Risveglia il mio cuore!


Il mistico indiano Paramahansa Yogananda entrò nel mahasamadhi (la cosciente uscita finale di uno yoghi dal corpo) il 7 mar­zo 1952.

Ha lasciato una ricca eredità spirituale.
Tra le cose più belle che ha scritto spiccano le "Meditazioni metafisiche", meditazioni in forma di preghiere che contagiano un grande desiderio di adorazione e di lode. 

Leggiamone insieme una:

"Ogni mattina io ti offro il corpo, 
la mente e ogni mia attitudine, perché tu ne disponga, 
o Crea­tore Infinito, 
per esprimerti come più ti piacerà per mezzo mio. 
So bene che ogni lavoro 
è lavoro tuo 
e che nessun compito 
è troppo arduo 
o troppo u­mile quand'è offerto 
a te in servizio d'amore. 
Divina Madre, 
con spontanee espressioni 
del­l'anima io ti chiedo 
di poter realizzare 
la tua pre­senza.
Tu sei l'essenza di tutte le cose. 
Fa che ti scorga in ogni fibra 
del mio essere, 
in ogni fram­mento di pensiero. Risveglia il mio cuore! 
Amato Padre, 
i canti senza parole 
del mio ane­lito per te seguiranno
il ritmo cadenzato del mio cuore. 
Avvertirò la tua presenza 
in tutti i cuori. 
Osserverò le tue mani al lavoro nella legge di gra­vitazione 
e in tutte le altre forze 
della Natura. 
Nel passo di tutte 
le creature viventi 
coglierò il suono dei tuoi passi. 
O invisibile Incantatore d'anime! 
Tu sei la fon­te 
che scaturisce 
dal cuore dell'amicizia. 
Sei i raggi del tepore nascosto che dischiude i boccioli 
del sentimento facendo fiorire sincere parole suadenti di lealtà 
e di poesia. 
Irradiando simpatia e benevolenza verso gli altri io scavo l'alveo 
per cui l'amore di Dio 
può giungere a me. 
Il divino amore 
è la potente cala­mita 
che attira ogni benedizione. 
Padre, entra nella mia anima 
dai portali della devozione 
del cuore e delle mie fervide
preghiere. 
Non voglio attaccarmi troppo 
alle cose, per­ché mi farebbero dimenticare Dio. 
Noi non perdia­mo i nostri averi 
per punizione, 
ma per sottostare a una prova, perché si veda se amiamo 
le cose ma­teriali più 
del Signore Infinito".

"Ogni mattina io ti offro". 
Ricominciare con la consapevolezza del dono ricevuto per vivere il giorno come dono offerto. 
Di dono si vive.

"Divina Madre". 
Dio è Padre e Madre. 
Dio è sorgente di vita. 
Dio ha cura di ogni vivente 
come Madre premurosa.

"Risveglia il mio cuore!"
È la mia preghiera continua.
Il cuore assopito, 
il cuore svogliato, 
il cuore distratto, 
richiama alla vita, Signore.

"Amato Padre'.
Un amore è principio di ogni vita.
L'amore è principio della mia vita.
Chiamo Padre questo amore 
che mi genera.

"O invisibile Incantatore d'anime!"
Manifestazione silenziosa dell'Amore, 
che attrae, 
sospinge, 
solleva, 
delizia, 
ravviva.

Non voglio dimenticare Dio nello scorrere delle ore e dei giorni.
Non posso dimenticare Dio nel fluire della mia vita.

E poi, un segreto:
"Irradiando simpatia e benevolenza verso gli altri io scavo l'alveo 
per cui l'amore di Dio 
può giungere a me". 

Commenti

  1. Fa che in ogni istante il tuo Amore mi raggiunga e mi seduca, e tutto il resto è fatto.

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  2. Ogni mattina io ti offro".
    Ricominciare con la consapevolezza del dono ricevuto per vivere il giorno come dono offerto.
    Di dono si vive.

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  3. So bene che ogni lavoro
    è lavoro tuo .
    Si
    fammi vivere sempre con questa consapevolezza
    Senza TE,io chi sono?

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  4. "...Ogni mattina.."
    Ogni mattina Signore ti cerco per poter ricominciare un giorno nuovo:
    sii Tu Padre, con la Tua Presenza a risvegliare in me pensieri Buoni che mi sostengano per tutto il giorno:
    che io l'affronti consapevole che che è così se il Tuo Amore mi raggiunge

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  5. Bellissime parole vivendole contempliamo la grandezza di Dio una meraviglia ai nostri occhi

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  6. "Ogni mattina io ti offro il corpo,
    la mente e ogni mia attitudine, perché tu ne disponga,
    o Crea­tore Infinito,
    per esprimerti come più ti piacerà per mezzo mio.

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  7. Divina Madre.... Amato Padre... che io ritrovi il dolce tuo volto ogni mattina per dare senso alla mia giornata

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  8. Padre, entra nella mia anima
    dai portali della devozione
    del cuore e delle mie fervide
    preghiere.
    Non voglio attaccarmi troppo
    alle cose, per­ché mi farebbero dimenticare Dio.

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