Il Vangelo di Francesco d'Assisi


Francesco, negli ultimi anni della sua vita, scrive ai cristiani del suo tempo che in qualche modo si avvicinavano al suo stile di vita. Sono testi di esortazione alla vita nello Spirito in cui traspare tutto il suo amore per il Vangelo. 

Papa Francesco così descrive l'incontro del santo con la parola di Gesù:

 «Pensiamo a san Francesco di Assisi: lui era già un cristiano, ma un cristiano "all'acqua di rose". Quando lesse il Vangelo, in un momento decisivo della sua giovinezza, incontrò Gesù e scoprì il Regno di Dio, e allora tutti i suoi sogni di gloria terrena svanirono. Il Vangelo ti fa conoscere Gesù vero, ti fa conoscere Gesù vivo; ti parla al cuore e ti cambia la vita».

Leggiamo insieme il capitolo iniziale della "Lettera ai fedeli".
È una vera sintesi mistica del Vangelo secondo l'esperienza del poverello di Assisi. 

Francesco si rivolge a
"tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e la mente, con tutta la forza (cfr. Mc 12, 30) e amano i loro prossimi come se stessi (cfr. Mt 22, 39)"

Al centro del cammino spirituale c'è il comandamento dell'Amore, che unisce in un unico sguardo Dio e prossimo. È l'esperienza dell'unità del cuore e della mente nel guardare con profondità la vita. 

È l'inizio di un cammino beatificante, di profonda gioia interiore:

"Oh, come sono beati e benedetti quelli e quelle, quando fanno tali cose e perseverano in esse; perché riposerà su di essi lo Spirito del Signore (cfr. Is 11, 2) e farà presso di loro la sua abitazione e dimora (cfr. Gv 14, 23); e sono figli del Padre celeste (cfr. Mt 5, 45), del quale compiono le opere, e sono sposi, fratelli e madri (cfr. Mt 12, 50) del Signore nostro Gesù Cristo".

E qui Francesco senza nessuna remore dice tutto il suo amore profondo per il Signore, vissuto da varie prospettive:

"Siamo sposi, quando l’anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo per virtù di Spirito Santo. Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli (Mt 12, 50). Siamo madri, quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, lo generiamo attraverso le opere sante, che devono risplendere agli altri in esempio (cfr. Mt 5, 16)"

C'è un legame profondo e meraviglioso tra noi e il Signore:
siamo sposi, uniti in un vincolo unico e definitivo;
siamo fratelli, uniti nella stessa unica sua famiglia universale;
noi siamo madri del Signore che si è fatto piccolo, perché noi potessimo accoglierlo nel nostro grembo interiore per portarlo nel mondo. È un linguaggio ardito che Francesco impara direttamente dal Vangelo.

Queste considerazioni non possono che generare stupore e preghiera benedicente:

 «Oh, come è glorioso, santo e grande avere in cielo un Padre!
Oh, come è santo, fonte di consolazione, bello e ammirabile avere un tale Sposo!
Oh, come è santo e come è caro, piacevole, umile, pacifico, dolce, amabile e desiderabile sopra ogni cosa avere un tale fratello e un tale figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, il quale offrì la sua vita (cfr. Gv 10, 15) per le sue pecore, e pregò il Padre dicendo: “Padre santo, custodiscili nel tuo nome (cfr. Gv 17, 11), coloro che mi hai dato nel mondo; erano tuoi e tu li hai dati a me (Gv 17, 6). E le parole che desti a me le ho date a loro; ed essi le hanno accolte ed hanno creduto veramente che sono uscito da te, e hanno conosciuto che tu mi hai mandato (Gv 17, 8). Io prego per essi e non per il mondo (cfr. Gv 17, 9). Benedicili e santificali! E per loro io santifico me stesso (cfr. Gv 17, 17 – 17, 19). Non prego soltanto per loro, ma anche per coloro che crederanno in me per la loro parola (Gv 17, 20), perché siano santificati nell’unità (cfr. Gv 17, 23) come lo siamo anche noi (Gv 17, 11). E voglio, Padre, che dove sono io, siano anch’essi con me, affinché contemplino la mia gloria (Gv 17, 24), nel tuo regno” (Mt 20, 21). Amen"».

Francesco d'Assisi parla ancora alla mia vita. 
Mi indica la bellezza del creato e la luminosità del Vangelo di Gesù. 
Guardo a lui per imitarne la fede, perché con occhi aperti ha visto il volto del Padre e dei fratelli in tutta la sua esperienza di vita. 

Commenti

  1. Benedetto sei Tu Padre, che doni alle tue creature la gioia di vivere nell"essenziale. Sei Tu il Tutto, sei "Dio provvederà", la tua Provvidenza è sempre proporzionata ai nostri bisogni. Benedetto sei tu, Padre di ogni creatura.

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  2. Signore grazie per la TUA certosina qualità ed infinita misericordia.
    Sempre

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    1. Grazie Francesco perché la tua umiltà mi infonde grande pace interiore.

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  3. Grazie Francesco perché la tua umiltà e il tuo lodare ogni cosa mi infonde grande pace interiore.

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  4. Contemplare il creato, cercare Dio nel volto dei fratelli, essere grati di poter godere di tutto ciò che lui ha fatto per noi .... è un grazie continuo rivolto a Lui la nostra vita.

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  5. Rendo grazie al tuo nome
    per il tuo amore e la tua fedeltà;
    Salmo 138

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  6. Al centro del cammino spirituale c'è il comandamento dell'Amore, che unisce in un unico sguardo Dio e prossimo. È l'esperienza dell'unità del cuore e della mente nel guardare con profondità la vita.

    È l'inizio di un cammino beatificante, di profonda gioia interiore.

    C'è un legame profondo e meraviglioso tra noi e il Signore:
    siamo sposi, uniti in un vincolo unico e definitivo;
    siamo fratelli, uniti nella stessa unica sua famiglia universale;
    noi siamo madri del Signore che si è fatto piccolo, perché noi potessimo accoglierlo nel nostro grembo interiore per portarlo nel mondo. È un linguaggio ardito che Francesco impara direttamente dal Vangelo
    mi risuona in cuore una gioia intima, silenziosa e profonda... trovo una risonanza che nasce dal mio spirito

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