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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Creato

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Davanti al creato ci sono parole necessarie che ce ne mostrano tutta la bellezza. Tre mi sembrano particolarmente indicate per un una contemplazione delle meraviglie di cui siamo parte: Tutto è bellezza Tutto è attirato Tutto è compiuto. Noi non guardiamo il mondo dall'esterno , come se fossimo osservatori da un altro pianeta. Noi siamo nel mondo, ne siamo parte, siamo acqua e terra che impastano le nostre membra, aria nei polmoni e fuoco nel cuore. Una parola che accompagna dal nascere ogni creatura è: " Tutto è Bellezza " (Gen 1). Ad ogni gesto creatore, davanti ad ogni realtà creata, Colui che ha fatto cielo e terra esclama meravigliato: "Bella, buona". Bontà e bellezza sono la dote di nascita dell'intera creazione .  Ogni creatura è.  Ogni creatura è bella.  Ogni creatura è buona.  Pensate a un fiore, ad una farfalle, ad uno spettacolare vulcano in eruzione, ad un mare in tempesta sotto un cielo solcato da fulmini, ad un leone che inse

Dio

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Dio è una parola originaria , di vertice, di profondità, di orizzonte. Evoca presenza, silenzio, assenza, totalità, infinito . Richiama il cuore all'attenzione, alla riverenza, alla lode, alla ricerca, all'attesa. Apre la mente al nuovo, all'unico, al principio, alla fine, al senso, alla luce. Fa vibrare corpo , anima, mente cuore. Ci prepara allo spirito, all'eternità, all'unità, alla comunione, alla pienezza. Dio trascende il mondo ed è il cuore del mondo . Lo sentiamo, ma la nostra bocca non sa dire, che "in lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo"   (At 17,28).  Non di fronte, non lontano,  ma in lui è il nostro oggi.  In lui viviamo, perché niente di vivente esiste fuori di lui, il Vivente.  Ci muoviamo, in lui c'è sicurezza, rifugio, e perciò possiamo scorrere sicuri.  Esistiamo, il nostro essere è, la nostra esistenza respira, la nostra anima riprende vita. Eppure, come una ferita,  una certezza:  "Dio nessuno l&#

Cammina, guarda, ascolta

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Nel linguaggio della fede, ci sono espressioni prese dalla nostra esperienza quotidiana, che diventano simbolo di un'esperienza più piena (che include la quotidiana), più profonda, fondante, che chiamiamo perciò esperienza spirituale. E c'è un detto di un autore cristiano del 1600, che ne mette assieme tre, tipiche dell'esperienza biblica. "Cammina dove non puoi! Guarda dove non vedi! Ascolta dove nulla risuona: sarai dove Dio parla. (Angelus Silesius, Il pellegrino cherubico) La formula è audace e affascinante, e spinge a scavare nel senso di queste parole. "Cammina dove non puoi" . La fede, o la ricerca della fede, le definiamo entrambi un cammino. Camminare è una delle attività umane più essenziali, e anche il nostro cuore è in cammino verso la sua pace .  Caratteristica di questa ricerca è il camminare lì dove è impossibile farlo . Penso agli ebrei nel Mar Rosso e nel deserto. Penso a Gesù che dice ai discepoli che cammineranno su aspidi e

Cinque richiami alla memoria

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La memoria, così preziosa e così fragile . Come vorremmo averla sempre lucida, sempre pronta, sempre capace di ridarci le cose che ogni giorno ci permettono di vivere. Nella tradizione buddista , c'è un esercizio, proprio di memoria, che ci restituisce cinque grandi evidenze della vita, che tendiamo a dimenticare. "Di notte mi ricordo di te", dice un salmo, "mi si paralizzi la destra se ti dimentico", dice un altro. La memoria va aiutata e sostenuta con il ricordo continuo dell'essenziale. Non per sapere di più, ma per gustare di più . Il nostro presente è smemorato, ma la meditazione con il suo esercizio di memoria ci libera dal pericolo di dimenticare le evidenze. Ecco allora i Cinque Richiami alla Memoria o Cinque Rimembranze : 1. Invecchiare è nella mia natura. Non c’è modo di sfuggire all’invecchiamento. 2. Ammalarmi è nella mia natura. Non c’è modo di sfuggire alla malattia. 3. Morire è nella mia natura. Non c’è modo di s