Riflettere



Pensare è possibile se si è capaci di discernere.

Ogni pensiero luminoso porta luce alla nostra vita.
Ogni pensiero tenebroso porta oscurità alla nostra vita. 

I pensieri vanno osservati e riconosciuti per quelli che sono, per quello che portano nella nostra vita.

I Padri del Deserto al sorgere di un pensiero si chiedevano se fosse un amico o un nemico. 

Christophe André, psicoterapeuta e insegnante di meditazione, ci accompagna nell'imparare a guardare con attenzione i nostri pensieri. 

"I nostri pensieri sono preziosi, ma possono anche trarci in inganno. Dobbiamo esercitare quindi una vigilanza costante su quei prodotti della nostra mente.
L’opera di vigilanza si chiama riflessione. Riflettere non significa pensare. Il dizionario definisce la riflessione come il «ritorno del pensiero su se stesso allo scopo di esaminare e approfondire un certo dato della coscienza spontanea o un certo atto».
Questo sforzo di riflessione per esaminare attentamente e regolarmente il proprio modo di pensare porta a quello che la meditazione chiama discernimento: la capacità di scegliere, tra i nostri pensieri, quelli che vogliamo capire, approfondire, quelli che ci aiuteranno ad avanzare verso il raggiungimento dei nostri obbiettivi o ideali di vita. È anche la capacità di valutarne la pertinenza, di evitare trappole come soggettività, superficialità e altre ancora.
Il discernimento è anche uno degli apporti fondamentali della meditazione insieme all’altro contributo essenziale, l’effetto calmante. Il secondo, d’altronde, è una condizione per il primo: si discerne meglio lo spirito quando si è tranquilli.

Un pensiero è più influente quando non è espresso chiaramente, ma solo colto in modo vago. Ed è raro che si presenti in modo esplicito e in quanto tale: «Eccomi, sono un pensiero e tengo a dirti che...» In generale un pensiero avanza nascosto dietro un’impressione, un impulso, un desiderio, una certezza, come se ci dicesse: «Non sono un pensiero, sono la realtà», «Non sono un’ipotesi ma una certezza!» E fa nascere nel nostro spirito l’impressione che non stiamo pensando, ma vedendo la realtà com’è. Allora siamo vittime della più grande soggettività: quella che regna in assoluta buonafede.
Una buona abitudine consiste allora, se non altro, nel definire chiaramente i nostri pensieri come produzioni della mente, e nel farli precedere dalla formula magica del distacco: «Sto dicendo a me stesso che...», o nel domandarsi: «Quale storia mi sto raccontando a proposito della realtà?»

Non dimenticate poi di parlarne: esprimerli ad alta voce facilita il lavoro di chiarificazione e comprensione dei nostri stati d’animo.

Lasciarsi il tempo di far decantare i pensieri è un’esperienza interessante. Si propone spesso l’esempio delle palle di vetro con la neve dentro, che si acquistano nei negozi di oggetti ricordo: se le agitiamo, il personaggio o il paesaggio che racchiudono sparisce, circondato dai fiocchi. Per vederci più chiaro bisogna semplicemente smettere di agitare la palla, lasciare che i fiocchi di neve si depositino sul fondo, per effetto della gravità. I nostri pensieri assomigliano ai fiocchi di neve, e la realtà all’immagine della figurina: per vedere più chiaro nella nostra vita, spesso bisogna semplicemente smettere di agitare e di mescolare i pensieri, e lasciare che scivolino via da soli. Esiste infatti una sorta di legge psichica della gravità, caratteristica del nostro spirito e dell’agitazione dei pensieri: se smettiamo di alimentarli a forza di rivolgervi l’attenzione, si calmano da soli e scendono dolcemente verso una condizione di calma".

Commenti

  1. Si tutto è orientato al discernimento.
    Ogni azione di qualità va meditata nel pensiero.
    Tra i tanti che affollano la mia mente,scelgo quello che più si addice al momento che vivo.
    Per questo TU Signore metti ordine col Tuo Spirito nella mia qualità di pensiero.
    Fammi ricorrere sempre a Te.
    Amen

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  2. Signore donami un cuore che sappia ascoltare, perché ogni pensiero nasce dal cuore e ogni pensiero si nutre di ciò che ascolta.

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  3. Lasciarsi il tempo di far decantare i pensieri è un’esperienza interessante

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