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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Io non giudico

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Leggiamo un testo, che apre una prospettiva feconda   al tema del giudicare. "A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode" (1Corinzi 4, 3-5). Dal coraggio di Paolo, il missionario di Gesù tra i pagani, ascoltiamo la sconfessione di una delle attività più imbarazzanti della nostra mente: il giudizio continuo. Giudicare tutto e tutti. Non è sbagliato. È irreale. Il nostro punto di vista è sempre parziale e condizionato dai sentimenti che proviamo in quella data situazione o davanti ad una persona. "Importa assai poco". È certamente segno di maturità n

Coltivare un pensiero

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I primi 4 versi di un testo fondamentale della tradizione buddista ci mostrano un risvolto della nostra vita, in cui la nostra mente, il nostro rimuginare interiore, produce poi frutti reali  nella v ita e nelle relazioni.  Leggiamo dal Dhammapada  Versi gemelli:  1 Siamo ciò che pensiamo.  Tutto ciò che siamo  è prodotto dalla nostra mente. Ogni parola o azione  che nasce da un pensiero torbido  è seguita dalla sofferenza,  come la ruota del carro  segue lo zoccolo del bue. 2 Siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo è prodotto dalla nostra mente. Ogni parola o azione che nasce da un pensiero limpido  è seguita dalla gioia, come la tua ombra ti segue,  inseparabile. 3 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,  mi ha ingannato, mi ha derubato.»  Se coltivi questi pensieri  vivi immerso nell'odio. 4 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,  mi ha ingannato, mi ha derubato.»  Abbandonando questi pensieri  ti liberi dell'odio. Fondamentale in questa visio

Cristiano

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Cristiano è chi sa di venire dal Padre e di andare al Padre, e che non ha mai lasciato il seno del Padre. (Henry le Saux) È la contemporaneità dell'amore. L'amore rende gli amanti sempre presenti l'uno all'altro. L'uomo, per mezzo del Cristo, è coinvolto nel mistero divino, che lo origina e lo accoglie. È l'alfa e l'omega della vita di ogni uomo.  Esserne coscienti è un dono. "Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava..."(Gv 13,3). È un sapere che ci viene da Gesù. La fede in lui ci risveglia alla verità di noi stessi più profonda.  "Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi" (Gv 14,3). Queste parole hanno aperto un varco sulla nostra origine e sul nostro futuro. Gesù Figlio e maestro ci apre il cuore e la mente, e la sua via diventa la nostra. " Cristiano è chi sa ". In que

Conoscenza di sé

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Una parola di Agostino d'Ippona ci introduce nella nostra meditazione:  " Non andare fuori, rientra in te stesso: è nel profondo dell'uomo che risiede la verità ". Il " conosci te stesso " è un invito antico per iniziare un cammino nell'interiorità. Chi conosce se stesso ha una mappa per orientarsi nel mondo . Chi conosce se stesso conosce illusioni e disillusioni che la realtà spesso presenta. Chi conosce se stesso conosce il ritmo vita morte, luce tenebre, esaltazione depressione, felicità infelicità, ritmo tipico dell'intero cosmo. Chi conosce se stesso parte col piede giusto per conoscere veramente e non solo in modo teorico. "Impara a metterti in contatto con il silenzio dentro di te e scoprirai che tutto in questa vita ha uno scopo" (Elisabeth Kubler-Ross). Il senso delle cose e della vita è quello più difficile da scoprire. E anche il più necessario. " Siedi solitario e silenzioso ..." è un richiamo alla ricerca