Sedersi in silenzio


Condivido un testo di Daniel Odier sulla bellezza di fermarsi a meditare. Seduti, in silenzio e appartati, la nostra mente e il nostro cuore lentamente si acquietano, e sentiamo che dentro si calma il vortice che normalmente ci abita.

Scrive Odier:

"Meditare è essere totalmente presenti a ciò che accade".

"Sedersi in silenzio.
Essere il mondo.
La seduta silenziosa ci permette di uscire dall’immobilismo che trova espressione nell’azione priva di coscienza.
La seduta è il laboratorio della tranquillità.
Poco alla volta le concrezioni intime
si ammorbidiscono,
la respirazione addominale
profonda e silenziosa si radica e di tanto in tanto perdiamo l’illusione della separazione. In questo modo reintegriamo il tutto in una dissoluzione momentanea di quella staticità che costituisce la base dell’ego".

Staticità, abitudine, non ascolto del nostro profondo, permettono al nostro ego di farla da padrone e ci troviamo continuamente coinvolti in tante cose nostro malgrado. Ignazio di Loyola parla spesso di mettere ordine nella propria vita, così come si mette ordine di una scrivania per poter lavorare.

Continua il nostro autore:

"Questa esperienza è il samadhi (cioè l'unificazione interiore), l’apertura di una sfera priva di centro, all’interno della quale il mondo scorre, si manifesta e si riassorbe con creatività spontanea.
Definirla esperienza è eccessivo, perché in quel momento non c’è più il centro,
non c’è più lo sperimentatore,
c’è soltanto l’espressione dell’espansione".

Si tratta di lasciare che la nostra parte più profonda rimanga nella sua serenità indisturbata da pensieri e preoccupazioni, e possa scorrere senza ostacoli mossa da desiderio di pace, di unità, di pienezza.

Con l'esperienza coltivata pazientemente questa esperienza di tranquillità interiore diventa più ricca:

"Un giorno perdiamo di vista alti e bassi, dilatazione e contrazione e facciamo esperienza della continuità, come fossimo un’onda dell’oceano che dal suo punto più basso trae la forza per risalire. Assaporato il piacere dell’onda, emerge la sensazione più profonda di essere acqua e dimenticando la dualità di alto-basso, contrazione-rilassamento, noi siamo infine fluidità".

Il nostro mondo interiore si semplifica progressivamente, fino a che
"comprendiamo all’improvviso che noi siamo ciò che cerchiamo. La via ha raggiunto la semplicità: nella seduta si sgretolano tutti i sogni spirituali e le proiezioni. Ritorniamo al nocciolo incandescente della nostra natura, che i testi chiamano “il rubino del Sé”, e riconosciamo che niente e nessuno ha il potere di alterarlo sia in positivo che in negativo. A questo punto la nostra dipendenza da un sistema, da un insegnante, da stati meditativi, da obiettivi spirituali cessa completamente".

Leggendo ci accorgiamo che quelle descritte sono esperienze che vorremmo fare.
Continuità e pazienza ci permettono di percorrere questi tipo di sentieri, che non sono solo per pochi. Prendersi cura di sé, a livello interiore, è uno dei regali più belli che possiamo fare alla nostra vita.







Commenti

  1. La capacità di rimanere nel silenzio del proprio respiro e nella consapevolezza del proprio corpo, senza proiezioni nel futuro e senza attrazioni nel passato.
    Bel passaggio quanto pubblicato

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  2. Cura in questi tempi, che ci permette di sperimentare, chi vuole,..
    la separazione dalla routine.
    L'astinenza dalla TV
    L'ascolto del battito cardiaco, del respiro...
    Come il pesciolino saggio,... Leggevo,.... che sceglie la PROFONDITÀ per gustare il bello...
    Affondo.... trovo me stesso,.. me ne prendo cura!
    Non sono però ancora a gustare come il pellegrino russo, o come mi suggerisce De Mello....

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  3. Si, continuità e pazienza ci permettono di percorrere questi tipo di sentieri, che non sono solo per pochi. Prendersi cura di sé, a livello interiore, è uno dei regali più belli che possiamo fare alla nostra vita. ..E lasciarsi tirar dentro da questa dimensione ti crea dentro il desiderio, il bisogno di dare spazio sempre un po' di più avvertendola come un bisogno al quale non si può venir meno.

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  4. Seduti, in silenzio e appartati... Quanto sono amabili queste parole, profumano di serenità e distensione dell'anima.
    Quando entro in contatto con la parte vera di me stessa senza timore, senza pregiudizio, ma con fiducia e con serenità, mi accorgo che sia il corpo, sia la mente che l'anima insieme e armonicamente formano un arcobaleno di colori brillanti, ed è proprio in questi momenti che il mio silenzio, il mio starmene seduta in silenzio, acquista valore e senso e diventa una incantevole melodia divina.

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  5. Pochissime volte ho avuto la capacità di fondermi con con ciò che mi circondava: Il cieli, la sabbia, il mare o le colline. Eravamo un tutt'uno.

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  6. Si tratta di lasciare che la nostra parte più profonda rimanga nella sua serenità indisturbata da pensieri e preoccupazioni, e possa scorrere senza ostacoli mossa da desiderio di pace, di unità, di pienezza.
    Bellissima questra frase e bellissimo che il desiderio nascosto nelle profondità umane sia quello della pace, dell'unità e della pienezza.

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  7. " anima mia scendi cantando il nome di Dio nelle acque profonde dell' Oceano del cuore, mai privo di gemme. Scendi di più e ancora di più, fintanto non avrai le perle preziose. Anima mia nell' oceano della Conoscenza si trova la perla del Regno:cercala dotto la guida del maestro, prendila con rispetto. Numerose sono le gemme sparse sul letto dell' Oceano, immergiti ancora di più : le troverai in quadrupla abbondanza" Ramaprasada

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  8. "..Prendersi cura di sé "
    Riscoprire la propria vocazione;
    raggiungere l'essenza,
    quella parte profonda
    impolverata dalle preoccupazioni,dalla staticità che non ti permette di respirare,di cogliere la parte più bella di te: come un libro che non hai mai avuto il tempo di aprire,di leggere,te lo ritrovi fra le mani e mentre lo sfogli,nel silenzio ti riconosci e ti vuoi bene

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  9. "Meditare è essere totalmente presenti a ciò che accade". È essere nel qui e ora, è essere nella consapevolezza, è essere con se stessi, è essere nel punto più pieno di noi, è Esserci!

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