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Fermarsi

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Una condizione indispensabile affinché il nostro cuore e la nostra mente camminino verso la pace: fermarsi! Per qualcuno è una richiesta difficile. Il ritmo della competitività, che ormai ha preso ogni nostra attività sociale, ci spinge, al contrario, a non fermarci. Fermarsi è darsi un segno  di un'altra possibilità. Tutto di noi e in noi  chiede pause vitali. È un lusso necessario,  urgente, indispensabile. Agitarsi continuamente  non è segno di vitalità. Fermarsi è respirare a fondo,  con calma, guardare, ascoltare. Fermarsi dona la consapevolezza di essere vivi, ora, qui. Christophe André è medico psichiatra all’ospedale Sainte-Anne a Parigi ed è specializzato nella psicologia delle emozioni. Le sue parole ci mostrano il senso e la bellezza della necessità di fermarsi e meditare. "Meditare significa fermarsi Smettere di fare, di muoversi, di agitarsi.  Tirarsi un po’ indietro, in disparte dal mondo. All’inizio ciò che si prova è strano: c’è del vuoto (d...

Scultore spirituale

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Una riflessione di Vito Mancuso, filosofo e teologo, attira la nostra attenzione sulla preziosità del lavoro interiore. La crescita spirituale è un tema affascinante dai confini difficili da stabilire. Crescere in bellezza, luminosità, bontà, pace, a livello dello spirito, è qualcosa sempre in divenire. La bellezza esige bellezza,  la luce chiama altra luce.  Ritornare continuamente in se stessi per favorire il fiorire della vita interiore è il lavoro di tutta la nostra esistenza. Siamo nati per nascere continuamente alla luce. Viviamo nella speranza del bene, della pienezza, della gioia senza fine.  Scrive Mancuso: «Vi sono alcune parole di Plotino, sintesi della tradizione spirituale dell’antichità classica, che illustrano bene il lavoro necessario per conseguire la bellezza interiore, tanto più in questo contesto, perché esse, per descrivere il lavoro spirituale come cammino lungo la via della bellezza, utilizzano la metafora del lavoro artistico: "Ritorna in te stesso...

La vita adesso

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Che significa essere distratti? Quando e per cosa si è superficiali? Dov'è il mio cuore in questo istante? Sono domande che spesso ci facciamo e hanno come termine di paragone la vita adesso, il momento presente. Sono sempre lì dove avviene la mia vita? L'attimo presente dice la verità del mio vivere. Accompagnati dalle parole di Christophe André, medico psichiatra all’ospedale Sainte-Anne a Parigi, specializzato nella psicologia delle emozioni, fermiamoci è viviamo un momento di consapevolezza salvavita. Qui ed ora è il mio tempo. Qui ed ora è il mio spazio per vivere realmente. Senza fughe nel futuro o in tempi più belli e perfetti del presente che ho, che mi è dato. Scrive il dottor André: "La piena consapevolezza ci insegna ad aprire gli occhi, un atto importante perché attorno a noi ci sono sempre mondi che trascuriamo.  Qui e ora.  Possiamo entrarci fermando  il corso automatico delle nostre azioni e dei nostri pensieri. L’accesso ai mondi dell’attimo presente è fac...

Io sono desiderio

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"L’amore è una fame di cui non siamo mai sazi e, quando si fa sentire, ci strappa e ci fa vagare fino a che non l’abbiamo trovato". (Enzo Bianchi) L’uomo è un essere di desiderio  e di superamento del suo stesso desiderio. Non è una semplice definizione,  ma le coordinate di ciò che ci abita nel profondo,  del fuoco che ognuno di noi custodisce. Non i tanti desideri, superficiali e passeggeri, ci identificano, ma il Desiderio, che grida in noi e aspetta di essere alimentato, non saziato. Il desiderio che ci abita dice la nostra vocazione, indica la situazione più vera del nostro vivere, alimenta scelte e speranza del nostro cammino. È desiderio di un Tu, di un Volto, di pienezza di vita, di gioia definitiva.  Noi siamo il nostro desiderio. Rabindranath Tagore, figlio dell'India, filosofo e mistico, ci offre parole preziose per esprimere il desiderio più profondo e vitale che il nostro cuore custodisce. "Io desidero te, soltanto te, il mio cuore lo ripete senza fine. ...

Silenzio che guarisce

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Parlare del silenzio  è un paradosso necessario. Ogni giorno di più sentiamo nostalgia di una pausa di parole, di pensieri,  di rumore. Senza questa pausa, come tra le note di una canzone, niente ha più senso, niente è comprensibile, niente è godibile.  Il silenzio non è cosa dell'altro mondo. Ne ha urgente bisogno il nostro mondo. C'è un fondo quieto  in ogni tempo e in ogni cosa. È li che dobbiamo imparare  ad attingere nuova energia,  nuova luce. Le parole di Amadeo Furlan, psicoterapeuta e formatore, sono di grande incoraggiamento in questa direzione. "In un mondo che urla, il silenzio fa paura. Ma è lì, nel fondo quieto di ciò che non dici, che comincia la guarigione. Il silenzio non giudica. Non chiede performance. Non misura il valore a like o risultati. Ti accoglie così come sei, senza bisogno di fingere. È nel silenzio che impari a sentire davvero la tua voce, quella sepolta sotto anni di “devi” e strati di “non sei abbastanza”. Nel silenzio cade l...

Osare

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Nel cammino interiore occorre imparare ad osare. Osare sperare. Osare puntare sulla felicità. Osare parole e gesti di pace.  Corrado Pensa e Neva Papachristou, insegnanti di meditazione buddista, ci mostrano in che direzione guardare per permettere al nostro cuore di osare. "Con il cammino interiore impariamo a sintonizzarci sempre più spesso con il bene e, con il passare del tempo, sentiamo crescere in noi il desiderio  e il gusto per la pace. È come quando accendiamo la radio: cerchiamo la frequenza giusta e, una volta che l’abbiamo trovata, possiamo ascoltare la nostra stazione preferita. Così è se siamo sintonizzati con la nostra aspirazione al bene, perché, se siamo profondamente in contatto col nostro desiderio di bene, siamo più pronti a cercarlo, a trovarlo, a nutrirlo, in noi e fuori di noi.  Siamo tanto preoccupati di imparare a lasciare andare, vogliamo non avere attaccamenti e desideri, vogliamo essere compassionevoli, eppure, se cresciamo anche solo un po’ in...

Il pendolo

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Amadeo Furlan, psicoterapeuta e formatore, in una meditazione dai toni poetici ci introduce alla scoperta di un punto di vista particolare sui nostri sentimenti. Quello che sentiamo nel cuore e nella mente non è roccia ma sabbia, dune che cambiano il paesaggio secondo il vento che tira. Distinguere la sabbia dalla roccia è discernimento fondamentale per costruire la propria esistenza in modo solido. Le oscillazioni del cuore sono vitali, ma non si può scegliere, decidere, vivere o morire solo in base ad esse. Lasciamoci accompagnare da queste parole sapienti nella nostra meditazione. "Oscilla il cuore. Va e viene, come un pendolo silenzioso, tra il vuoto e il pieno, tra il pianto che chiude e la gioia che apre. Viviamo tutto. Viviamo troppo. Viviamo emozioni che ci attraversano come tempeste improvvise. Rabbia che divora, paura che paralizza, invidia che ci ruba lo sguardo, rancore che inchioda l’anima a un passato che non respira più. Eppure servono. Tutte. Anche il dolore ha un ...