L'occhio dello spirito


Cosa ci rende capaci di vedere in profondità?
L'attenzione a ciò che viviamo.

Tante cose ci passano accanto ogni giorno, tante ne viviamo al nostro interno.
Quante ne sapremmo descrivere con precisione?
Di quante ne siamo consapevoli?

Vivere senza percepire la vita è una sensazione umiliante che ci mette a disagio.

Abbiamo bisogno di essere svegli, vigili, attenti, ci ripete Gesù continuamente nel Vangelo.

Christophe André è uno dei primi psichiatri ad avere utilizzato la meditazione in terapia. Una sua pagina ci aiuta a rispondere ad una domanda importante.

"Come definire l’attenzione?
È la capacità che ci permette di fissare la mente su un oggetto preciso: un paesaggio o un viso, una conversazione o una lettura, un pensiero o un ricordo. Quando l’attenzione è efficace la si può chiamare «concentrazione», cioè lo sforzo per portare, e soprattutto mantenere, l’attenzione su un oggetto di nostra scelta.
Ho usato la parola «sforzo» perché, senza uno sforzo da parte nostra, la condizione naturale dell’attenzione è soprattutto la volatilità e la reattività: abbandonata a se stessa, ha la tendenza a reagire a tutto ciò che si muove o cambia attorno a noi. Per fissare e stabilizzare per qualche tempo la mente su un elemento unico, il primo sforzo consiste nell’allontanare certe distrazioni e certi stimoli dell’ambiente, a ignorare temporaneamente tutto quello che si presenta attorno all’oggetto della nostra attenzione.
La tentazione, però, è forte; avete notato che la parola «distrazione» indica una mancanza di attenzione ma anche un’occupazione divertente e gradevole?
Paul Valéry descriveva questo fenomeno nei suoi Quaderni:
«L’attenzione è la tendenza a passare dallo stato inattivo allo stato attivo della mente. [...] È lo stato di prontezza di chi è sul piede di guerra. In questo senso l’attenzione somiglia alla visione, o meglio all’accomodazione, alla messa a fuoco: l’attenzione sta alla percezione generale come l’accomodazione sta alla retina, alla percezione visiva».
L’attenzione, quindi, in un certo senso è l’occhio del nostro spirito. Siamo capaci di mantenere quell’occhio fisso e concentrato sull’oggetto prescelto quanto vogliamo? E di avere in lontananza, all’orizzonte, la linea blu della calma e della serenità?".

Raccolgo qualche seme prezioso:

Tenere la mente ferma, attenta, su un determinato punto della nostra vita è una grazia, una possibilità preziosa per vivere sino in fondo.

La concentrazione è la libertà di percepire un centro vitale in ciò che si sta vivendo.

La distrazione ci toglie dal cuore delle cose a vantaggio di ciò che al momento colpisce di più la nostra curiosità e la voglia di evadere. 

Attenzione è mettere a fuoco 
l'essenziale della realtà.

Ecco alcune delle cose preziose per la vita che non dobbiamo farci rubare dalla fretta e dalla superficialità.

Commenti

  1. Cosa ci rende capaci di vedere in profondità?
    L'attenzione a ciò che viviamo.

    Tante cose ci passano accanto ogni giorno, tante ne viviamo al nostro interno.
    Quante ne sapremmo descrivere con precisione?
    Di quante ne siamo consapevoli? Mi verrebbe da sintetizzare con una parola: vivere nella "consapevolezza"

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    Risposte
    1. La quotidianità è un libro che bisogna sapere leggere senza distrazioni per coglierne tutto il senso
      Della vita

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  2. La concentrazione è la libertà di percepire un centro vitale in ciò che si sta vivendo.
    La consapevolezza porta sempre alla concentrazione e la concentrazione porta alla visione profonda.
    Il profondo di me,scavare dentro.....
    Questo è il lavoro meticoloso,giornaliero,da fare a piccoli passi ,ma costante in modo da percepire in pieno il vissuto mio e di chi mi circonda.E dare sale,sapore alla mia quotidianità,
    Amen

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