Tu che maneggi la spada dorata
I Ṛgveda, termine sanscrito che può essere tradotto con "Inni dei Veda" o "Inni della Conoscenza", sono un'antichissima raccolta di inni sacri induisti,
composti tra il 2000 a.C. e il 1100 a.C.
Introducendo una raccolta di questi Inni, Raimon Panikkar, annota che tra la sfera celeste (divina) e la sfera terrestre, esiste una terza sfera intermedia, che è il regno dell'uomo e della sua esperienza. Così spiega il senso di questa terza sfera:
"All'interno della sfera intermedia c'è un «tempio interiore, quello che dobbiamo cercare»; è da qui che contempliamo tanto la nostra esistenza quanto il destino dell'intera realtà. È la sfera della preghiera, della meditazione, della contemplazione, o semplicemente della consapevolezza personale. Non possiamo abbracciare in un unico atto la nostra vita, e tanto meno l'intera realtà. Entrambe devono andare per la loro strada, ma si dipanano davanti ai nostri occhi; noi possiamo essere consapevoli di questo processo, possiamo diventare consapevoli della condizione in cui siamo coinvolti, insieme all'universo".
È in questo spazio dell'uomo,
cielo e terra si incontrano
e ne nasce una sapienza mistica
che ha validità duratura.
L'inno che ora insieme meditiamo mi ricorda il salmo 23:
"Il Signore è il mio Pastore..."
"Accorcia il nostro cammino, o Dio, rimuovi tutti gli ostacoli, Liberatore. Sii pronto a guidarci.
Allontana dalla nostra strada impaurito il perfido lupo,
il malintenzionato che giace in attesa per aggredirci.
Il ladro che si aggira per il nostro cammino, che trama con astuzia il nostro male, allontanalo da noi.
Calpesta sotto i tuoi piedi l'ardente tizzone del malvagio, chiunque sia, l'insidioso.
Da te, saggio Dio taumaturgo, imploriamo oggi quello stesso aiuto che donasti ai nostri padri.
Così, Elargitore di favori, tu che maneggi la spada dorata, concedici ricchezze facilmente ottenute.
Aiutaci a eludere chi ci insegue, o Dio, e rendi il nostro sentiero piano e retto. Mostraci il tuo potere.
Guidaci alle verdi pasture, o Dio. Proteggici dal calore intempestivo. Mostraci il tuo potere.
Sii benevolo verso di noi, ricolmaci di grazie, donací cibo e vigore spirituale. Mostraci il tuo potere.
Tutto ciò che Dio fa merita le nostre lodi. Noi magnifichiamo il suo nome con inni, implorando favori dal Potente".
La vita è un cammino.
L'esperienza della fede
è un cammino.
Imparare ad amare è un cammino.
Imparare a morire è un cammino.
Consolazione e sostegno
è la benevolenza del Signore.
A colui che "maneggia la spada dorata" affido la mia vita e mi affido alla sua guida.
Signore stai con me, SEMPRE!
RispondiElimina"All'interno della sfera intermedia c'è un «tempio interiore, quello che dobbiamo cercare»; è da qui che contempliamo tanto la nostra esistenza quanto il destino dell'intera realtà. È la sfera della preghiera, della meditazione, della contemplazione, o semplicemente della consapevolezza personale. Non possiamo abbracciare in un unico atto la nostra vita, e tanto meno l'intera realtà. Entrambe devono andare per la loro strada, ma si dipanano davanti ai nostri occhi; noi possiamo essere consapevoli di questo processo, possiamo diventare consapevoli della condizione in cui siamo coinvolti, insieme all'universo" ti prego aumenta mio Dio la mia consapevolezza di ciò che posso vivere, devo vivere cercare e amare.
RispondiEliminaÈ in questo spazio dell'uomo,
RispondiEliminacielo e terra si incontrano
e ne nasce una sapienza mistica
che ha validità duratura.
È in questa sfera terrestre, Signore, che ti abbassi, per incontrarci, per amarci, per guidarci. Liberami da ogni cecità, guariscimi da ogni pigrizia, rinnova il mio amore per Te e per i fratelli
RispondiElimina"Allontana dalla nostra strada impaurito il perfido lupo,
RispondiEliminail malintenzionato che giace in attesa per aggredirci.
Il ladro che si aggira per il nostro cammino, che trama con astuzia il nostro male, allontanalo da noi"
Allontana da me il "cattivo" che mi tende l'agguato, che deforma la realtà, che mi spinge a guardare le cose con gli occhi della paura