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Gratitudine

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Troppe cose chiudono il nostro cuore: la delusione, la rabbia, il fallimento, l'incomprensione. Una è capace di aprirlo alla luce e alla vita: la gratitudine. È più che dire semplicemente grazie. È affrontare la vita apprezzando, riconoscendo il bello e il bene. Ringraziare è una vera terapia. La gratitudine è una pausa  che ci fa cogliere le piccole cose  e guardare più a fondo quelle grandi. Rendere grazie al Signore, alla vita,  è respiro ritrovato, è vitalità rinata. José Tolentino Mendonça, poeta e guida spirituale, attira la nostra attenzione sulla necessità di vivere un continuo esercizio di gratitudine. "Quella di ringraziare  è un’arte  che dobbiamo acquisire.  La vera gratitudine spirituale ringrazia per tutto,  poiché sa che la complessa architettura della vita  va maturando in modi differenziati.  Ringrazia per il grandioso  e per il minuscolo;  per l’orizzonte sgombro e vasto  e per il piccolo frammento  impre...

Esercizi di discernimento

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"Discernere è l’arte silenziosa di separare ciò che brilla da ciò che acceca, ciò che nutre da ciò che consuma. È imparare a dire ‘sì’  senza rimpianti e ‘no’ senza paura." La definizione è di Amadeo Furlan, che propone un piccolo esercizio. Discernere è più che decidere. Discernere è diverso da sapere. Un esercizio di discernimento può aiutare a capirne il valore. "Cos’è davvero discernere? Discernere non è semplicemente scegliere. È vedere in profondità quando tutto sembra uguale. È riconoscere la differenza sottile tra il rumore delle paure e la voce autentica del cuore. Viviamo bombardati da notizie, opinioni, pressioni sociali: scegliere diventa quasi un atto eroico. Eppure, è dalle nostre scelte che nasce la trama della nostra vita. Il discernimento nella spiritualità e oltre. Per chi crede, il discernimento è ascoltare lo Spirito, cercare la volontà di Dio nelle pieghe degli eventi quotidiani. Per chi non crede, è ascoltare la coscienza, distinguere ciò che fa cre...

Ascolto

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"L’ascolto è il luogo dove nascono la pace e la comprensione". Amadeo Furlan, psicoterapeuta e formatore, ci provoca alla riflessione con le sue parole sull'ascolto. Che riguardi la parola di Dio o la parole umana, è un esercizio che coinvolge tutto noi stessi e che bisogna imparare continuamente. Ascolto non è qualsiasi cosa si faccia con le orecchie. Coinvolge il cuore: l'attenzione. Coinvolge la mente: sospensione del giudizio. Coinvolge il corpo: atteggiamenti e sentimenti da cogliere in noi e nell'altro. Il nostro autore ne dà prima una definizione sintetica: "Ascoltare è lasciare che l’altro ti attraversi, senza cercare di cambiarlo. È accorgersi che, per comprendere davvero, serve più cuore che orecchio." Poi ci guida in piccolo percorso che diventa un esercizio spirituale: "Cos’è davvero ascoltare? Viviamo in un’epoca in cui tutti parlano e pochi ascoltano. Abbiamo moltiplicato le voci, i post, i commenti, i podcast… ma l’ascolto autentico è...

Silenzio amico

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In silenzio condivido parole che ispirano silenzio. "Il silenzio sta ai rumori  come l’ombra sta alla luce,  o il sonno alla veglia:  è il rovescio della medaglia, indispensabile.  L’invasione permanente del rumore  è tossica, fa parte dell’accumulo  di eccitazione impostoci dalla vita cosiddetta «moderna».  Anche se è interessante (le notizie continue trasmesse dalla radio), anche se è armonioso (la musica dappertutto), la sua presenza costante ci stanca, ci indebolisce, impedisce al nostro spirito di respirare, e poi di funzionare,  come una sorta di continuo chiacchiericcio che prenda  il posto dei nostri pensieri. Allora bisogna ricordarsi della potenza del silenzio,  cassa di risonanza dei rumori  della vita.  Non necessariamente il silenzio completo, bensì la sua presenza  tra i suoni, tra i momenti in cui  il rumore è inevitabile (un tragitto in città) o auspicabile (le discussioni  e la musica di una sera...

Faccia a faccia

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Non ci sarà mai una definizione univoca di preghiera. È un'esperienza umana talmente ricca che le sue mille sfumature ci confondono. In più entra in gioco lo Spirito e i confini si perdono. Allora meglio ricorrere ad un poeta che forgia le parole, le piega affinché ne venga fuori un significato nuovo che possa esprimere ciò che è difficile dire. Le parole di Tagore, poeta dell'India ricca di spiritualità e modi molteplici per esprimerla, ci vengono ancora una volta in aiuto. La vicinanza, il silenzio, lo sguardo, evocano una relazione reale ed ineffabile allo stesso tempo. Vicinanza e distanza, compagnia e solitudine, silenzio e parola, sono gli ingredienti di una preghiera che è come la punta di un'iceberg di un'esperienza infinitamente più grande. Sussurriamo le parole del poeta: "Un giorno dopo l'altro, o Signore della mia vita, starò davanti a te a faccia a faccia. A mani giunte, o Signore di tutti i mondi, starò davanti a te a faccia a faccia. Sotto il gra...

Ascoltare le sensazioni

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Spesso li abbiamo contrapposti. A secondo del modo di vedere abbiamo disprezzato ora l'uno  ora l'altro. Parlo del corpo e dello spirito. Nella realtà sono inseparabili. Qual'è la loro relazione essenziale? In cosa dipendono tra loro? Una pista importante sono le  sensazioni che sia il corpo che lo spirito ci permettono di sperimentare.  Ancora una volta la parola di Amadeo Furlan, psicoterapeuta e formatore, ci aiuta ad orientarci. "Il corpo e lo spirito: quei due sono inseparabili, non si lasciano mai. Quando l’uno prova conforto lo prova anche l’altro, e lo stesso vale per le sensazioni negative. C’è chi allora avanza la teoria della leggenda del dualismo cartesiano, corpo e spirito come due entità separate, eppure Cartesio non affermò mai una cosa del genere. La dualità esprime soltanto una gerarchia, una convinzione sui rapporti di forza: chi dei due può far obbedire l’altro? In genere si pensa che lo spirito debba mostrarsi più forte del corpo. Invece è come in u...

Tornare a brillare

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Una meditazione poetica di Amadeo Furlan, psicoterapeuta e formatore, ci aiuta ad andare oltre il velo  dell'apparenza e cogliere la scintilla nascosta che abita nel nostro presente. Non siamo soliti guardare così il momento che stiamo vivendo. Si tratta di scegliere una prospettiva nuova con cui guardare ciò che siamo e ciò che viviamo. È una scelta. Abbiamo esperienza di tanti punti di vista. Possiamo perciò scegliere quello che ci dà una visuale più ampia e soprattutto più profonda. È possibile scegliere di non giudicare, di non fare le vittime, di essere grati, di aprirci alla vita. È possibile. Leggiamo insieme: "Noi, che scegliamo  di non giudicare più,  di non rifugiarci nel vittimismo, di non abitare le stanze oscure della rabbia, del dolore, della paura travestita da prudenza. Noi, che scegliamo di vedere  la vita così com’è, senza filtri, senza lotta, ma con gli occhi aperti e il cuore spalancato alla verità. Siamo quelli che non vogliono più sopravvivere, ...