalemme.

Desiderare aumenta l'intensità della vita.

Le grandi esperienze della vita,
come un'innamoramento,
una vocazione,
una spinta artistica,
un grande ideale realizzato,
hanno sempre alle spalle grandi desideri.

La sapienza antica ci apre gli occhi
su un aspetto importante.
"È nella natura del desiderio
di non poter essere soddisfatto,
e la maggior parte degli uomini
vive solo per soddisfarlo".
(Aristotele)

Il desiderio che incontra la volontà di possesso
e l'egoismo, diventa un tormento, una disgrazia,
ci trascina dove non vorremmo.
L'attaccamento al desiderio e la sua idolatria,
rende la vita impossibile.
Bisogna vigilare sul desiderio
e mantenerlo libero, limpido, luminoso.

Il desiderio non va soddisfatto ma alimentato.

"Desiderare è di per sé un paradosso.
L’esperienza del desiderio è sempre personale, è in noi, lo sentiamo, ma allo stesso tempo
nessuno è mai proprietario del suo desiderio,
che è sempre diretto verso qualcosa
al di fuori di noi stessi.
Desideriamo, ma non sappiamo il perché,
né per quale motivo desideriamo proprio quella cosa.
È qualcosa di me che sfugge a me stesso.
È presenza di una mancanza".
(Massimo Recalcati)

I desideri più grandi, che ci abitano nel profondo,
sono al di là delle nostre possibilità.
Possono essere molto più grandi
della nostra piccola vita.
Illudersi che si realizzino è pericoloso.
Sperare che si realizzino è vitale,
fa rimanere aperti alle sorprese di Dio e della vita, alimenta la fiducia.
Desiderio e speranza quando camminano insieme sono una benedizione per la nostra esistenza.
Non potremmo vivere senza desiderio di unità, infinito, totalità, pienezza, eternità.
Coltivare questi desideri è coltivare vita.

Nel profondo del cuore e della mente
il desiderio ha un suo posto speciale.
E come ricorda un salmo:
"Davanti a te ogni mio desiderio" (Sal 38,10).
Nel profondo e davanti a Dio il desiderio vive, spinge, rimette in piedi, non fa sentire la stanchezza del cammino, rinnova le nostre energie.

"I desideri umani sono in fondo
desiderio di Dio,
l'infinita Felicità,
ma l'ignoranza li proietta
nella direzione sbagliata.
Il desiderio umano
non deve essere irrinunciabile,
ma dovrebbe essere elevato
nel desiderio di Dio!".
(Arrigo Chieregatti)

Agostino d'Ippona, che ha analizzato a lungo questo sentimento, dice che il cuore della preghiera è il desiderio. Scrive:

"Il tuo desiderio è la tua preghiera; se continuo è il desiderio, continua è la preghiera. Qualunque cosa tu faccia, se desideri non smetti mai di pregare. Il tuo desiderio continuo sarà la tua continua voce".

"Potrebbe sembrare strano che Dio ci comandi di fargli delle richieste quando egli conosce, prima
ancora che glielo domandiamo, quello che ci è necessario. Dobbiamo però riflettere che a lui non importa tanto la manifestazione del nostro desiderio, cosa che conosce molto bene,
ma piuttosto che questo desiderio
si ravvivi in noi mediante la domanda,
perché possiamo ottenere ciò che egli
è già disposto a concederci".

"Con l’attesa, Dio allarga il
nostro desiderio,
col desiderio allarga l’animo
e dilatandolo lo rende più capace".

Nel silenzio, in ascolto del brusio dei tanti desideri che brulicano dentro di noi, diamo loro una unica grande direzione...

Io desidero te, soltanto te
il mio cuore lo ripete senza fine.
Sono falsi e vuoti i desideri
che continuamente mi distolgono da te.
Come la notte nell’oscurità
cela il desiderio della luce,
così nella profondità
della mia incoscienza risuona questo grido:
“Io desidero te, soltanto te”.
Come la tempesta cerca fine
nella pace, anche se lotta
contro la pace con tutta la sua furia,
così la mia ribellione
lotta contro il tuo Amore eppure grida:
“Io desidero te, soltanto te”.
(Rabindranath Tagore)









Commenti

  1. Tutti desideriamo la felicità, molto spesso però siamo presuntuosi nel credere di sapere anche come realizzarla, così nella preghiera non chiediamo la felicità, ma il nostro modo di averla, allora chiediamo di essere scansati dai pericoli, chiediamo benessere economico, di non avere nemici,ecc..
    La felicità è lasciare che Dio agisca nella nostra vita, perché essendo Padre da di cosa abbiamo bisogno, e tutto nella vita concorre al bene nostra a alla Sua gloria.
    Donami Signore il desiderio di affidarmi a Te, che sei la Vita

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  2. Il desiderio si alimenta del suo stesso "compimento". Il compimento non è il dopo, ma ciò che viene prima. Il compimento di fatto precede ogni desiderio, ne è la linfa, il "combustibile" di questa fiamma che coincide con la stessa vita. Se si smette di desiderare si smette di esistere. Nel desiderare sai perfettamente ciò che desideri. Lo sai perché lo conosci, lo conosci perché ne hai fatto e ne fai esperienza. Ricorda, quella dei sensi non è la sola esperienza possibile. Più forte è il desiderio più forte il suo compimento. Nel deserto della vita, credimi, il più piccolo desiderare è come immergersi in una sorgente di acqua fresca inesauribile. Grazie, fratello padre per i tuoi sani stimoli ...di vita.

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  3. Mi sono lasciata prendere dai vari stimoli offerti da questa tematica: il desiderio.... è un tema che mi intriga molto perché molto vivace nel ritrovarmi dentro desideri in qualsiasi direzione e quindi faticosa è la gestione . Ecco il testo mi soffermo: Gesù ha COLTIVATo questo desiderio....evitando di perderlo o lasciarlo sfumare lungo il difficile cammino. Desiderare aumenta l intensità della vita. Bisogna vigilare sul desiderio per mantenerlo limpido,libero,luminoso..... E concludo: Attesa,. Silenzio,. Ascolto , Desiderio ..... Desidero Te soltanto Te! Vieni Signore Gesù

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  4. Si desidera sempre qualcosa che pensiamo di non avere, ma se frughiamo nei nostri cassetti,se guardiamo a quello che abbiamo,a come siamo,a chi amiamo,allora l'unico desiderio è quello di godercelo, di avere il coraggio di tirarlo fuori e di viverlo. Donami Signore di scoprire la tua presenza nella mia vita

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  5. Questo tuo post è agli antipodi di ogni spiritualità prettamente quietista
    .. quel tipo di approcci che per reagire alla dominazione che il desiderio idolatrato generale su tante persone.. propone l'estinzione del desiderio. In realtà, come benissimo scrivi, il desiderio è una via divina..un fuoco perenne che ci sospinge continuamente oltre.. se ogni desiderio ha come architrave più alta Dio e se c'è in noi quella umiltà orientata solamente al Bene...i desideri non diventeranno per noi idoli tirannici da servire...ma lo strumento divino che sono nati per essere..

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