Fiamma da fiamma


Gesù è un nome e un uomo che tutti in questa parte di mondo conosciamo, più o meno profondamente. 

Di lui si può dire ogni cosa.

La parola di coloro che credono in lui e lo riconoscono Signore e maestro, possono dirci di lui cose non superficiali.

Rowan Williams, arcivescovo anglicano di Canterbury, dopo aver esplorato l'espressione "credo in Dio", riflette sulla fede di chi riconosce Gesù Cristo come salvatore. 

«“Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore”.

Ciò che è vivo e operante in Gesù è il primo e unico “prodotto” della vita divina, generato da un amore incondizionato, indipendente dall'esistenza del mondo. E la relazione di questa realtà unica con Dio Padre non è soltanto quella di un figlio con il genitore, è piuttosto quella di una fiamma con un'altra fiamma da cui è stata accesa. 

Il Figlio condivide veramente la fiamma vivente della natura di Dio senza limitazione né diminuzione, è “della stessa sostanza” del Padre; il suo carattere, o la sua natura, è da definire esattamente come si definisce il Padre. Ed è a causa di tale relazione eterna che esiste il mondo: perché Dio è sempre un Dio di relazione e di dono, ci sia o non ci sia un universo.

Questa idea ci riconduce al cuore dell'interrogativo sul perché dovremmo considerare Dio degno di fiducia. Ciò che Dio mostra di essere in Gesù è semplicemente ciò che sempre è; egli non decide di essere come Gesù per poco più di trent'anni, e nemmeno per trentamila. Dio è così e non altrimenti.

“Morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato”.

Quando i cristiani parlano di salvezza non si riferiscono soltanto alla crocifissione (benché sovente possa sembrare che sia così); essi hanno in mente l'intera serie di eventi che circondano il venerdì santo e la Pasqua, la croce e la resurrezione. Da questa serie di eventi nasce il nuovo mondo, la nuova creazione di cui parla Paolo. La crocifissione di Gesù, potremmo dire, libera il terreno, stabilisce la presenza di Dio al centro degli abissi del mondo. Ma poi c'è la costruzione, c'è la realizzazione delle possibilità.

La resurrezione ci dice anche qualcosa sulla pura saldezza e sulla persistenza dell'amore di Dio. Quando abbiamo raggiunto l'abisso, Dio rimane Dio, e rimane impegnato a essere il nostro Dio. Dio era Dio anche quando Dio in carne umana moriva angosciato sulla croce; Dio è Dio adesso nella nuova vita di Gesù risorto da morte"».

Suggestiva l'immagine che evoca il rapporto tra Dio e Gesù, tra il Padre e il Figlio:

"una fiamma con un'altra fiamma da cui è stata accesa". 

Fuoco da Fuoco.

Luce da Luce.

Vita da Vita.

 È di Dio che stiamo parlando, 

del Dio vivente.

"Pura saldezza e sulla persistenza dell'amore di Dio".

Gesù ne è l'icona. 

"Quando abbiamo raggiunto l'abisso, Dio rimane Dio, e rimane impegnato a essere il nostro Dio".

Dio rimane Dio.

Dio rimane fedele per sempre.

Dio è amore che non ha limite. 

Commenti

  1. Quando abbiamo raggiunto l'abisso, Dio rimane Dio, e rimane impegnato a essere il nostro Dio".

    Dio rimane Dio.
    Cosa voglio ancora
    Una relazione donata gratis,un'appartenenza che non viene mai meno
    Si fa in "quattro"per me.Sempre!
    Mio donatore eterno,grazie.

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  2. ...Dio rimane Dio.
    Sei un Dio
    fedele
    stabile
    rassicurante
    Padre sempre

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  3. "Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza?.... Se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra " (salmo 139, 7-9 ). Sei Dio da sempre, che si fa uomo per essere il Dio fedele, solidale come da sempre, con le nostre storie, con la mia storia. Sei Padre che si fa figlio, per essere Padre e fratello nostro, per essere il mio Dio e il mio Signore

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