Istruzioni iniziali per un discepolo


Un vero discepolo, un cercatore della sapienza, rimane discepolo sempre.
La sua è la via del principiante.
È sempre in atteggiamento di apprendista.
La via della Sapienza è sempre da percorrere.

Nella fede un discepolo cammina guidato dalla parola del suo Dio. Una parola quotidiana che permette di compiere un passo dopo l'altro, giorno dopo giorno.

Che significa vivere da discepolo?
Con quale animo si vive in ascolto docile della parola del Signore? 

Trovo risposte a queste domande in una pagina meravigliosa del libro biblico del Siracide.

Leggiamo insieme, in modo meditativo, alcuni versetti del capitolo secondo.

"1 Figlio, se ti presenti per servire il Signore, 
prepàrati alla tentazione".

La via del discepolo ha bisogno di una parola del maestro che la illumini.
Presentarsi al Signore mostra un desiderio, una spinta interiore, un'attrazione, verso il bene, verso la luce. 
E qui il prezioso avviso del maestro: preparati alla tentazione, alla prova.
Perché? Perché il cuore del discepolo sarà scosso da mille sollecitazioni che potrebbero portarlo fuori strada o indurlo a fermarsi. 

"In realtà la tentazione è parte importante dell'esperienza cristiana, è di fatto un'esperienza quasi quotidiana.
Gesù ci ha avvertito, dicendo agli apostoli: «Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole» (Mt 26, 41); mentre lui stesso è stato tentato da tristezza e paura (cfr. vv. 37-38)" (Carlo Maria Martini).

"2 Abbi un cuore retto e sii costante,
non ti smarrire nel tempo della prova".

Rettitudine interiore e costanza sono due presupposti indispensabili in un cammino sulla via dello Spirito. 
Avere chiara la motivazione iniziale, essere disposti ad un tempo prolungato di esercizio, è indispensabile e ciò và verificato prima del primo passo. Il percorso esige un vaglio, una verifica continua, un discernimento serrato, per purificare sempre più le motivazioni di partenza, spesso inquinate da motivazioni estranee al mondo dello spirito. È da capire in partenza se sono disposto a "perdere tempo", a "sprecare la mia vita" in una ricerca senza strade già prestabilite e con "risultati" che quasi mai dipendono da me. Costanza indica quotidianità di esercizio. 

"Il cristiano deve “vegliare e pregare in ogni tempo” (Lc 21, 36), impegnato in una lotta antiidolatrica in cui il tempo 
alienato è l’idolo, il tiranno che cerca di dominare e rendere schiavo l’uomo. Per Paolo il cristiano deve cercare di usare il tempo a disposizione per operare il bene (cfr. Gal 6, 10), deve approfittare del tempo (cfr. Col 4, 5) e, soprattutto, quale uomo sapiente, deve salvare, redimere, liberare, riscattare il tempo (cfr. Ef 5, 16). Tutto questo perché il tempo del cristiano è tempo di lotta, di prova, di sofferenza. Anche dopo la vittoria di Cristo, dopo la sua resurrezione e la 
trasmissione delle energie del Risorto al cristiano, resta ancora operante l’influsso del “principe di questo mondo” (2Cor 4, 4), sicché il tempo del cristiano permane tempo di esilio, di pellegrinaggio (cfr, 1Pt 1, 17), in attesa della realtà escatologica in cui Dio sarà tutto in tutti (cfr. 1Cor 15, 28)" 
(Enzo Bianchi).

"3 Stai unito a lui senza separartene,
perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
4 Accetta quanto ti capita
e sii paziente nelle vicende dolorose,
5 perché l’oro si prova con il fuoco
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
Nelle malattie e nella povertà confida in lui".

Con una parola potremmo dire che è un richiamo all'esercizio della pazienza, della docilità, della libertà del cuore non attaccato al bene e non resistente al male. Il nostro cuore troppo spesso è impegnato a inseguire ciò che ci piace e a fuggire quello che non ci piace. Una fatica terribile che non porta da nessuna parte, che rischia di paralizzarci. 
Il dolore, che non viene da noi, non si può tante volte evitare, specie se si parla, come nel nostro testo, di malattia o povertà. Il nostro cuore viene semplificato dall'esperienza del dolore che ci strappa all'illusione di rincorrere ciò che ci piace e fuggire ciò che non ci piace.  

"6 Affìdati a lui ed egli ti aiuterà,
raddrizza le tue vie e spera in lui".

La fiducia è una fondamentale pre-requisito per iniziare un cammino nello Spirito. Senza fiducia nello Spirito, nella vita, nelle indicazioni che riceviamo, è impossibile qualunque cammino.

Affidarsi al Signore, 
togliere dalla nostra vita ciò che ci impedisce di camminare nelle vie dello Spirito, 
essere fiduciosi nell'esercizio che ogni giorno si compie: 
tutto questo serve a partire col piede giusto. 
Non và dato niente per scontato. Ognuno di questi requisiti và verificato in partenza. 

Parole essenziali necessarie ed utili a chi ha consapevolezza di essere discepolo in cammino, bisognosi di luce e di orientamento.

Commenti

  1. bisognosi di luce e di orientamento....

    Appena ci si allontana un po' dalla luce della Parola mille insidie sono in agguato... Salvami Signore

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  2. Riscattare il tempo

    Si
    Vivere in un'ottica di riconciliazione e condivisione.
    Di miserordia e compassione.
    A questo anelo.
    Fa che sia possibile!
    Amen

    RispondiElimina
  3. Signore,come mi accorgo ogni giorno di avere bisogno della Tua Parola,della Tua presenza per continuare a camminare:
    vieni Signore a sostenermi
    in questa lotta quotidiana:
    la Tua pazienza,
    la Tua compassione,
    la Tua misericordia
    il Tuo amore
    siano le mie armi

    RispondiElimina
  4. Un vero discepolo,
    un cercatore della sapienza, rimane discepolo sempre.
    La sua è la via del principiante.

    È sempre in atteggiamento di apprendista.

    La via della Sapienza è sempre da percorrere.

    Nella fede un discepolo cammina guidato dalla parola del suo Dio.

    Una parola quotidiana che permette di compiere un passo dopo l'altro, giorno dopo giorno.

    Grazie!!!!

    RispondiElimina
  5. Presentarsi al signore mostra un desiderio, una spinta interiore, un'attrazione, verso il bene, verso la luce.
    È un desiderio che hai messo Tu, Signore, nel mio cuore. Un desiderio costante, mai appagato, più Ti conosco e più sento il bisogno di conoscerTi meglio.

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