La morte compagna


"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede" (2Tm 4,7).
Così l'apostolo Paolo sintetizza in una immagine il suo percorso di vita. Vivere è combattere una battaglia per custodire i doni più preziosi, che le avversità, la sofferenza e la fatica vorrebbero rubarci. 

Una battaglia, una corsa: immagini che ricordano la reale fatica di vivere, lontano da ogni romanticismo superficiale.

È guerriero ogni uomo e ogni donna che in questo nostro mondo coltiva la consapevolezza del grande valore della vita, per la quale vale la pena lottare, non arrendersi, essere sempre pronti a ricominciare. 

Io sono guerriero ogni volta che aggiungo vita ai miei giorni, che mi rendo più attento a gustare ogni sorso dal calice della vita.

Io sono guerriero 
perché lotto per la vita e non contro la vita, 
per gli altri e non contro gli altri, 
perché coltivo ogni occasione di bene e non vivo lasciando perdere occasioni preziose.

Il guerriero ha bisogno anche del pensiero della morte, della sua compagnia. 

Una pagina di Roberto Maria Sassone ci aiuta a meditare sul tema più difficile ma necessario: 
la morte.

Leggiamola insieme, facendo le necessarie pause, per accogliere ogni singola affermazione densa di suggestioni. 

"Il guerriero viaggia nella vita in compagnia della morte. 

La morte gli è amica ed alleata perché gli ricorda che tutto è mutevole e passeggero. 

Così egli riesce a gustare con pienezza ogni frutto della vita, senza attaccarsi a niente. 

Gusta ogni istante che merita ed ogni esperienza significativa, sapendo che ciò che resterà per sempre impresso nella sua coscienza è ciò che ha imparato da essi. 

Egli abbandona le cose, ma ne cattura il senso.

Il guerriero è amico della morte perché non crede in essa come fredda esecutrice, ma come guida al Grande Passaggio.

Sa che lo attende un mistero più vasto perché nel suo viaggio ha saputo raccogliere momenti di verità.

La morte lo aiuta a dare il giusto valore alle cose, a svelare le menzogne nascoste nei riti del mondo.

Il guerriero sa che vita e coscienza sono identiche e che il lume acceso nel suo cuore è già immerso nell’oceano e arde sempre più intenso".

Ecco i doni che porta il pensiero della morte nella mia vita di guerriero, mentre lotto per non perdere la speranza, la fiducia, la fede, la disponibilità ad amare:

mi ricorda che tutto è inconsistente e passeggero, compreso la mia stessa esistenza;

mi spinge a vivere fino in fondo il momento presente senza attaccarmi ai suoi doni come se fossero eterni; 

mi toglie l'illusione che sono le cose a dare la felicità e mi apre gli occhi a scoprirne il senso per il momento che vivo;

mi insegna che la morte non è uno sfregio, una vendetta alla mia esistenza, ma è la "giuda al Grande passaggio", all'ultima trasformazione; 

mi ricorda che sono incamminato verso un mistero più grande, intravisto nelle piccole luci che mi hanno fatto desiderare la pienezza, la totalità, l'eternità;

la morte ridimensiona ogni cosa, riportandola al giusto peso e al suo giusto valore, togliendomi l'illusione della perfezione e della definitività alle piccolezze che vivo. 

Coltivare la consapevolezza di essere un guerriero in questa vita ci permette di non confondere le cose eterne con quelle passeggere, di avere la prospettiva giusta per accogliere il bello e il brutto della vita, di vivere con cuore aperto le luci e le ombre della nostra esperienza.

Commenti

  1. "Il guerriero viaggia nella vita in compagnia della morte. "
    Mi sento guerriera... Un pensiero molto presente, molto familiare quello della morte che mi accompagna giornalmente, mi dà la giusta distanza dalle cose.... Nasciamo in compagnia della morte...

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  2. Profonde e significative le parole scritte da Roberto Maria Sassone sul tema della morte. La morte gli è amica ed alleata gli ricorda che tutto è passeggero ogni frutto della vita senza attaccarsi a niente. Egli abbandona le cose ma ne cattura il senso.Spesso il pensiero della morte mi accompagna ma mi aiuta a combattere per non perdere mai la speranza.

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  3. Ho avuto a che fare con la morte, ho imparato ad amare la vita, a respirare ogni istante che il tempo mi dona, a non sciupare momenti preziosi a litigare, a polemizzare, perché il tempo passato non ritorna, ma resta la rabbia sei hai speso il tempo nella collera, resta la gioia se hai speso il tempo nel perdonare e fare il bene

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  4. Abbandonare le cose ma catturare il senso, fantastico ,provo a farlo

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  5. "Così egli riesce a gustare con pienezza ogni frutto della vita, senza attaccarsi a niente. "

    Signore grazie per quello che mi fai vivere;
    donami la consapevolezza di essere di "passaggio",
    quello che gusto mi deve dare più sapore ,non sapendo se le potrò rigustare ancora.
    Passaggio verso una nuova realtà.
    Aiutami a percepirlo,a capire che è bene per me,questo transfert.
    amen

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  6. Il pensiero della morte mi spinge a vivere fino in fondo il momento presente senza attaccarmi ai suoi doni come se fossero eterni

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