Sarà lei a bussare, ma Tu ad entrare
Perché parlare della morte?
Per cogliere il fiore della speranza!
Perché parlare della morte?
Perché fa parte della mia vita!
Perché parlare della morte?
Per non chiudere gli occhi sulla realtà!
Perché parlare della morte?
Perché ha qualcosa da dire alla nostra vita!
È un tema sempre difficile che richiede fede e sapienza.
Carlo Maria Martini più volte nel suo percorso interiore ha riflettuto sul senso della vita e della morte. La sua fede e la sua sapienza mi sono di sostegno.
Di lui condivido questa pagina luminosa.
"Riconosco, Signore, che la durata della mia condizione mortale è gravata dalla maligna separazione che nell'incredulità si produce tra il nostro tempo e il tuo. E so che questa separazione si riflette nell'angoscia in cui trascorre il tempo che ciascuno di noi cerca di avere soltanto per se stesso. La malinconia del tempo inesorabilmente passato è figlia dell'incredulità e madre della disperazione.
La morte si presenta allora e solo allora come una dimostrazione dell'inutilità del tempo dell'amore. I colpi in cui il dolore percuote l'uscio di casa diventano i sogni di un destino implacabile che assegna alla morte l'ultima parola. La nostalgia del tempo perduto si trasforma in una malattia che rende cronica la perdita di ogni senso di tempo.
Ma se io, Signore, tendo l'orecchio e imparo a discernere i segni dei tempi, distintamente odo i segnali della tua rassicurante presenza alla mia porta. E quando ti apro e ti accolgo come ospite gradito nella mia casa, il tempo che passiamo insieme mi rinfranca.
Alla tua mensa divido con te il pane della tenerezza e della forza, il vino della letizia e del sacrificio, la parola della sapienza e della promessa, la preghiera del ringraziamento e dell'abbandono nelle mani del Padre. E ritorno alla fatica del vivere con indistruttibile pace. Il tempo che è passato con te sia che mangiamo sia che beviamo è sottratto alla morte.
Adesso, anche se è lei a bussare, io so che sarai tu ad entrare; il tempo della morte è finito. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo per esplorare danzando le iridescenti tracce della Sapienza dei mondi. E infiniti sguardi d'intesa per assaporarne la Bellezza. Amen".
Adesso, anche se è lei a bussare, io so che sarai tu ad entrare; il tempo della morte è finito. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo per esplorare danzando le iridescenti tracce della Sapienza dei mondi. E infiniti sguardi d'intesa per assaporarne la Bellezza. Amen".
RispondiEliminaLa morte ha qualcosa da dire alla mia vita.
RispondiEliminaSi
È lei che fa parte della. Mia esistenza.
È lei che mi rimette alla vita vera, quella direttamente a contatto con Te.
O morte, come mi sei compagna!
RispondiEliminacon te cammino,
con te parlo, con te ragione del mio vivere oggi,
con te discuto del mio domani.
a te mi affido e ti dico,
non so quando tu arriverai
e mi porterai via con te,
so, ora che tu mi cammini accanto
e mi ricordi:
cosa vale o cosa
non vale.
mia cara compagna di viaggio
Bellissimo.....
Elimina"Sarà lei a bussare, ma Tu ad entrare". Solo allora la morte sarà vita vera, vita eterna.
RispondiEliminaInsegnami Signore ad abbandonarmi nelle mani di Pa'... per ritornare alla fatica del vivere con indistruttibile pace;
RispondiEliminacome Giuseppe,
senza affanno.
Grazie Signore ❣
"Sarà lei a bussare, ma Tu ad entrare"
RispondiEliminaattendo, familiarizzo
con i tuoi passi,
con il tuo respiro,
con la tua Presenza
nascosta agli occhi,
ma presente al mio spirito.
bussi un po ogni giorno,
che io non abbia paura,
ma sicura ti segua,
per essere pronta quando verrà
il giorno dell'invito pieno. amen
"Ma se io, Signore,
RispondiEliminatendo l'orecchio e
imparo a discernere i segni dei tempi,
distintamente odo i segnali
della tua rassicurante presenza alla mia porta.
E quando ti apro
e ti accolgo come ospite gradito
nella mia casa,
il tempo che
passiamo insieme
mi rinfranca."