Parole per il silenzio

 


Perché i testi religiosi, che sono fatti di parole, esaltano il silenzio?

Si scrivono grossi libri o si fanno lunghe conferenze per dire che è necessario fare silenzio. Un paradosso? Un argomento che è negato proprio mentre è esaltato? 

La realtà è molto più profonda, se si pensa al parlare di Dio. Le parole umane sono sempre inadatte a dire il mistero profondo, mentre tante esperienze testimoniano l'efficacia del silenzio accogliente davanti al mistero. 

Non abbiamo tutte le parole che ci servono per dire la nostra esperienza di Dio e alla fine il silenzio prende il posto di ogni altra esperienza. 

Scrive Tommaso d'Aquino:
«Dio viene onorato con il silenzio non perché di lui non si dica nulla, 
o non si indaghi nulla,
ma perché, qualunque cosa diciamo o indaghiamo su di lui, siamo consapevoli che abbiamo fallito nella nostra comprensione».

Dio è più grande del nostro cuore, leggiamo negli scritti dell'apostolo Giovanni. Perciò è necessario abbandonare ogni pretesa di 
con - prendere Dio, lasciandoci prendere, nel silenzio, dal suo fascino e dalla sua attrazione. 
Le parole ci accompagnano solo per il primo tratto di strada, poi solo il silenzio onora Dio, dice Tommaso. 

Scrive Ilario di Poitiers:
«Nella tua fede inizia, progredisci, insisti; sebbene io sappia che non arriverai mai alla fine, mi rallegrerò del tuo progresso. Chi, infatti, si muove con fervore verso l’Infinito, anche se non arriva mai, tuttavia va sempre avanti. Però non presumere di penetrare il mistero, e non ti immergere nell'arcano di una natura infinita, immaginando di comprendere il tutto dell’intellegibile, ma cerca di capire che si tratta di realtà incomprensibile». 

Curiosa espressione questa di Ilario: cerca di capire che è incomprensibile! Tanto cammino di ricerca e di studio solo per arrendersi al mistero inaccessibile dalla sola logica umana. Nella ricerca matura la resa al mistero e il silenzio prende il posto della presunzione di penetrare il mistero. 

Infine le parole di Tagore aprono alla Bellezza di una Presenza da accogliere e gustare nel silenzio:

"Tu mi hai fatto eterno, 
a tuo piacere. Questo fragile vaso 
continui a svuotare e a riempire 
di vita sempre fresca. 

Chiedo di potermi sedere
per un attimo al tuo fianco. 
Il lavoro che sto facendo
lo finirò più tardi. 

Adesso è tempo di starsene tranquilli 
faccia a faccia io davanti a te 
e di cantare senza posa il rito
di mia vita in questa quiete
traboccante e silenziosa. 

Sono uscito da solo per venire
all'appuntamento. 
Voglio te soltanto
il mio cuore lo ripete 
senza fine".  

Commenti

  1. Se fossi già arrivata, se avessi già capito tutto di Dio, che vantaggio avrei? La bellezza del Suo mistero, della sua imprescrutabilità è che ogni volta mi riempie sempre di stupore. Il suo Amore è sempre nuovo e ha sempre qualcosa di nuovo da dirmi e da darmi e come un cibo prelibato lo gusto pian piano, in silenzio, lasciando che tutto il suo profumo e il suo aroma duri in me il più tempo possibile.

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  2. Il silenzio nella preghiera è molto importante perché nel silenzio o Signore riesco a concentrarmi e a renderti Grazia , esso precede la preghiera mettendomi in condizioni di incontrare Dio. Le parole del grande Tagore sono profonde aprono alla bellezza di una presenza da accogliere e gustare il silenzio. Voglio te soltanto il mio cuore lo ripete senza fine.

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  3. La quiete è pace, momento di ristoro.
    Momento di ascolto.
    Momento di riflessione.
    È il carburante per la mia quotidianità.
    Così sia sempre per me,
    npn voglio vivere le giornate senza averne fatto bottino
    Amen

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  4. Nel silenzio mi raggiungi
    e il mio cuore
    si apre alla lode

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