Il pane e la rosa





Il quotidiano può essere sorgente o pantano, a seconda dello spirito con cui lo viviamo.

Si può esaltare il quotidiano o si può disprezzare.

Dove sta in tutto questo la sapienza?

Quali occhi ci occorrono per vedere chiaro?

Quale lo spirito giusto per vivere in pace?

Bisogna imparare ad accogliere la sorpresa!

José Tolentino Mendonça, ha una bella esortazione da offrirci per orientare i cuori e gli sguardi nella direzione giusta.

"Non permettiamo a noi stessi di restare ancorati soltanto all’esperienza di ieri. Apriamoci ai nuovi inizi che il giorno di oggi viene imprevedibilmente a sollecitarci. 
Riserviamo un po’ di tempo ogni giorno per metterci all’ascolto, con profondità e freschezza, sempre disposti a imparare qualcosa di nuovo. Dedichiamoci a contemplare la realtà così come si manifesta, più pronti a investire sulla sua osservazione paziente che ad emanare giudizi affrettati o immagini precostruite. 
Concediamo deliberatamente spazio interiore ad accogliere la sorpresa e non solo ad assicurare il mantenimento delle routine. 
Impegniamoci nella gestazione di processi di riconciliazione in noi e negli altri. Immaginiamo le nostre mani come porte che si aprono, e non come muri che si ergono e interrompono la danza multiforme dell’esistenza. Accanto al pane che rappresenta il necessario, mettiamo la rosa che rappresenta il gratuito. 
Accanto all’argilla che rappresenta la nostra persistente fragilità, mettiamo il tesoro che rappresenta il nostro desiderio infinito. 
Disponiamoci a domandare più spesso che non a rivendicare; e, più frequentemente ancora, ad aspettare e a ringraziare che non a esigere o deplorare. 
Non ipotechiamo i nostri occhi al suolo come se noi gli appartenessimo, altrimenti ignoreremo che da lassù ci fa strada anche il percorso delle stelle, e che quella è la nostra vocazione".

Commenti

  1. Bisogna imparare ad accogliere la sorpresa!
    Si
    Uno che ha fatto di tutto per chiudere in un resoconto geometrico perfetto, l'iter procedurale per arrivare ad una meta,non è facile.
    Chi ha vissuto di programmi rigidi,dettati da situazioni non certo floride..non è facile che accetti la sopresa,soprattutto quando questa non è piacevole.
    Ti affido di nuovo il mio percorso,mio papà e plasmani sempre....
    Ci vuole tempo?Bene a questo sono preparato
    Amen

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  2. Impegniamoci nella gestazione di processi di riconciliazione in noi e negli altri. Immaginiamo le nostre mani come porte che si aprono, e non come muri che si ergono e interrompono la danza multiforme dell’esistenza. Accanto al pane che rappresenta il necessario, mettiamo la rosa che rappresenta il gratuito.

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  3. Si può esaltare il quotidiano o si può disprezzare

    Il nuovo giorno è denso di novità e sorprese,ma l'abitudine tende a guastarle e a far dire che "non c'è niente di nuovo sotto il sole"... tutto già visto, tutto già vissuto, il brutto non può cambiarsi in bello e il male continuerà a regnare... la tua novità sovrasti queste voci, la forza del tuo amore ci catturi come il canto delle sirene, Signore della vita che fai nuove tutte le cose

    Non ipotechiamo i nostri occhi al suolo come se noi gli appartenessimo, altrimenti ignoreremo che da lassù ci fa strada anche il percorso delle stelle, e che quella è la nostra vocazione".

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  4. Tu ci sei tu stai nella mia vita sempre ,anche quando vorrei stare da sola con le mie magagne le mie incazzature ,la mia esuberanza,quando mi ostino a vedere sempre il marcio e non la bellezza, tu ci sei , ed io mi vergogno un po’

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  5. "Accanto all’argilla che rappresenta la nostra persistente fragilità, mettiamo il tesoro che rappresenta il nostro desiderio infinito."
    Sono fragile, Signore , tu sai di cosa sono plasmata, ma in questa fragilità che mi appartiene, sei entrato Tu e Tu sei quel tesoro prezioso che ogni giorno mi dona sempre una novità da vivere e condividere

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  6. Il quotidiano può essere sorgente o pantano,
    a seconda dello spirito con cui lo viviamo.
    Si può esaltare il quotidiano o si può disprezzare.
    Dove sta in tutto questo la sapienza?
    Quali occhi ci occorrono per vedere chiaro?
    Quale lo spirito giusto per vivere in pace?
    Bisogna imparare ad accogliere la sorpresa!

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  7. Riserviamo un po’ di tempo ogni giorno per metterci all’ascolto, con profondità e freschezza, sempre disposti a imparare qualcosa di nuovo

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