Vera gioia
Il lavoro interiore è
un lavoro necessario.
È lavoro quotidiano.
È lavoro spirituale.
Silenzio, preghiera, contemplazione, ascolto dello Spirito, ricerca di Dio, conoscenza di sé, sono parole di cui tutti conosciamo il senso.
Meta di tutto questo è giungere alla vera gioia, come ci ricorda il filosofo e teologo Vito Mancuso, in questa incoraggiante esortazione.
"Per giungere alla vera gioia, alla permanente e indistruttibile gioia di vivere, si deve superare se stessi. Nella preghiera e nella contemplazione si raggiungono stati in cui, respirando profondamente, il tempo è come se non ci fosse. Le persone che vivono stabilmente nella dimensione di contemplazione superano già ora il tempo, nel senso che attingono la profonda radice dell’essere e vivono in essa. Per questo gli autentici maestri dello spirito sono nella gioia e nella pace, e il loro volto esprime quiete e dà serenità. E questo è ciò di cui gli uomini hanno bisogno: gioia, pace, quiete, serenità. Il senso spirituale della vita consiste nel giungere a sconfiggere la paura che è dentro di noi, la quale è la conseguenza necessaria della nascita della libertà: il distacco dalla rassicurante necessità della natura produce inevitabilmente un sentimento di vuoto che genera paura. Ma questa paura del vuoto, questo timore di fronte alla vita e al suo destino che nasce in ogni uomo con l’apparire della libertà, può essere vinto. Se si lavora bene dentro di sé, lo si vede, lo si domina, lo si supera. E allora si nasce alla gioia, la gioia di essere qui, la gioia che gode del presente, che è giunta al totale distacco da sé e dalla propria ansia di salvezza come ultima auto-affermazione, che celebra il dono della vita sapendo che viene dal Padre e che al Padre ritorna, e che per questo giunge a vivere la morte come affidamento al Padre della propria intimità: Pater, in manus tuas commendo spiritum meum. Lo scopo della vita è la nascita alla gioia dell’essere, che è la porta dell’eternità, perché chi la vive entra nell’eternità, dove, una volta entrati, non si esce più. L’anima è giunta a casa".
Lo scopo della vita
RispondiEliminaè la nascita alla gioia dell’essere,
che è la porta dell’eternità,
perché chi la vive entra nell’eternità,
dove, una volta entrati,
non si esce più.
L’anima è giunta a casa".
Momenti sublimi
momenti indimenticabili
momenti che lasciano
una nostalgia
che riempie tutto di noi
Si, si assapora
l'ETERNITA'
Lavoro interiore
RispondiEliminaScrutarsi,ascoltarsi ..alla LUCE dalla TUA PAROLA:
vedo,si davanti ai miei occhi,i neuroni ricostruiscono , la sera,
in meditazione,
il film della mia giornata
A mio avviso tutto bene;la Parola invece, mi striglia ,mi riconduce a TE,alla TUA qualità estrema:
il donarsi senza risparmi.
Grazie,papà
Signore, mi hai voluta si dal Principio, è da allora che sono già nell'Eternita, perché in Te ogni creatura non ha mai fine, perché l'Amore non ha mai fine
RispondiEliminaLa paura del vuoto può essere vinto ,se si lavora bene dentro di sé,lo si vede,lo si domina lo si supera.
RispondiEliminaE questo è ciò di cui gli uomini hanno bisogno: gioia, pace, quiete, serenità.
RispondiEliminaGioia... pace... quiete... serenità... di questo si ha bisogno per vincere la corsa del quotidiano, per disobbedire all'ansia e alla paura...
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11, 28)
Il lavoro interiore è
RispondiEliminaun lavoro necessario.
È lavoro quotidiano.
È lavoro spirituale.
Silenzio,
preghiera,
contemplazione,
ascolto dello Spirito,
ricerca di Dio,
conoscenza di sé,
sono parole di cui tutti
conosciamo il senso.
Meta di tutto questo è giungere alla
vera gioia