7 imperativi
L'autenticità è desiderio di sempre, in quello che si è e in ciò che si fa.
L'autenticità è desiderata soprattutto nelle relazioni.
Sia in quelle con gli altri sia in quella con Dio.
Il sospetto che noi e gli altri portiamo maschere inquina la nostra spontaneità.
Specialmente se pensiamo all'amore, all'amicizia, alla carità fraterna.
Poniamoci questa domanda insieme ad uno specialista dell'animo umano: Carlo Maria Martini.
Le sue sono parole preziose per imparare l'arte necessaria del discernimento.
La fede esige discernimento.
La vita esige discernimento.
Le scelte di ogni giorno esigono discernimento.
Esistono dei criteri?
Dei punti fermi da cui partire?
Si, secondo Martini.
E li trova principalmente nella sapienza della Bibbia.
Leggiamo insieme:
"Come possiamo sapere che la nostra carità non è una maschera, ma l’espressione dell’apertura del cuore? Ecco allora i sette imperativi che indicano l’apertura del cuore.
– «Fuggite il male con orrore»; per esempio, l’orrore di questi giorni, il disgusto dell’opinione pubblica per gli scandali politici e amministrativi, è un fatto positivo. È un moto giusto di carità aborrire le trame inique, le associazioni perverse.
– «Attaccatevi al bene», aderite a esso come una specie di fusione amorosa; siate una sola cosa con il bene, non lasciatevene staccare per paura o per omertà.
– «Amatevi cordialmente, con amore di fratelli», come membri di una sola famiglia.
– «Gareggiate nello stimarvi.» L’esortazione sembra ovvia, ma non è così facile applicarla davvero, cioè aprire il cuore, e dire all’altro: tu vali più di me e io ne sono contento.
– «Non siate pigri nello zelo.» Lo zelo è qui l’interessamento sollecito per qualcuno, il prendersi cura dell’altro: ho a cuore, non sbarco, non metto da parte. Questo impegno a prendersi cura dell’altro oppure a compiere ciò che ci è stato affidato, viene specificato dall’imperativo seguente.
– «Siate ferventi», bollenti nello spirito, non siate tiepidi, pigri, annoiati, come chi non trova mai il tempo per impegnarsi e sa sempre accampare delle scuse. Siate ardenti, andate contro ogni forma di stagnazione, di ristagno spirituale.
– «Il settimo imperativo, che conclude questa serie, è quello decisivo: «Servite il Signore». Cioè a dire: Paolo non sta dando dei buoni consigli per regolare rapporti puramente orizzontali, ma vuole
che leggiamo in ogni atteggiamento colui che vi sta dietro, Gesù. Gesù che ci ripete: «Lo avete fatto a me»; per me attàccati al bene, per me gareggia nello stimare l’altro, per me tirati fuori da quello stato di torpore, di indolenza, che ti fa tanto male".
Senza magnanimità
non c'è discermento.
Apertura del cuore e fiducia nello Spirito sono la porta d'ingresso per vivere lontano dall'illusione.
È necessaria anche la fiducia nel proprio cammino spirituale.
Fuggire il male, attaccarsi al bene,
è il fondamento per crescere nella verità e nella carità.
Coltivare il desiderio di contagiare il bene, la vitalità, ci porta fuori da atteggiamenti di pigrizia e di rinuncia che facilmente appaiono allettanti. Entusiasmo per il bene, fiducia nel prossimo, apertura ad andare con serenità nel mondo per portare semi di pace, costruiscono quel fervore e quello zelo che mettono ali ai piedi e spingono il cuore nel fiume della vita.
«Gareggiate nello stimarvi.» L’esortazione sembra ovvia, ma non è così facile applicarla davvero, cioè aprire il cuore, e dire all’altro: tu vali più di me e io ne sono contento
RispondiEliminaSi, non è facile ! Ma quando lo diciamo non dobbiamo essere melensi ma quasi gridarlo e con il cuore pieno di gioia e certezza che nulla togliamo a noi stessi
EliminaEntusiasmo per il bene, fiducia nel prossimo, apertura ad andare con serenità nel mondo per portare semi di pace
RispondiEliminaNon siate pigri nello zelo
RispondiEliminaIo direi in tutto
La pigrizia è sinonimo di rinuncia,di stasi...con tutte le conseguenze patologiche.
Fammi muovere..abbracciare,stringere,dare all'altro
Questo è muoversi
Amen
Signore comandami di servire Te nello stimare l'altro, comandami di uscire fuori dal mio torpore, dalle mie pigrizie, donami la gioia di portare semi di pace.
RispondiEliminaL'autenticità è desiderata soprattutto nelle relazioni. Ed è proprio la non autenticita a ferire mortalmente e a farci stare dubbiosi sulle relazione.la non autenticita ci ferisce mortalmente
RispondiEliminaL'autenticità è desiderata soprattutto nelle relazioni.
RispondiEliminaSia in quelle con gli altri sia in quella con Dio.
Il sospetto che noi e gli altri portiamo maschere inquina la nostra spontaneità.
Specialmente se pensiamo all'amore, all'amicizia, alla carità fraterna.
Signore dammi la gioia della condivisione fraterna
Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!
RispondiEliminaSalmo 133