Due Pasque


Il passaggio da questo mondo al Padre di papa Francesco, che sentiamo tutti come un parente stretto, ci ha messi davanti alla sofferenza e alla morte ancora una volta.

L'abbiamo accompagnato con l'affetto e la preghiera.

La sua storia è anche la nostra storia.

Carlo Maria Martini parla delle Pasque della vita. 

Malattia e morte sono le ultime due.

Le due ultime Pasque di Francesco siano ora un aiuto a guardare da vicino le nostre, nella meditazione.

"Ecco le due Pasque che ancora ci attendono: quella della malattia, che prima o dopo viene per tutti, e poi la Pasqua definitiva, che è la morte. 
La malattia significa essere più passivi che attivi, significa non servire, ma essere serviti. Noi vorremmo servire, ma a un certo punto bisogna lasciarsi servire, e accettare di essere serviti. Capiterà anche a noi. 
Si assiste talora a vere tragedie interiori: certe persone, che non sanno rassegnarsi a essere di peso agli altri, avendo realizzato eroicamente per tutta la vita il dono di sé, fanno fatica a ricevere il dono che gli altri offrono per loro. Questa sarà per noi una esperienza davvero nuova, a cui dobbiamo prepararci: il Signore ci verrà incontro, e tutto sarà come un nuovo passaggio del Mar Rosso. Intendo qui sia le malattie formali – quelle che ci obbligano al letto e ci rendono impotenti, per cui ci devono servire in tutto –, sia tutte le piccole impotenze che ci portiamo dietro, per le quali a tante cose non possiamo arrivare e dobbiamo invece farci aiutare da altri. 
Dobbiamo renderci conto che in realtà, non siamo mai solo attività, ma siamo un misto di attività e passività,… per grazia di Dio, dato che proprio questo stato di cose rende possibile il servizio vicendevole. 
In questo misto di attività e passività, tale per cui nella buona salute ha una prevalenza l’attività, va gradatamente ribaltandosi l’equilibrio a favore della passività, fino a che il Signore non ci chiama alla passività totale, cioè a rendergli lo spirito. 
La Pasqua della morte costituisce una pietra di paragone per tutta la nostra vita. 
A questo proposito noi possiamo soltanto chiedere la grazia di servire Dio anche con l’offerta di quella che sarà la nostra morte, malgrado tutte le suggestioni contrarie del mondo di oggi. In ogni caso, intendo piuttosto riferirmi a quella morte che già fin d’ora è in noi, cioè il pensiero della morte, la paura della morte. 
La mia impressione è che quando mi trovo di fronte a una possibilità reale di morte – o anche immaginaria, ma immaginata come reale –, io sento totalmente la ribellione verso questa possibilità, a tal punto che percepisco chiaramente come soltanto la potenza della fede, della speranza e della carità mi permetterà di accettarla senza disperazione. D’altronde, vedo che non posso programmare questa speranza, proprio perché si tratta di affrontare una situazione limite improgrammabile, a cui non ci si può preparare in nessuna maniera, data la singolarità esclusiva delle strutture che le sono proprie. Ed è appunto qui che noi mettiamo in Dio la nostra fiducia totale. 
Ma se improvvisamente la mia situazione cambia e mi trovo di fronte a una morte tragica, improvvisa, imprevista e non voluta, allora un accesso di rabbia e di disperazione può scoppiare e tentare di soverchiarmi. Allora solo la grazia di Dio e la sua misericordiosa potenza, la morte di Gesù per me e la morte di Maria, che ha vinto la paura della morte, mi possono essere vicine. Perciò capisco come mai la Chiesa è contenta se diciamo molte volte al giorno: «Prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte». Quest’ora, infatti, è veramente decisiva, nel senso che ci chiama a raccolta, per realizzare finalmente il valore di tutte le altre ore che abbiamo vissute nel corso della nostra esistenza: «Mostraci, dopo questo esilio, il frutto benedetto del seno tuo, Gesù!»".

Commenti

  1. Mostraci il tuo volto
    Il tuo volto io cerco
    ....si, l anelito,
    il desiderio più profondo
    Radicato in me
    È questo:
    Mostraci il
    Tuo volto

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  2. Quando non sono capace di servire, Signore, aiutami a pregare, la preghiera è forte e potente quanto una mano che risolleva e lavora. Quando il mio cuore e la mia mente non sono più in grado di pregare, allora Signore, sia la tua misericordia ad accogliermi, sia la mia fede a cedere all'abbandono a Te

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  3. La malattia e la morte sono sempre tragiche, improvvise, impreviste e non volute.
    Solo la fiammella della fede, nella resurrezione e nella misericordia del Padre, riaccende la speranza di poter uscire dalle tenebre.

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  4. Non sanno rassegnarsi a essere di peso agli altri!
    NON in tutto dipendiamo da altro........altri...

    Altresì ,non tutto è possibile fare da soli,anche nel fiore della giovinezza.
    E' indispensabile sperimentare già nel corso di questa fascia d'età,,quanto è importante la presenza efficace di un'altra persona.
    Quindi,a fine vita è facile rendersi conto che non si è più autonomi.
    Io purtroppo sperimento nella mia attività giornaliera,chi ABUSA della disponibilità dell'ALTRO.
    Quanti fratelli "paralitici"portano la "barella"con sè ,per essere compiaciuti.....
    E' variegato ..anche il fine vita.

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  5. Due Pasque
    Malattia e morte.
    Padre mio Celeste, io non conosco il Tuo Disegno
    Sulla mia morte.
    Perché, c'è chi muore d'infarto, e chi di lunga malattia.
    Ma Ti Prego Padre mio, fa 'che io accetti la Tua
    Santa Volontà.
    Tu conosci il mio Desiderio, per la mia dipartita
    Dalla Terra..
    Tante volte sogno ad occhi aperti, e penso :
    Come sarebbe bello che, in Chiesa,
    Al momento della Comunione,
    Gesù aprisse le Sue Braccia Misericordiose
    E mi dicesse :vieni ti porto con me in Paradiso!
    Sarebbe una cosa stupenda.. Meravigliosa!!!
    Padre mio, io mi abbandono a Te.
    Fa di me quello che Ti Piace.
    Niente desidero di più,
    Fare tutto quello che vuoi Tu.
    Fra le Tue mani depongo la mia Anima,
    Con tutto l'Amore del mio cuore,
    Mio Dio lo dono a Te
    Perché Ti Amo Immensamente!
    Si ho bisogno di donarmi a Te,
    Senza misura affidarmi alle Tue mani,
    Perché Sei il Padre mio..
    Perché Sei il Padre mio..
    Dammi che Ti riconosca,
    Dammi che Ti possa Amare sempre più,
    Dammi che Ti resti accanto,
    Dammi d'essere l'amore.. Amen.. Alleluia..
    Sia Lodato ogni momento Gesù mio nel Sacramento
    Oggi è sempre sia Lodato Gesù mio Sacramentato.
    Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
    Come era nel Principio ora e sempre
    Nei Secoli dei Secoli Amen. Alleluia..
    🙏😇♥️👋🎉🎊🌻💐

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  6. La mia impressione è che quando mi trovo di fronte a una possibilità reale di morte – o anche immaginaria, ma immaginata come reale –, io sento totalmente la ribellione verso questa possibilità, a tal punto che percepisco chiaramente come soltanto la potenza della fede, della speranza e della carità mi permetterà di accettarla senza disperazione.

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