Rinunciare al rumore

 


Non su una solitaria montagna, non sperduta in un bosco, ma in un appartamento nel cuore di Firenze vive Antonella Lumini, "eremita di città". 

Lavora part time presso la Biblioteca Nazionale Centrale, ma appena rientra nel suo appartamento, chiude la porta e si apre al silenzio. 

Dalla sua esperienza di meditazione silenziosa e di ascolto della Parola, ci consegna un invito a rinunciare al rumore. 

                           ***

«Sta in silenzio davanti al Signore e spera in lui» (Salmi 37, 7). Il silenzio è una forma di preghiera intima, nuda. Connaturata a ogni essere umano, conduce a una conoscenza interiore di Dio, esperienziale, mistica. 
 
Non è un problema di tecniche, che certo possono essere d’aiuto, bensì di resa, di cedimento al richiamo dello Spirito e lo Spirito oggi, come non mai, chiama al silenzio. Il silenzio custodisce la voce del Verbo. Porta incisa la misura dell’amore, sempre pronta a riemergere. Non possiamo avere amore per noi stessi e per gli altri, se la sua fiamma è spenta in noi. Solo la sosta silenziosa, che riporta verso il profondo, dove Cristo ha la sua grotta, può vivificarla. 

Il silenzio è una sospensione che fa percepire l’eterno nel tempo. Contatto con una pienezza che porta pace, conduce nella stasi. Rinvia al silenzio del Settimo giorno in cui Dio si ferma a contemplare la meraviglia della sua opera. È come la pausa da cui scaturisce il suono. Immersione estatica nella bellezza da cui l’opera creatrice continuamente riparte. Dimensione intima che preserva l’impronta indelebile dell’innocenza creaturale in cui non c’è rumore.

Il silenzio infatti non è assenza di suono, ma assenza di rumore. Immette nella vibrazione dell’atto creativo, ne riverbera la misura perfetta che non lascia accumuli né vuoti dietro di sé. Rende i sensi capaci di aprirsi al meraviglioso la cui traccia rimane sigillata nella memoria pronta a riaffiorare. Dona riposo, conduce dove la gravità del tempo rimane lontana, dove ogni forza contraria non ha accesso. Fa conoscere la beatitudine della leggerezza perché dov’è equilibrio non è peso.

 Il silenzio è la corsia preferenziale attraverso cui l’azione purificatrice dello Spirito Santo si accelera liberando dalle catene che opprimono. Permette all’amore di amare in noi quanto a noi più fa paura, rifiutiamo e che spesso proiettiamo sugli altri.

                           ***

La parola e il silenzio nella realtà hanno bisogno di alternarsi. C'è un tempo per parlare e un tempo per rimanere in silenzio, in cui la parola passa la sua gestazione prima di essere partorita viva dalla nostra bocca. Il silenzio non è rifiuto della parola o del dialogo, ma rifiuto del rumore, che toglie bellezza alla parola e rende difficile il dialogo. Quanti rumori, voluti e non, riempiono le nostre orecchie, la mente, il cuore. Fermarsi per un tempo limitato, ma possibile e necessario, è sempre più urgente e terapeutico per il nostro vivere. Il tempo vissuto nel silenzio non è mai sprecato. Un salmo ci ricorda che per il Signore "il silenzio è lode" (65,2) e per noi momento di pace. 

Commenti

  1. Silenzio come ristoro
    Dopo un enorme tempo di ascolto dell'ALTRO
    Della sua diversità, del suo chiedere, aggrapparsi.
    Quindi ho bisogno di ristoro, di silenzio, in compagnia di un salmo, o di un infinità di pensieri che plasmo, ascolto, modifico, freno, modulo.
    Questa è la mia esperienza di silenzio.

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  2. Il rumore è tutto ciò che ci distoglie , sono le interferenze che spesso si introducono nel nostro essere e che ci impediscono l'ascolto pacificatore.

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  3. Il rumore, quello distorto, non mi permette di entrare nel profondo della mia parte più oscura, è il mezzo diabolico che ruba la Parola rivelatrice, è il vino di cui ubriacarmi per non vedere, non sentire,non vivere. Signore, ho bisogno di te, d'incontrarti nel buio, ho bisogno della tua Parola che ama. Ho bisogno di silenzio intorno a me. Fa che in questo silenzio il mio cuore canti una lode per te

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  4. Questo commento sul silenzio è stupendo. Il silenzio dona riposo e non permette l'accesso a qualsiasi forza contraria, ostile.
    Il silenzio da forza, una forza rivelatrice. Fare silenzio è una gentilezza che facciamo a noi stessi per incontrarci con Dio, è un atto di intimità tra noi e il Signore, una ragione di vita. Siamo circondati da mormorio continuo, se solo comprendessimo che il nostro corpo, la nostra anima e la nostra mente hanno  la necessità di entrare in una dimensione di mite quiete, perché è terapeutico, tutti ci metteremmo in un angolo della nostra casa o altrove per cercare il fondamentale silenzio.

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  5. strano titolo il blog di questa settimana: " Rinunciare al rumore" ho riflettuto ed è molto realistico, si perché devo rinunciare a tutto ciò che mi porta in un mondo di disattenzione, di occupazioni che mi distolgono da quella dimensione che ritengo così fondamentale che è il silenzio.
    spesso lo sperimento, mi regalo tempi di silenzio, cerco luoghi di silenzio per gustare momenti dove non c'è nessuna attività ma ci sono io con me stessa fino a giungere a essere io senza altra dimensione. il silenzio mi guarisce, mi solleva, mi rigenera, mi rivitalizza, mi fa star bene... è come fare una cura che ti rimette in piedi e ti dona il meglio di te. questo è quello che il silenzio mi regala. cerco spesso anche luoghi dove questo mi viene facilitato e allora il silenzio che parla nella natura mi dona il meglio che posso desiderare nella vita e da quei luoghi non mi staccherei più. il tempo, il luogo del silenzio mi fanno sentire come essere arrivata a casa.

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  6. La montagna del punto
    sali senza opere,
    intelligenza!
    La via ti conduce
    in un mirabile deserto,
    che ampio e spazioso,
    sconfinato si estende.
    Il deserto non ha
    né tempo né luogo,
    ma un modo che è suo soltanto.

    Questo Bene deserto
    mai piede ha calcato;
    intelletto creato
    mai lo ha raggiunto.
    È, ma nessuno sa cosa è.
    È qui, è là
    è lontano, è vicino
    è profondo, è alto,
    e dunque così
    che non è né questo né quello.

    È luminoso e chiaro,
    è completa tenebra,
    è senza nome,
    è sconosciuto,
    senza inizio né fine,
    se ne sta in pace,
    nudo, senza veste.
    Chi conosce la sua dimora?
    Venga da là
    e ci dica qual è la sua forma.

    Diventa come un bimbo,
    diventa sordo, diventa cieco!
    Tutto il tuo essere
    deve annullarsi,
    allontana ogni qualcosa e ogni nulla!
    Lascia il luogo, lascia il tempo,
    e anche le immagini!
    Procedi senza strada
    sullo stretto sentiero
    e troverai la traccia del deserto.

    O anima mia,
    esci, che Dio entri!
    Affonda tutto il mio qualcosa
    nel nulla divino,
    affonda nel flutto senza fondo!
    Se fuggo da te,
    tu vieni a me.
    Se perdo me,
    io trovo te,
    o Bene al di sopra dell'essere!

    Questo Bene deserto
    mai piede ha calcato;
    intelletto creato
    mai lo ha raggiunto.
    È, ma nessuno sa cosa è.
    È qui, è là
    è lontano, è vicino
    è profondo, è alto,
    e dunque così
    che non è né questo né quello.

    È luminoso e chiaro,
    è completa tenebra,
    è senza nome,
    è sconosciuto,
    senza inizio né fine,
    se ne sta in pace,
    nudo, senza veste.
    Chi conosce la sua dimora?
    Venga da là
    e ci dica qual è la sua forma.

    Diventa come un bimbo,
    diventa sordo, diventa cieco!
    Tutto il tuo essere
    deve annullarsi,
    allontana ogni qualcosa e ogni nulla!
    Lascia il luogo, lascia il tempo,
    e anche le immagini!
    Procedi senza strada
    sullo stretto sentiero
    e troverai la traccia del deserto.

    O anima mia,
    esci, che Dio entri!
    Affonda tutto il mio qualcosa
    nel nulla divino,
    affonda nel flutto senza fondo!
    Se fuggo da te,
    tu vieni a me.
    Se perdo me,
    io trovo te,
    o Bene al di sopra dell'essere!"

    Un testo, come tanti di Eckhart





    , egocentrico 'io'.





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  7. Il frutto del silenzio è la preghiera.

    Il frutto della preghiera è la fede.

    Il frutto della fede è l'amore.

    Il frutto dell'amore è il servizio.

    Il frutto del servizio è la pace.

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  8. Nel silenzio,
    insieme ai miei smarrimenti,
    ritrovo te Signore
    e la tua presenza
    mi dà pace

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