Visto e mai visto



Gregorio di Nissa, autore cristiano della Turchia del IV secolo, scrive:
"Il regno di Dio è in voi" (Lc 17,21). Qui apprendiamo che chi ha un cuore purificato...vede nella propria bellezza l'immagine della divinità...C'è in te la capacità di vedere Dio: colui che ti ha plasmato ha messo nel tuo essere una forza immensa. Dio, creandoti, ha racchiuso in te l'immagine della sua pienezza. (...) Si può dire in tutta verità che i puri di cuore vedono Dio e, nello stesso tempo, che nessuno ha mai visto Dio".  (Omelie sulle beatitudini 6)

In queste parole trovo in modo lucido espresso il paradosso che riguarda Dio: lo posso "incontrare" e pure nessuno lo ha mai visto.

"C'è in te la capacità di vedere Dio". Sono parole che mi riempiono di fiducia. Ho la capacità di vedere Dio.
Ogni essere umano è fatto per realizzare questo incontro. Non è una "cosa dell'altro mondo".
Come un bicchiere è capace di contenere acqua così io sono capace di Dio. Senza questa fiducia è impossibile ogni cammino di fede, ogni ricerca spirituale.
C'è in me capacità di vita, capacità di costruire qualcosa, capacità di sognare e di realizzare i sogni, ma c'è soprattutto la capacità di Dio.

"Colui che ti ha plasmato ha messo nel tuo essere una forza immensa". Quante volte mi è stato detto di trovare in me la forza per tante cose.
Gregorio sottolinea questo dono che abbiamo ricevuto. Parla di "forza immensa", da scoprire, da vivere, da fare emergere per vivere fino in fondo la vita.

È un cammino dell'anima la scoperta di questa forza.

"Dio, creandoti, ha racchiuso in te l'immagine della sua pienezza". A dono si aggiunge dono.
A quello di essere creati e avere la vita si è aggiunto l'immagine della pienezza di Dio racchiusa nel nostro intimo, nel profondo di noi stessi, al centro nascosto e luminoso della nostra vita.

Non un immagine qualsiasi, ma quella della pienezza, del compimento, del tutto. Immagine, cioè l'impronta, il negativo che con la sua assenza testimonia la presenza misteriosa e desiderabile.
Il nostro desiderio di pienezza nasce da questa impronta in noi. Il tutto ha un richiamo in noi.

Ecco allora il meraviglioso paradosso annunciato da Gregorio di Nissa:
"Si può dire in tutta verità che i puri di cuore vedono Dio e, nello stesso tempo, che nessuno ha mai visto Dio".

Cos'è un cuore puro?
Un cuore che non ricerca in modo interessato il proprio tornaconto, che si è staccato dall'utile immediato, aperto all'incontro, in attesa di vera sazietà, che non si accontenta del tutto e subito, ma sa aspettare la pienezza, libero dal risentimento.

Un cuore così partecipa all'esperienza dell'amata del Cantico dei Cantici, che quando trova l'amato lo perde e quando lo cerca lo trova.

Nel gioco dell'amore nessun possesso è definitivo e nessuna perdita è senza speranza.

Giovanni all'inizio del suo Vangelo dice:
"Dio, nessuno lo ha mai visto" (1,18).
Aggiunge Giovanni
"il Figlio unigenito c'è lo ha rivelato",
ne è cioè la sua rivelazione,
è il codice che ci fa entrare
nel mistero profondo di Dio.

Con lucidità l'esperienza credente riconosce di vedere Dio e che Dio nessuno lo ha mai visto.
Nella verità a due facce, tenute insieme dalle fede, si gioisce della presenza del Dio vivente.

Commenti

  1. Pienezza, non materia.
    Luce non tenebra,
    Altro, non io!
    Questo ed altro........
    mi può far vedere..... Il bello!!!!

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  2. "Nel gioco dell'amore nessun possesso è definitivo e nessuna perdita è senza speranza".

    ...Allora
    che aspetti ?
    giochiamo❣

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  3. Il Signore è con noi sempre
    Lui ce lo ha detto
    e il nostro cammino deve proprio condurci alla scoperta della Sua presenza nel nostro quotidiano;presenza che orienta le nostre scelte;
    che guida il nostro andare
    ..e quand'anche dovessimo perderci e perdere il filo che a Lui ci lega,
    mai stancarci di cercarlo per riagganciarci a LUI
    alla vita

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  4. Dio, creandoti, ha racchiuso in te l'immagine della sua pienezza.
    Mio Dio, tu sei la gioia nella mia vita. Dammi sempre il ricordo di te, perché io non dimentichi mai chi sei e cosa fai per me. Apri il mio cuore al tuo infinito, conducimi dove tu vuoi ed io fiduciosa come un bimbo ti stringo la mano.

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