Fermarsi
Una condizione indispensabile affinché il nostro cuore e la nostra mente camminino verso la pace:
fermarsi!
Per qualcuno è una richiesta difficile.
Il ritmo della competitività, che ormai ha preso ogni nostra attività sociale, ci spinge, al contrario, a non fermarci.
Fermarsi è darsi un segno
di un'altra possibilità.
Tutto di noi e in noi
chiede pause vitali.
È un lusso necessario,
urgente, indispensabile.
Agitarsi continuamente
non è segno di vitalità.
Fermarsi è respirare a fondo,
con calma, guardare, ascoltare.
Fermarsi dona la consapevolezza di essere vivi, ora, qui.
Christophe André è medico psichiatra all’ospedale Sainte-Anne a Parigi ed è specializzato nella psicologia delle emozioni.
Le sue parole ci mostrano il senso e la bellezza della necessità di fermarsi e meditare.
"Meditare significa fermarsi
Smettere di fare, di muoversi, di agitarsi.
Tirarsi un po’ indietro, in disparte dal mondo.
All’inizio ciò che si prova è strano: c’è del vuoto (di azione, di distrazione) e del pieno (tumulto di pensieri e di sensazioni di cui prendiamo improvvisamente coscienza). C’è quello che ci manca: punti di riferimento e cose da fare, e, dopo qualche istante, il sollievo che proviene da tale mancanza.
Le cose non avvengono come ‘all’esterno’, dove il nostro spirito è sempre agganciato a qualche oggetto o progetto: agire, riflettere su un argomento preciso, con l’attenzione catturata da una distrazione.
In questa apparente non azione dell’esperienza meditativa impieghiamo un po’ di tempo ad abituarci al vuoto, a vedere più chiaro. Come nel quadro. Come quando si passa dalla luce all’ombra.
Siamo entrati in noi stessi, per davvero. Era tutto lì vicino, ma non ci andavamo mai, abituati com’eravamo a starcene fuori: nella nostra epoca di sollecitazioni sfrenate e di connessioni forsennate, il legame con noi stessi resta spesso incolto.
Interiorità abbandonate... Le esteriorità sono più facili, e più circoscritte, mentre l’esperienza meditativa è spesso un territorio privo di sentieri. Nella stanza dove medita il filosofo c’è meno luce, e perciò occorre aprire di più gli occhi. Lo stesso avviene dentro noi stessi: siccome ci sono meno evidenze e rassicurazioni, dobbiamo spalancare gli occhi dello spirito.
Pensavamo, speravamo di trovare la calma, il vuoto, e invece ci imbattiamo spesso in un gran bazar, nel chiasso, nel caos. Aspiravamo alla chiarezza, abbiamo trovato la confusione. A volte meditare ci espone all’angoscia, alla sofferenza, a ciò che ci fa soffrire e che evitavamo pensando ad altro, agitandoci altrove.
Calmare l’agitazione.
Come sembrava semplice, tutto questo, visto da fuori!
Immaginavamo che sarebbe bastato sederci e chiudere gli occhi. E invece no, è soltanto l’inizio, un indispensabile inizio che però non basterà. Allora? Allora bisognerà lavorarci, imparare a guardare, a restare lì, leggermente al di fuori del mondo, seduti così a occhi chiusi. Imparare a lasciar decantare il tumulto.
La prima tappa da superare è questa: restare immobili e silenziosi abbastanza a lungo perché il chiacchiericcio del nostro spirito venga avvolto da una sorta di calma, in modo da poter cominciare a vedere con un po’ più di chiarezza.
Senza forzare, senza volere: altrimenti richiameremmo il disordine. Lasciar fare e lasciar venire, dall’interno".
Fermarsi è
RispondiEliminarespirare a fondo,
con calma,
guardare,
ascoltare.
Fermarsi
dona la consapevolezza di essere vivi,
ora, qui.
Immaginavamo che sarebbe bastato sederci e chiudere gli occhi.
RispondiEliminaE invece no, è soltanto l’inizio, un indispensabile inizio che però non basterà. ?
Allora bisognerà lavorarci, imparare a guardare, a restare lì,
leggermente al di fuori del mondo,
seduti così a occhi chiusi. Imparare a lasciar decantare il tumulto.
La prima tappa da superare è questa:
restare immobili e silenziosi abbastanza a lungo
perché il chiacchiericcio del nostro spirito venga avvolto da una sorta di calma,
in modo da poter cominciare a vedere con un po’ più di chiarezza.
Senza forzare, senza volere: altrimenti richiameremmo il disordine. Lasciar fare e lasciar venire, dall’interno".
Le cose non avvengono come ‘all’esterno’, dove il nostro spirito è sempre agganciato a qualche oggetto o progetto: agire, riflettere su un argomento preciso, con l’attenzione catturata da una distrazione.
RispondiEliminaIn questa apparente non azione dell’esperienza meditativa impieghiamo un po’ di tempo ad abituarci al vuoto, a vedere più chiaro. Come nel quadro. Come quando si passa dalla luce all’ombra.
Siamo entrati in noi stessi, per davvero. Era tutto lì vicino, ma non ci andavamo mai, abituati com’eravamo a starcene fuori: nella nostra epoca di sollecitazioni sfrenate e di connessioni forsennate, il legame con noi stessi resta spesso incolto.
"Allora bisognerà lavorarci, imparare a guardare, a restare lì, leggermente al di fuori del mondo, seduti così a occhi chiusi. Imparare a lasciar decantare il tumulto."
RispondiEliminaMeditare è come un bicchiere d'acqua, con delle scorie sul fondo. Poi all'improvviso un getto d'acqua che viene da una sorgente fresca, pulita, scendendo nel bicchiere, smuove ogni impurità, sono dappertutto, all'inizio, si perde ogni certezza, ogni sicurezza, sei in balia di questa cascata che viene giù, sempre giù, poi la calma, apri gli occhi e vedi che tutto è più chiaro, più limpido, più greco, più libero
RispondiEliminaUna condizione indispensabile affinché il nostro cuore e la nostra mente camminino verso la pace:
fermarsi! Buona giornata 😘
Tutto di noi e in noi
RispondiEliminachiede pause vitali.
E' fisiologico ritemprarsi...
Fermarsi...
Ho vissuto in questi giorni ,con un popolo CON sistemi di lavoro e di rapportarsi all'ALTRO,molto più alla portata di un essere vivente,umano,che pensa normalmente;lavora normalmente,si diverte normalmente...e tanto altro;
ma da noi qui;o meglio per quello che vivo io nella mia quotidianità,vedo solo ...corse................................................corse...............e poi ....poi ti sfianchi....
Quindi
ritorniamo ai ritmi che la nostra ORIGINE ci ha donato
Vivere con qualità
Fermarsi
Prendersi cura del proprio corpo,si....
ma anche della mente....quante ansie,pre----occupazioni inutili;
Meditare gli insegnamenti di papà;ASCOLTARSI alla LUCE della Parola UNICA!
Il resto viene da sè.
Donami Signore di entrare e stare in questa dimensione :
RispondiEliminarestare immobili e silenziosa abbastanza a lungo
perché il chiacchiericcio del mio spirito
venga avvolto da una sorta di calma,
in modo da poter cominciare a vedere
con un po’ più di chiarezza.
Senza forzare, senza volere:
altrimenti richiamerei il disordine.
Lasciar fare e lasciar venire, dall’interno".
portami per questa strada e
fammi stare in questa strada
A volte meditare ci espone all’angoscia, alla sofferenza, a ciò che ci fa soffrire e che evitavamo pensando ad altro, agitandoci altrove...
RispondiEliminaStare ferma. Stare zitta. Stare "non occupata".. imparare la meditazione/medicina per il corpo e per lo spirito...
"Aspiravamo alla chiarezza, abbiamo trovato la confusione".
RispondiEliminaPazienza col mio cuore. La confusione è solo la prima tappa. La meta è la chiarezza.