Le creature del mondo portatrici di salvezza.

 


"Le creature del mondo sono portatrici di salvezza".
Affermazione che sempre mi stupisce e mi rallegra, con cui il libro della Sapienza, nel primo capitolo, mi spinge a guardare ogni creatura a partire dalla forza vitale che porta in sé, e ancora di più, dalla sua capacità di portare salvezza.

Le creature di questo mondo sono portatrici di salvezza. 

Me lo ripeto con stupore crescente. Quanti sospetti sulla creazione, quanti pregiudizi, che ci spingono ad una visione negativa del creato!

Le creature di questo mondo sono portatrici di salvezza. 

Non sono solamente bisognose di salvezza, ma portano in sé salvezza. 

Quarta parola mi richiede una nuova visione della vita. 

Viviamo giorni impegnativi, che mettono a dura prova il nostro ottimismo. 

Sotto i nostri occhi tutto è diventato evidentemente precario e il futuro è programmabile a piccolissimi passi. 

Probabilmente stiamo diventando più realisti. Il mondo non è tutto nelle nostre mani e la nostra storia ci richiede una maggiore umiltà nell'essere vissuta.

Ultimamente mi è capitato di rileggere spesso il numero 80 della "Laudato si" di papa Francesco, e di trovarne ispirazione per nutrire la mia speranza. 

"Dio, che vuole agire con noi e contare sulla nostra collaborazione, è anche in grado di trarre qualcosa di buono dai mali che noi compiamo, perché «lo Spirito Santo possiede un’inventiva infinita, propria della mente divina, che sa provvedere a sciogliere i nodi delle vicende umane anche più complesse e impenetrabili» (Giovanni Paolo II)".

Dice Francesco che il Signore è in grado, ha la forza, è in suo potere, di trarre qualcosa di buono dai mali che noi compiamo. 

Lo Spirito provvede a sciogliere i nodi delle vicende umane, un'affermazione di Giovanni Paolo II che Francesco fa sua. 

Parlando poi della presenza di Dio in noi scrive:

"Questa presenza divina, che assicura la permanenza e lo sviluppo di ogni essere, «è la continuazione dell’azione creatrice» (Tommaso d'Aquino).
Lo Spirito di Dio ha riempito l’universo con le potenzialità che permettono che dal grembo stesso delle cose possa sempre germogliare qualcosa di nuovo: «La natura non è altro che la ragione di una certa arte, in specie dell’arte divina, inscritta nelle cose, per cui le cose stesse si muovono verso un determinato fine. Come se il maestro costruttore di navi potesse concedere al legno di muoversi da sé per prendere la forma della nave» (Tommaso d'Aquino). 

Guardare alla creazione come una realtà aperta, che è ancora in corso, in cui il Signore è continuamente all'opera e porta ogni cosa verso il compimento, apre il cuore ad una nuova e più profonda visione del mondo. 

Il nostro non è un mondo di morte, ma è un mondo in cui la morte cede continuamente il passo alla vita. 

Le parole del libro della Sapienza portano ancora luce alla nostra visione: 

"Non affannatevi a cercare la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra".
(Sap 1, 12-14)

Commenti

  1. Con Dio, con l'azione dello Spirito, tutto è vita, ma tutto è vita. Fino a quando resteremo chiusi in noi stessi e non prenderemo coscienza che l'altro ha bisogno di me, come io ho bisogno dell'altro, non saremo mai creature portatrici di salvezza. Siamo "Spazio vitale" uno per l'altro.

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  2. leggo e rileggo il blog di oggi e mi cresce in cuore un interrogativo: ma perchè noi umani, io, tu guardiamo gli altri sempre con una certa diffidenza come se fossimo davanti a dei pericoli, a qualcuno che ci minaccia? questo scritto, questa provocazione la voglio accogliere. l'altro è qualcuno che mi porta salvezza.. mi sgorga una preghiera: signore donami occhi puliti per guardare all'altro in questo modo, a qualsiasi altro.... dammi un cuore aperto per accogliere la .salvezza che mi viene incontro nell'altro

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  3. Lo Spirito provvede a sciogliere i nodi delle vicende umane, un'affermazione di Giovanni Paolo II.. che accolgo con. Cuore grato. Signore sciogli tu i nomi che mi trovo davanti

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