Irradiando amore
Nel pellegrinaggio dello spirito, che consiste nel meditare testi di tradizioni spirituali diverse, si rimane spesso sorpresi accostando pagine, lontane geograficamente, ma vicine e affini nello Spirito.
Un esempio sono i brani che meditiamo oggi, uno tratto dal Mettā Sutta, della tradizione buddista e l'altro tratto dalla lettera di Paolo ai Romani, che nutre da due millenni la nostra tradizione cristiana.
Leggiamo il testo buddista:
“Che nessuno inganni l’altro, né lo disprezzi né con odio o ira desideri il suo male. Come una madre protegge con la sua vita il suo figlio, il suo unico figlio, così con cuore aperto si abbia cura di ogni essere, irradiando amore sull’universo intero, in alto verso il celo, in basso verso gli abissi, in ogni luogo, senza limitazioni, liberi da odio e rancore”.
Un amore che irradia in ogni direzione, con amorevolezza materna. Instancabile fiducia in ciò che guarisce da odio e rancore. Coltivare nel proprio cuore tutto questo porta beneficio ad ogni creatura.
Paolo, l'apostolo di Gesù, riferendosi all'amore che si dona, la carità, scrive:
"La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti".
Due testi sacri e preziosi che hanno al centro l'amore irradiante, il nostro destino di essere legati con ogni nostro simile.
Parole di vita che spingono là dove noi fuggiamo: la fatica e la necessità di crescere nella fraternità, l'urgenza di guarire dall'indifferenza e la rivalità che ci mettono in contrasto con "gli altri" o meglio con i nostri fratelli.
L'amore di Dio e unico e abbraccia tutti in uno la sola necessità e che ogni essere umano sia in sintonia con gli altri mettendo da parte preferenze e o prospettive vantaggiose per se stessi a discapito di tutti e tutti
RispondiElimina" Fate agli altri ciò che vorreste fosse fatto a voi" LC.6:31...... E tutti saremmo più felici. Il Regno di Dio è già in mezzo a noi, realizziamo la Parola, con impegno, anche se le difficoltà non mancano, con la preghiera e soprattutto con la Grazia
RispondiEliminaI filatteri di stamattina, vedi altro blogo, anche per questo invito naturale al comportamento di fratellanza..
RispondiEliminaCosì sia, ascoltarlo, nutrirlo, soccorrendolo.
La meditazione di Mettā é una rivoluzione copernicana per chi la pratica. Sposta l'attenzione dal proprio ego verso gli altri, anche e soprattutto le persone con cui si ha meno affinità.
RispondiEliminaUn amore che irradia in ogni direzione, con amorevolezza materna. Instancabile fiducia in ciò che guarisce da odio e rancore. Coltivare nel proprio cuore tutto questo porta beneficio ad ogni creatura. Prima di tutto guarisce me, poi porta beneficio agli altri....permette di tirar fuori le attenzioni più belle e vere: quelle materne... Mi permette di realizzarmi e mi aiuta concretamente a passare dall' io al noi...
RispondiEliminaChe io impari da te Padre ad essere felice quando agli altri le cose vanno bene, perché la vita non sia una gara ma una benedizione
RispondiEliminaChe io viva e metta il mio contributo di amore in ogni ambiente di vita che incontro, perché la Vita vera fraterna si irradia sempre di più. L oceano è fatto di tante gocce di acqua che io metta la mia
RispondiEliminaNon cercare di capire, ma amare. Signore metto nelle tue mani l'egoismo, gli errori e la presunzione. Arricchiscimi della tua sapienza perché possa vivere la mia vita in pienezza insieme agli altri.
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