Dio non riempie il vuoto


Assenza. 
Una parola tra le più difficili 
da pronunciare.
Una parola che riguarda spesso quanto di più caro abbiamo 
nella vita.
Una parola che coinvolge 
persino Dio. 

La mancata presenza di chi desideriamo vicino ci segna.

Dietrich Bonhoeffer, teologo luterano, morto in un campo di concentramento nazista, apre il suo cuore e fa emergere, in una lettera dalla prigionia, la cicatrice della separazione dalle persone a lui care da circa nove mesi. 

Leggiamo insieme:

«Per noi non c'è nulla che possa rimpiazzare l'assenza di una persona cara né è cosa questa che dobbiamo tentare di fare; 
è un fatto che bisogna semplicemente sopportare 
e davanti al quale bisogna 
tener duro. 
A prima vista sembra molto difficile, mentre è anche una grande consolazione; 
perché, restando effettivamente aperto il vuoto, si resta anche da esso reciprocamente legati. 
Si sbaglia quando si dice che Dio riempie il vuoto; non lo riempie affatto, anzi lo mantiene appunto aperto e ci aiuta in questo modo a conservare l'autentica comunione tra di noi quantunque accompagnata dal dolore.

Inoltre: quanto più belli e densi sono i ricordi, tanto più pesante è la separazione.
Ma la gratitudine trasforma il tormento del ricordo in una gioia silenziosa. Portiamo allora dentro di noi la bellezza del passato non come una spina, ma come un dono prezioso.

Bisogna guardarsi dal frugare nel passato, dal consegnarsi ad esso, così come un dono prezioso non lo si rimira continuamente, ma solo in momenti particolari, 
e per il resto lo si possiede come un tesoro nascosto 
della cuí esistenza si è sicuri; allora dal passato si irradiano 
una gioia e una forza durature.

Ancora: i periodi di separazione non sono perduti e sterili per il vivere insieme, in ogni caso non lo sono necessariamente; 
ma, contrario, in essi può costituirsi, nonostante tutti i problemi, una comunione straordinariamente forte.

Ancora: qui ho imparato particolarmente come ai fatti si possa sempre far fronte, 
e che sono soltanto la preoccupazione e la paura 
davanti ad essi ad ingrandirli enormemente. 
Da quando ci svegliamo a quando ci addormentiamo, dobbiamo semplicemente affidare a Dio gli altri e rimetterli a lui, e far sì che dalle nostre preoccupazioni per gli altri nascano preghiere a lui».

Un fatto che bisogna semplicemente sopportare:
ogni assenza si impone alla nostra vita, non è possibile ignorarla. 
È necessario invece portarne il peso evitando l'illusione di riempire il vuoto. 

Proprio così, paradossalmente, restando effettivamente aperto il vuoto, si resta anche da esso reciprocamente legati. È un'esperienza diversa di legame, di vicinanza. 

Perfino Dio non riempie il vuoto; si lascia desiderare, cercare, attendere, lasciando nascere così un nuovo modo di presenza, un nuovo legame aperto al desiderio, un nuovo modo di sperimentare la sua presenza. 

Ci salva la gratitudine che trasforma il tormento del ricordo. 
Non tristezza per ciò che manca, ma gratitudine per ciò che si è avuto. Coltivare la gratitudine per chi è assente, trasfigura il dolore per la mancanza. 

Nella Bibbia c'è un piccolo libro che celebra il modo misterioso della presenza di un amato assente, il Cantico dei cantici.

Con le sue parole alimento nel cuore la speranza, la fiducia, la gratitudine, quando il dolore dell'assenza esige conforto. 

"Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina! 
Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. 
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che disprezzo" (Ct 8,6-7). 

Commenti

  1. L'esperienza del vuoto mi porta a scegliere di vivere due situazioni: 1) la paura di cadere in questo vuoto, scendere sempre giù, senza mai toccare niente di sicuro, di certo. Lasciarsi annientare, avvolgere dal nero di questo vuoto, di queste mancanze e divenire un tutt'uno con esso.2) il Qui ed ora mi tiene ferma, non mi fa vacillare, non vado indietro nel tempo a struggermi dei momenti che non ci sono più, né avanti, con la paura di chi o cosa non avrò più. l'oggi è l'unico momento certo e quando sento che sto lasciandomi coinvolgere
    dal vuoto alzo gli occhi al cielo e prego con il salmo 138/139:"Alle spalle e di fronte mi circondi
    e poni su di me la tua mano.
    Stupenda per me la tua saggezza,
    troppo alta, e io non la comprendo.

    Dove andare lontano dal tuo spirito,
    dove fuggire dalla tua presenza?
    Se salgo in cielo, là tu sei,
    se scendo negli inferi, eccoti.

    Se prendo le ali dell'aurora
    per abitare all'estremità del mare,
    anche là mi guida la tua mano
    e mi afferra la tua destra.

    Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra
    e intorno a me sia la notte»;

    nemmeno le tenebre per te sono oscure

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  2. Considerazione
    Assenza, Mancanza altro che vuoto!

    Ascolto di crescita
    La preoccupazione e la paura davanti ai fatti, l'ingrandisce enormemente ;
    Su questo devo lavorare, non pre. Occuparmi
    Aiutami, grazie papà

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  3. Nella Bibbia c'è un piccolo libro che celebra il modo misterioso della Presenza di un Amato Assente, il Cantico dei Cantici.

    Con le sue Parole alimento nel cuore la Speranza, la Fiducia, la Gratitudine, quando il dolore dell'Assenza esige Conforto.

    "Mettimi come Sigillo sul Tuo cuore, come Sigillo sul Tuo Braccio : perché Forte come la morte è l'Amore, Tenace come il il Regno dei morti è la Passione :le sue vampe sono vampe di Fuoco
    , una Fiamma Divina!..
    Le Grandi acque non possono spegnere l'Amore né i Fiumi travolgerlo.
    Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'Amore, non ne avrebbe che disprezzo ".
    Mio Signore e mio Dio fa' che io possa guardare sempre avanti, senza voltarmi mai indietro.. Affinché alla Fine dei miei giorni Terreni, io possa arrivare ed entrare nella Santa Gerusalemme Celeste.. Per Cantare, Lodare e Benedire il Tuo Santo Nome, per Tutta L'ETERNITÀ.. Amen Alleluia. Grazie Signore.. 🙏😇💖💐👋🎉🌷🎼

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  4. Per noi non c'è nulla che possa rimpiazzare l'assenza di una persona cara né è cosa questa che dobbiamo tentare di fare;
    è un fatto che bisogna semplicemente sopportare
    e davanti al quale bisogna
    tener duro....

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  5. quanto più belli e densi sono i ricordi, tanto più pesante è la separazione.
    Ma la gratitudine trasforma il tormento del ricordo in una gioia silenziosa.
    Portiamo allora dentro di noi la bellezza del passato non come una spina, ma come un dono prezioso....e questo dono riempie in una dimensione non dicibile il legame

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  6. ..portiamo allora dentro di noi la bellezza del passato non come una spina, ma come un dono prezioso.

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