Inizio del vangelo
Il vangelo è sempre stato la mia guida principale di meditazione. Apprezzo veramente tanto molte altre scritture, ma è sempre il vangelo la scrittura fondamentale a cui ritorno dopo il mio vagabondare tra le pagine ispirate di altre tradizioni religiose.
Con semplicità leggo e mi lascio coinvolgere dai sentimenti e dalle sollecitazioni interiori che ogni parola mi fa nascere nel profondo.
Ad ogni lettura tutto è nuovo, perché nuove sono le risonanze che nascono in me all'ascolto di queste parole.
Così inizio a leggere nella calma, con fiducia, disponibile a lasciarmi portare dove lo Spirito e la Parola vorranno condurmi.
Semplicemente leggo e mi faccio accompagnare.
Dal Vangelo di Marco:
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: "Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo".
(Mc 1,1-8)
La Parola profetica rivolta a me nel profondo, mi mostra aspetti luminosi della mia interiorità, aspetti che non oso neanche sperare senza la luce di questa parola.
Al centro di questa pagina una certezza:
"Viene dopo di me colui che è più forte di me".
Qualcuno è il mio futuro.
Dopo di me,
perché io passerò,
viene,
già viene,
chi è più forte di me.
Riconosco la mia debolezza,
la mancanza di forza.
Il peccato è più forte di me.
La morte è più forte di me.
Riconosco la mia debolezza mortale.
La parola profetica mi ha rivelato:
"dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via".
Non conosco la via.
Seguo chi mi precede.
Questo messaggero mi prepara la via, la rende percorribile alla mia fragilità.
Davanti a me,
chi mi apre la strada,
dopo di me,
chi è più forte di me
e non mi lascia nella morte.
Io, in mezzo a chi mi precede e mi segue.
Custodito e guidato da chi mi conosce nella mia fragilità, ma che vuole che io percorra il mio cammino.
Come in queste righe di vangelo,
l'acqua e lo Spirito mi sono maestri.
L'acqua e lo Spirito mi accolgono,
sono immerso in loro.
Sono preceduto, immerso, seguito.
"Avvolto io vado" direbbe Paolo.
Mi lascio coinvolgere come Giovanni:
l'uomo del Giordano,
l’uomo del deserto,
l’uomo che immerge.
Seguo chi mi precede
e invoco chi mi segue.
Sono lo spartiacque di una storia unica e universale.
Una storia che è per me, per la mia vita, per la mia pienezza.
Egli è l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo ed in mezzo ci siamo noi
RispondiEliminaTutto è orientato per la mia realizzazione
RispondiEliminaMi apre, mi fa strada...
Grazie
"Custodito e guidato da chi mi conosce nella mia fragilità, ma che vuole che io percorra il mio cammino."
RispondiEliminaLa mia fragilità è nelle tue mani...
Sì è davvero una bella storia questa! É la storia dell'umanità intera che è al centro di un grande amore, siamo custoditi, cercati, voluti e amati da un Padre che era è e sarà. Senza fine effonde incessantemente il suo alito di vita in noi, in me.
RispondiEliminaNon conosco la via ...seguo chi mi precede. Questo Messaggero mi prepara la via , la rende percorribile alla mia fragilità grazie mio Dio ho la percezione chiara di essere preceduto, immerso, seguito.
RispondiEliminaTi ringrazio Giorgio per questa pubblicazione mi ha accagnato durante la settimana mi è stata di grande aiuto mi ha portato per alcuni attimi nel punto che ora posso percepire del mio stare con il mio Dio e ancora grazie
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