Viveka-discernimento

Il primo versetto del libro biblico di Qoelet dice:
"Un infinito vuoto
dice Qohélet
Un infinito niente
Tutto è vuoto niente".
(Trad. Guido Ceronetti)

Il termine ebraico hevel, significa infatti inconsistenza, vuoto, vapore che scompare.
Superare ciò che è apparente e superficiale, per cogliere ciò che è consistente e reale, è una delle fatiche di sempre della mente e del cuore umano.

Nella tradizione induista, è fondamentale l'esperienza di discernimento (viveka). L'attenzione però non è semplicemente posta nella distinzione da ciò che è bene e ciò che male, e neanche nella scoperta di quello a cui sono chiamato oggi dal Signore. È un tipo di discernimento che sta ancora più a monte. Si tratta infatti di discernere tra il reale e l'irreale.

È qui e utile chiarire tre termini: reale, irreale, illusorio.
In sintesi possiamo dire che:

- Reale è ciò che esiste in tutti e tre i tempi: nel passato, nel presente e nel futuro. Non ha inizio né fine.

- Irreale è ciò che esiste solo in un tempo. Irreale è ciò che ha un inizio e una fine. Irreale nel senso di transitorio, quindi, di non durevole, di passeggero.

- Illusorio è l'opposto del reale. Illusorio è ciò che non era, non è e non sarà.

Così ci fa pregare la
Brihadaranyaka Upanishad:
"Accompagnaci,
o Signore
dalla morte all’Immortalità;
dalle tenebre alla Luce;
dall’irreale al Reale".

Il nostro criterio semplicistico che riduce a reale ciò che si tocca e si vede e ad irreale il contrario, è proprio riduttivo.

Viveka è discriminazione tra il permanente ed il passeggero, l’eterno e il non eterno, il Sé e il non-Sé, la realtà e le apparenze.

Cosa è allora veramente reale?
Ciò che era nel passato, è nel presente e ci sarà ancora nel futuro, ciò che non nasce e non muore, in una parola a noi familiare: Dio.

Cosa è irreale, transitorio?
La nostra storia personale, le cose di cui è fatto questo mondo, tutto ciò che è materiale, mortale, finito.

Cosa è illusorio?
Qui l'elenco è molto più lungo: le illusioni, le angosce, le paure, le preoccupazioni, le idee del momento, le sensazioni. Sono fantasmi interiori che spariscono come neve al sole in un momento di consapevolezza di noi stessi e del nostro mondo interiore nel momento presente.

Allora il reale è ciò su cui deve puntare il nostro cuore e la nostra mente e aggrapparsi come ad una roccia.

L'irreale, il transitorio, ciò che non dura, va vissuto per quello che è staccando da ciò il nostro cuore e lasciandolo passare senza fare la fatica inutile di trattenerlo.

Sulle illusioni la vigilanza deve essere continua per smascherarle per evitare di farci girare e rigirare in una sofferenza interiore senza fine.

Il meditare qui e ora, divenire consapevole di queste tre dimensioni nel momento presente, fare discernimento, diventa vitale e liberante.

Concludo con una invocazione che ci aiuti nella meditazione:
"Signore aiutaci a raggiungere
uno spirito quieto e solitario.
Esso riposi sempre in te.
Concedici che dalla pura sommità del silenzio
abbiamo l'esatta percezione della realtà:
della realtà unica ed eterna,
la realtà che è dietro
alle apparenze instabili ed effimere".
(Giovanni Vannucci).

Commenti

  1. Vivendo sdoppiata, impegnata a calcolare e a progettare,
    la coscienza umana crede che non sia possibile trovare
    se non dopo aver cercato,
    che non si possa costruire se non assemblando pezzi,
    che non si possa raggiungere un fine se non sfruttandone i mezzi.
    Essa introduce ovunque una mediazione.
    La Vita, invece, che trova senza cercare,
    che inventa il tutto prima delle parti,
    che è contemporaneamente fine e mezzo,
    in una parola, che è immediata e semplice,
    è dunque inafferrabile per la riflessione.
    Per raggiungerla, come per raggiungere il nostro
    io puro, bisognerà abbandonare la riflessione per la
    contemplazione.
    Plotino

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  2. Effimero
    Signore Donami la Gioia il Gusto di lasciare una buona volta, ciò che passa...

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  3. Superare ciò che è apparente e superficiale, per cogliere ciò che è consistente e reale, è una delle fatiche di sempre della mente e del cuore umano.

    "Accompagnaci,
    o Signore
    dalla morte all’Immortalità;
    dalle tenebre alla Luce;
    dall’irreale al Reale". Questa è la mia preghiera perché abbia il coraggio del cammino verso la Luce e verso il Reale

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  4. "Signore aiutami a raggiungere
    uno spirito quieto e solitario.
    Esso riposi sempre in te.
    Concedimi che dalla pura sommità del silenzio
    abbia l'esatta percezione della realtà:
    della realtà unica ed eterna,
    la realtà che è dietro
    alle apparenze instabili ed effimere"

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  5. Cammino,
    attraverso l'irreale,
    e nella quiete
    Ti scopro

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  6. Tra l'illusione e la verità c'è un fiume... Parole di saggezza e divine che ci conducono a ciò che persisterà per sempre..

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