Innamorarsi dell’Amore.



Se ne può parlare con un filo di voce.

Se ne parla meglio in silenzio.

Il linguaggio dell'amore 

sfugge alle parole comuni, 

esige parole essenziali.


Con Anna Maria Cànopi,

monaca benedettina di clausura, facciamoci attenti alla presenza 

dell'Amore nella nostra vita.


"L’amore nasce da un incontro; 

è una scintilla divina che intercorre 

tra cuori aperti all’accoglienza dell’altro, 

anzitutto all’accoglienza dell’Altro 

che è Gesù Cristo, l’Amore divino incarnato: 

«Dio infatti ha tanto amato il mondo 

da dare il Figlio unigenito, 

perché chiunque crede in lui 

non vada perduto, 

ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). 

Vivere, perciò, è credere all’Amore, 

è innamorarsi dell’Amore. 

Per questo il Figlio di Dio 

è entrato nella storia dell’umanità 

quale Figlio dell’uomo: 

«Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo.  Sulle tue labbra è diffusa la grazia;  perciò Dio ti ha benedetto per sempre» (Sal 45,3). 

In Gesù l’Amore divino 

nella sua infinita umiltà 

è disceso tra noi, 

ha preso un volto umano, 

si è fatto bambino, 

è cresciuto fino all’età adulta 

per essere immolato 

a salvezza di tutta l’umanità.

Da parte della creatura umana, 

amare è innanzitutto aprirsi 

a questo Amore totalmente gratuito 

che lo precede e lo chiama a essere partecipe della sua beatitudine. 

Più si risale alla Sorgente, 

più si scopre l’incommensurabile grandezza dell’uomo

nella sua vocazione essenziale, 

che è quella di amare 

e di diventare partecipe 

della natura divina. 

Non si può contemplare Gesù – nella culla, nella sua missione di annunciare il Regno di Dio, sulla croce e risorto – senza innamorarsi di Lui, 

attratti dal fascino del suo mistero. 

San Paolo si diceva afferrato da Cristo 

al punto da non poter più far altro 

che vivere unicamente di Lui: 

«Per me il vivere è Cristo» (Fil 1,21), 

«Non sono più io che vivo, 

ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). 

Nella vita di ogni autentico cristiano 

c’è sempre un momento 

di grazia speciale,

un incontro “folgorante” con Gesù, 

e quasi sempre con Lui crocifisso 

per amore, come fu per Paolo. 

Anche Edith Stein – santa Teresa Benedetta della Croce –, a sua madre che la rimproverava di essere passata dal giudaismo al cristianesimo, rispondeva che dopo aver incontrato Gesù non aveva più potuto fare altro che amarlo e seguirlo".


Ripeto nel profondo del cuore:


Vivere è credere all’Amore, 

è innamorarsi dell’Amore.


In Gesù l’Amore divino 

nella sua infinita umiltà 

è disceso tra noi.


Amare è innanzitutto 

aprirsi a questo Amore 

totalmente gratuito 

che mi precede.


La mia vocazione essenziale:

amare e diventare partecipe 

della natura divina.

Commenti

  1. La mia vocazione essenziale:

    amare e diventare partecipe

    della natura divina.

    Crea in me sempre più ,o MIO Signore il desiderio di FARE com TE.Amare sempre,a più non posso...
    E citando un testo che mi è capitato ,stamani tra le mani,
    Le virtù SUE dobbiamo emulare se vogliamo diventare più simili a Lui» (La Stella, gennaio 1987,
    di Ezra Taft Benson




































    RispondiElimina
    Risposte
    1. L amore è come le piante che , crescono innaffiandolo. Amando i nostri simili, l amore cresce così come nostro signore ci ha insegnato

      Elimina
  2. L’amore nasce da un incontro;

    è una scintilla divina che intercorre

    tra cuori aperti all’accoglienza dell’altro,

    anzitutto all’accoglienza dell’Altro

    che è Gesù Cristo, l’Amore divino incarnato:

    «Dio infatti ha tanto amato il mondo

    da dare il Figlio unigenito,

    perché chiunque crede in lui

    non vada perduto,

    ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16).

    Vivere, perciò, è credere all’Amore,

    è innamorarsi dell’Amore.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un altro passo

Il fiume e il mare

L'amore scaccia la paura