Ascoltare le sensazioni


Spesso li abbiamo contrapposti.


A secondo del modo di vedere abbiamo disprezzato ora l'uno 
ora l'altro.

Parlo del corpo e dello spirito.

Nella realtà sono inseparabili.

Qual'è la loro relazione essenziale?
In cosa dipendono tra loro?

Una pista importante sono le 
sensazioni che sia il corpo che lo spirito ci permettono di sperimentare. 

Ancora una volta la parola di Amadeo Furlan, psicoterapeuta e formatore, ci aiuta ad orientarci.

"Il corpo e lo spirito: quei due sono inseparabili, non si lasciano mai. Quando l’uno prova conforto lo prova anche l’altro, e lo stesso vale per le sensazioni negative. C’è chi allora avanza la teoria della leggenda del dualismo cartesiano, corpo e spirito come due entità separate, eppure Cartesio non affermò mai una cosa del genere. La dualità esprime soltanto una gerarchia, una convinzione sui rapporti di forza: chi dei due può far obbedire l’altro? In genere si pensa che lo spirito debba mostrarsi più forte del corpo. Invece è come in una coppia: dipende dai momenti, dalle situazioni, che cambiano e si evolvono. E va benissimo così.
Il corpo e lo spirito non sono né la stessa cosa né due cose separate: sono due realtà diverse eppure strettamente collegate. Avere coscienza di tali collegamenti può insegnarci moltissimo. Fare esperienza del corpo non significa buttare lì una frase rapida e vaga tipo: «Sì, d’accordo, ho un corpo ed è importante che io me ne prenda cura». Bensì piuttosto fermarsi il più spesso possibile a provare ciò che sta succedendo in quell’istante dentro di noi. Collegarsi con questa cosa. Provarla, sentirla volontariamente, sottilmente, rispettosamente. E non soltanto quando ci fa soffrire o star bene.
Imparare a leggere le sensazioni, dedicare loro attenzione: esse sono il diario di bordo che testimonia l’equilibrio o lo squilibrio della nostra anima. Talvolta, permettendo al corpo di esistere agli occhi dello spirito, proviamo sensazioni strane: come se fossimo usciti dal corpo, come se stessimo fluttuando, o al contrario fossimo pesantissimi, oppure come se ci fossimo deformati. Può inoltre capitare di sentir arrivare sensazioni sgradevoli: prendiamo allora coscienza di tensioni o dolori che tentavamo di sfuggire mediante la distrazione, oppure tenendoci occupati o rimuginando su argomenti esterni. In questo la meditazione è diversa dal rilassamento: il suo scopo non è soltanto, o almeno non principalmente, farci del bene o procurarci distensione, bensì semplicemente renderci consapevoli di ciò che sta accadendo in noi. E a volte ciò che accade in noi è doloroso. Ma la piena consapevolezza ci raccomanda di accettarlo e osservarlo, di accogliere simili dolori, anziché sfuggirli".

Commenti

  1. Imparare a leggere
    le sensazioni,
    dedicare loro attenzione:
    esse sono il diario di bordo
    che testimonia l’equilibrio
    o lo squilibrio
    della nostra anima.
    Talvolta,
    permettendo al corpo
    di esistere agli occhi dello spirito, proviamo sensazioni strane:
    come se fossimo
    usciti dal corpo,
    come se stessimo fluttuando,
    o al contrario
    fossimo pesantissimi,
    oppure come se ci
    fossimo deformati.

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  2. Ancora una volta
    chiaro è il cammino
    da compiere:
    stare sul sentiero
    della consapevolezza
    dando tempo
    e energia a meditazione
    e ascolto di sé
    Per vivere
    sempre più
    in pienezza
    il mio mondo interiore

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  4. Talvolta, permettendo al corpo di esistere agli occhi dello spirito, proviamo sensazioni strane: come se fossimo usciti dal corpo, come se stessimo fluttuando, o al contrario fossimo pesantissimi, oppure come se ci fossimo deformati.
    Come un guanto, il nostro corpo prende forma dallo Spirito, a volte siamo pieni, a volte più svuotati, ma lo Spirito provoca dei movimenti in noi, si muove e si esprime attraverso il corpo. È questo il vero ascolto, lo Spirito parla, urla, zittisce, ma mi chiede sempre di viverLo, di respirarLo, di gustarLo

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  5. Provarla, sentirla volontariamente, sottilmente, rispettosamente.
    Fermarsi innanzitutto,fisicamente e soprattutto mentalmente!
    Si
    Non di corsa;.....
    Prendo coscienza del momento che sto vivendo,,NON PENSANDO AL DOPO....
    E vivo quel momento.
    Sembra poco..ma a me succede poche volte;
    mi faccio spesso prendere da ciò che devo,devo,devo.fare dopo.
    Insistere sul momento presente;su questo devo lavorare.
    grazie

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  6. Talvolta, permettendo al corpo di esistere agli occhi dello spirito, proviamo sensazioni strane: come se fossimo usciti dal corpo, come se stessimo fluttuando, o al contrario fossimo pesantissimi, oppure come se ci fossimo deformati. Può inoltre capitare di sentir arrivare sensazioni sgradevoli: prendiamo allora coscienza di tensioni o dolori che tentavamo di sfuggire mediante la distrazione, oppure tenendoci occupati o rimuginando su argomenti esterni. In questo la meditazione è diversa dal rilassamento: il suo scopo non è soltanto, o almeno non principalmente, farci del bene o procurarci distensione, bensì semplicemente renderci consapevoli di ciò che sta accadendo in noi. E a volte ciò che accade in noi è doloroso. Ma la piena consapevolezza ci raccomanda di accettarlo e osservarlo, di accogliere simili dolori, anziché sfuggirli".

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