Concentrazione


"Se il cuore va errando o vien distratto,  riportalo gentilmente al punto, e anche se non hai fatto altro per un'ora che riportare indietro il tuo cuore, anche se esso se ne va ogni volta che lo riporti, la tua ora sarebbe sempre ben impiegata".
(Francesco di Sales)

L'indicazione di questo grande maestro spirituale cristiano è un invito ad un esercizio spirituale che potremmo chiamare concentrazione.
Questa parola ci fa pensare subito ad uno sforzo mentale.
In realtà si tratta di riportare al centro il cuore dalle sue fughe verso quelle che noi chiamiamo distrazioni, che sono in realtà fughe o attrazioni verso ciò che colpisce e incuriosisce la nostra attenzione.

Il cuore, cioè il centro più profondo di noi stessi dove tutto si annida e si sintetizza, non è spontaneamente stabile. Va educato e allenato a stare al centro, a non farsi attrarre dalle tante voci e richiami che gli giungono da ogni parte in ogni momento.

Perché ci distraiamo? Perché ciò che sentiamo in quel momento o non ci piace e lo fuggiamo, oppure ci piace e su quello iniziamo a costruire un castello di interessi e fantasie.

La parola “meditazione” viene dal latino “meditari”, forma passiva del verbo che letteralmente significa “essere mosso verso il centro”.

Il nostro meditare ha in questo momento un punto, che può essere una parola, il nostro respiro, un'idea luminosa, sulla quale vogliamo sostare per unificare la nostra mente e il nostro cuore per trovare equilibrio e pace interiore.

Il tempo di questa sosta ci richiede un esercizio e per questo "se il cuore va errando o vien distratto,  riportalo gentilmente al punto". Capita che quando ci rendiamo conto che ci siamo distratti ci sentiamo sconfitti, ci arrabbiamo con noi stessi, perdiamo la pazienza e la calma.
Francesco di Sales dice di ritornare al centro "gentilmente", senza insofferenza o impazienza. È normale distrarsi e con pazienza ritorniamo al centro custodendo la tranquillità interiore.

Quante volte bisognerà ripetere questi ritorni? Forse tante...
Molto realisticamente Francesco dice che se anche dovessi passare tutto il tempo della meditazione a riportare il mio cuore al centro sarebbe un tempo di meditazione ben speso.

La gentilezza verso la propria distrazione è necessaria per non interrompere e scoraggiarsi.

"Rivolgersi alla mente che disturba con pensieri e immagini con il sorriso.  Questo smonta i tentativi della mente di essere estromessa con il silenzio e la concentrazione".
(Corrado Pensa)

Esercizio spirituale è infatti questo lavoro della mente e del cuore che vuole imparare la via dell'interiorità con pazienza e perseveranza.

Commenti

  1. "Perché ti rattristi, anima mia,
    perché ti agiti in me?
    Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
    lui, salvezza del mio volto e mio Dio" (Sal 43,6)
    Se il cuore và errando e si spaventa, il punto saldo a cui mi aggrappò sei tu, mio Signore.
    In te riposa e riprende fiato il mio cuore!

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  2. Mi guida lungo le acque calme.
    Questo introiettare me stesso
    Distoglendomi da cose vane.

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  3. Gentilmente e
    con sorriso,
    riporto il mio ❤
    indietro.

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  4. La mia ora è ben impiegata quando non si sforza di fare ma si lascia fare....

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  5. Con gentilezza cura consapevolmente la tua mente e il tuo cuore per poter "stare" nella concentrazione ... Dono prezioso da custodire...

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  6. Fa che il mio cuore abbia sempre bisogno di Te, e lascia che sia la mia mente ad accompagnarmi dove mi porta il cuore.

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  7. Se il cuore va da una parte e la mente non lo segue,siamo divisi in noi stessi,quindi non c'è pace ma conflitto.
    Allora concentrarsi per poter capire da che parte si sta per non perdersi e perdere di vista l'essenziale;
    raccogliere energie per incanalare al Bene è un allenamento quotidiano al quale siamo chiamati per ritrovare serenità e pace

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  8. "Rivolgersi alla mente che disturba con pensieri e immagini con il sorriso...... Ecco questo è per me un esercizio necessario da fare, perché una mente che disturba, provoca il continuo naufragare del cuore. Io ci
    credo che un notevole aiuto si possa trarre dalla meditazione, dalla preghiera,  perseverando con fiducia. È nella nostra natura essere in sintonia con noi stessi, perché tutto sia  un naturale e genuino equilibrio. Riportare gentilmente il cuore al punto mi fa venire in mente il bambino che inizia a fare i primi passi e cade di continuo, la mamma a sua volta di continuo lo aiuta a rialzarsi e a rifare i passi, magari faranno sempre la stessa traiettoria per tante volte, ma sicuramente  il tempo che impiegano non è né vano né infruttuoso.

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