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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

Tu ci sei necessario

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Gesù il Cristo è il nome che più di frequente ricorre nella mia preghiera. È l'orizzonte del mio oggi. È il fondamento di ogni mia fiducia. È la sorgente alla quale attingo sapienza e pace. Gesù il Cristo è il mio maestro, la mia guida, il mio amore segreto che dà sapore ad ogni altro amore.  In lui ogni mio inizio. In lui ogni cammino quotidiano. Verso lui ogni mia aspettativa e desiderio. In un testo del Concilio Vaticano II, la "Gaudium et spes", al numero 22 è scritto: "Cristo, l’uomo nuovo. In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro e cioè di Cristo Signore. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione".  Altissima vocazione: alla vita all'amore alla speranza alla fiducia. Altissima vocazione: all'esperienza divina

Parlami del tuo Dio

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Parlami del tuo Dio. Del Dio a cui affidi la tua vita. Del Dio che sei certo che ti sia favorevole. Parlami del Dio a cui tu rivolgi la preghiera. Del Dio in cui trovi forza per la lotta quotidiana. Del Dio che si è mostrato fedele alle promesse. Parlami del Dio che si è fatto conoscere nella vita, nelle parole, nelle opere e nella morte di Gesù, tuo maestro e guida. Parlami del Dio che sei certo che è operante nella nostra faticosa storia di oggi. Del Dio che sei certo che sarà il tuo felice approdo futuro. Del Dio che non si schiera con i potenti e che è nemico della morte.  Nel silenzio accolgo questa continua sollecitazione a dire chi è il mio Dio, e ripeto con fiducia: Padre.  Il mio Dio è Padre, è Amore. Il mio Dio ha cura e tenerezza per ogni creatura. Il mio Dio è l'eredità futura di ogni vita liberata per sempre dalla morte. Il mio Dio è tenerezza senza fine. Il mio Dio è il sale del mio giorno. Il mio Dio è luce del mio vivere. Il mio Dio è innamorato di me. Il mio Dio si

Io sono tuo e per te

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Il nome di Giovanni della Croce evoca un testimone dell'esperienza mistica di Dio. La sua sapienza è giunta a noi nei suoi scritti. Dal suo cuore afferrato dall'amore di Dio sgorga ogni parola che contagia la stessa passione. Di lui così scrive Giovanni Paolo II,  «Ho trovato in lui un amico e maestro, che mi ha indicato la luce che brilla nell’oscurità, per camminare sempre verso Dio, “senza altra luce né guida  che quella che nel cuore ardeva  Codesta mi guidava  più certo che la luce del meriggio”».  E ancora, il Papa polacco, scrive: "Giovanni della Croce invita l’uomo di oggi, angosciato dal significato dell’esistenza, spesso indifferente alla predicazione della Chiesa, forse scettico riguardo alle mediazioni della rivelazione di Dio, ad una ricerca onesta, che lo conduca fino alla fonte stessa della rivelazione che è il Cristo, la Parola e il Dono del Padre".  Lasciamoci coinvolgere dalla preghiera appassionata di questo mistico spagnolo, che parla della fede in

L'Amore mi aprì le braccia

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La tavola felice è quella a cui ci si siede con gli amici più cari. La tavola unica è quella a cui ci si nutre insieme alla persona amata. Immagini di questo tipo abbondano nei testi sacri di tutti i tempi per descrivere l'intimità divina tra l'umanità e il Dio vivente.  Negli scritti di Simone Weil si trova una poesia di George Herbert, autore inglese del 1600, che lei recitava spesso come preghiera. «L'Amore mi aprì le braccia e la mia anima indietreggiò, colpevole di fango  e di vergogna. Ma, con rapido sguardo,  l'Amore vide la mia debolezza  fin dal mio primo istante e venne più vicino  chiedendomi dolcemente se qualcosa mi mancava. "Un invitato" risposi "degno di essere qui". "Tu sarai quello", disse l'Amore. Io, il maligno, l'ingrato? O mio amato,  non posso neppure guardarti. L'Amore prese la mia mano e replicò sorridendo: "Chi ha fatto i tuoi occhi,  se non io?" "E' vero, Signore, ma li ho sporcati; l