È il cuore che traccia la strada

Dal silenzio di un giorno di ritiro emerge ancora una volta una parola che riguarda il cuore, il centro della nostra interiorità.

Il Vangelo ci mostra il suo ruolo cruciale, e quindi la necessità di prendercene cura e tenerlo sotto lo sguardo vigile nostro e del Signore. 

È così che ne parla il Vangelo:

"Beati puri di cuore" (Mt 5,8).

"La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda" (Lc 6,45).

"Beato l'uomo che ha le vie di Dio nel suo cuore" (Sal 84,6). 

Cuore puro, 

cuore che sovrabbonda, 

cuore che contiene le vie di Dio.

Dio, la vita, la luce, la pace, sono la direzione e il desiderio del cuore puro. Il nostro cuore è per queste meta che è fatto.

Amore, benevolenza, compassione: di questo il cuore deve sovrabbondare perché la nostra bocca e la nostra esistenza contagino vita.

È nel cuore che vanno cercate le vie di Dio. È nel cuore che rimane ogni traccia del suo passaggio. È al cuore che bisogna tornare per non smarrirsi nel cammino verso la vita piena.

Rileggendo il Dhammapada, in una nuova versione, si coglie la concretezza di questa visione.

Questo prezioso testo della tradizione buddista, nei suoi primi versetti si ferma a notare la centralità di ciò che nasce nel cuore. 

È lì che avviene il discernimento di ogni cosa, e da lì che muoviamo il primo passo che ci mette in cammino sulle vie dello Spirito.

Leggiamo insieme:

"1. Ogni stato dell'essere è determinato dal cuore. È il cuore che traccia la strada. Come la ruota del carro segue l'impronta dell'animale che lo traina, così seguirà indubbiamente la sofferenza quando impulsivamente parliamo o agiamo con cuore impuro.

2. Ogni stato dell'essere è determinato dal cuore. È il cuore che traccia la strada. Come la nostra ombra non ci lascia mai, così seguirà indubbiamente il benessere quando parliamo o agiamo con cuore puro.

3. «Mi hanno insultato, maltrattato, mi hanno offeso, derubato» : impigliati in tali pensieri, ravviviamo il fuoco dell'odio.

4. Se ci liberiamo del tutto da pensieri che insinuano: «Mi hanno insultato, maltrattato, mi hanno offeso, derubato» , l'odio è spento.

5. L'odio non può sconfiggere l'odio, solo esser pronti all'amore lo può. Questa è la legge eterna".

È il cuore che traccia la strada.

Il cuore puro, cioè indirizzato a Dio, che sa discernere l'essenziale dal superfluo, ciò che passa da ciò che è eterno, guida il cammino verso la vita, verso la pace.

Il cuore impuro, cioè prigioniero dell'illusione, avvolto dalla confusione, alimentato dall'egoismo e dalla brama di potere, guida i passi dell'uomo verso la distruzione e la morte.

Il Dhammapada è lapidario nel descrivere le due realtà, mostrando così la necessità di alimentate il cuore e di indirizzarlo verso la luce e la vita. 

L'esempio dell'odio, come un fuoco alimentato o spento, dà un'idea di come concretamente si nutre il proprio cuore. 

L'ultimo versetto è potente medicina contro l'illusione: l'odio non scaccia l'odio. 

L'amore è la risposta vera.

Essere pronti all'amore: a questo va allenato il cuore, in questo va coltivata la mente, su questo la nostra interiorità va nutrita e sostenuta.